Mercoledì 21 aprile 2004
"Siamo i primi interessati a sapere la verità", afferma in una lettera
Il municipio di Zinacantán rifiuta decisione del PRD
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 20 aprile - La decisione del Comitato Esecutivo Nazionale (CEN) del PRD di iniziare un processo di sospensione dei diritti di partito al sindaco di Zinacantán, Martín Sánchez Hernández, "pare una risposta d'accomodamento alle richieste della Giunta del Buon Governo" de Los Altos del Chiapas, non "un documento serio, responsabile e prodotto di una giusta inchiesta", ha affermato il municipio zinacanteco.

"Se come dicono approfondiranno ancora l'inchiesta, non possono insinuare, come dice il loro documento, che la carovana zapatista è stata aggredita nelle vicinanze di Pasté (il 10 aprile) e che tutto segnala un assenso diretto del presidente municipale di Zinacantán", aggiunge il sindaco perredista in una lettera in sette punti in risposta al CEN del sole azteca.

Aggiunge che il municipio "non condivide" la decisione dei perredisti delle comunità di Jech'vó, Elambó Alto e Elambó Bajo, di "far pressione (sulle basi d'appoggio dell'EZLN) con il taglio del rifornimento di acqua a gente della stessa comunità, siano del gruppo politico che siano, perché accettino di partecipare nel rispetto degli usi e dei costumi stabiliti dalla comunità e perciò siamo in un processo di dialogo con la comunità per poter superare queste difficoltà".

Il presidente del municipio, Sánchez Hernández, ha detto d'essere d'accordo che il CEN del PRD investighi sui fatti violenti del 10 aprile, dato che "noi siamo i primi interessati a conoscere la verità su quei fatti e che si castighi i responsabili".

Nella lettera di una pagina aggiunge: "Voi dite che vi siete riuniti con noi, con membri del governo dello stato, con il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas e con la Giunta del Buon Governo, però è già sufficiente per emettere un giudizio responsabile e giusto?".

Il municipio di Zinacantán sostiene nella lettera: "siamo indios e non è il problema di indios contro indios, ma dell'uso delle nostre risorse conforme alle nostre credenze e ai nostri usi e costumi ancestrali, e in questo senso, entrambi i gruppi ci siamo trovati immersi in un processo, però non vuol dire che stiamo pensando allo scontro e alla violenza per risolvere le nostre differenze".

Il sindaco dice di "credere nel dialogo e stiamo facendo un appello per ciò alla Giunta del Buon Governo dell'EZLN" ed afferma la sua speranza che "voi e altre persone ancora che si sono manifestate intorno a questa problemática vi uniate con buona volontà per cercare soluzioni e concimare il cammino della pace e non alziate solo la voce per provocarci più conflitti".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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