La Jornada - lunedì 20 settembre 2004
L'IEE del Chiapas prevede elezioni tranquille per il prossimo 3 ottobre
ANGELES MARISCAL ED ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTI

Rappresentanti dei partiti politici hanno richiesto all'Istituto Statale Elettorale, IEE, del Chiapas "un'analisi precisa della situazione che prevale nello stato", per scoprire possibili focolai rossi durante le elezioni locali del prossimo 3 di ottobre, che rinnoveranno 118 comuni e 40 posti nel Congresso statale.

Ma il presidente dell'IEE, Noé Díaz González, ha ribadito nell’intervista che fino ad oggi "l'ambiente politico e sociale" che si vive in Chiapas "indica che ci sarà una giornata elettorale senza intoppi né violenze".

Ha aggiunto che “non si considerano focolai rossi" nemmeno i municipi dove nelle ultime settimane ci sono stati dei problemi per diversi motivi, e neanche lo sono Altamirano e Bochil, dove dei funzionari municipali sono stati trattenuti per rivendicare l’adempimento di richieste sociali.

Da parte sua, il deputato federale priísta Julián Nazar Morales, ha chiesto al governatore Pablo Salazar Mendiguchía ed ai membri del suo gabinetto di sospendere i loro giri nei municipi e di cancellino la distribuzione di risorse ai municipi durante i prossimi 15 giorni.

Il deputato si è lamentato del fatto che venerdì scorso il segretario di Governo, Rubén Velásquez López, abbia visitato il municipio di Villaflores, "dove ha utilizzato la radio per fare proselitismo" in favore di Alleanza per Chiapas. Il funzionario ha consegnato a gruppi di produttori della regione Frailesca notificazioni di benefici per quasi 23 milioni di pesos, per progetti produttivi d’allevamento, agricoli e di sviluppo rurale come parte della programma Alleanza con te.

Denuncia il PRI una campagna contro

In Tuxtla Gutiérrez, il Comitato Direttivo Municipale del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) ha denunciato che è iniziata una campagna contro, mediante volantini nei quali " si scredita il tricolore". I volantini, firmati da una certa Associazione Tuxtleca, presentano cinque punti sul tema "come il PRI inganna gli elettori".

Intanto la Procura Speciale per Reati Elettorali ha iniziato un'investigazione per la presunta consegna di fertilizzanti ed altro per la coltivazione, portati da altre regioni e consegnati ai contadini a nome del PRI.

Arizmendi chiede al governo statale di non intervenire nella campagna elettorale

Dando fiato alle proteste del tricolore, che in Chiapas si prepari una "elezione di Stato", il vescovo di San Cristóbal de Las Casas, Felipe Arizmendi Esquivel, ha sollecitato le autorità a tutti i livelli del governo di astenersi dall’intervenire nelle prossime elezioni. Intervistato dopo la messa domenicale, il prelato ha sottolineato che "nessuno deve mettere le mani più in là di ciò che gli compete".


Persiste la polemica in Oxchuc
Gloria Sánchez: la mia candidatura è un’opportunità per le donne indigene

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

Oxchuc, Chis, 19 settembre - María Gloria Sánchez Gómez dice essere sicura che la sua elezione come candidata del Partito Rivoluzionario Istituzionale, PRI, al municipio di Oxchuc aprirà la strada affinché altre donne indigene come lei partecipino e vincano posizioni politiche che storicamente state riservate agli uomini.

Nota, tuttavia, che non sarà facile, come lo dimostra il fatto che è stata "intimidita", perché da quando è stata eletta candidata mediante un plebiscito, secondo gli usi e costumi, sono iniziate minacce che le sequestrerebbero i due figli, le bloccherebbero la strada e la legherebbero.

Se vincerà le elezioni del 3 ottobre prossimo, come è prevedibile, sarà la prima donna, in questo caso tzeltal, di un municipio indigeno de Los Altos del Chiapas a ricevere il bastone di comando, simbolo di potere che ora è in mano di suo marito, il sindaco Norberto López Santis.

Il 12 giugno passato circa ottomila priísti oxchuqueros, secondo gli organizzatori, erano presenti al plebiscito per scegliere il loro candidato a sindaco.

Con il 60 o 70 % dei suffragi a favore, Sánchez Gómez è risultata la vincitrice, in un fatto storico, perché non era stata mai scelta una donna come candidata a sindaco di un municipio indigeno.

Ma molti dei suoi stessi compagni di partito hanno squalificato il suo trionfo, non per lei come donna, bensì per suo marito, López Santis, che è l'attuale sindaco di Oxchuc, e perché si presume che ambedue abbiano utilizzato risorse pubbliche per la loro promozione personale. L'elezione, alla quale María Gloria è arrivata e se n’è andata protetta da poliziotti municipali, fu pure segnata da un alterco che lasciò quattro persone ferite.

In un’intervista con La Jornada, la matricola priísta assicura di non aver utilizzato denaro pubblico per vincere: "L'appoggio che ho avuto e che ho nelle comunità è il risultato di molti anni di lavoro con la gente".

Sul fatto che la sua potrebbe essere vista come una rielezione, risponde: "Qui uno non si può imporre, quelle che decidono sono le comunità e se la gente è a favore di una donna si deve rispettare la sua volontà; il presidente municipale (sindaco) non ha la possibilità di influire su questo".

Ma non è un segreto per nessuno che per molti mesi lei, come direttrice dell'Istituto di Sviluppo Umano (prima DIF), e la presidenza municipale hanno distribuito a migliaia di indigeni: asce, machete, lime, coperte, utensili di cucina, materiale sportivo, provviste e perfino denaro in contanti a condizione che l'appoggiassero.

Anche se non è la prima volta che le donne hanno votato in Oxchuc, alla sua elezione hanno partecipato in centinaia. Gloria insiste che quell'appoggio se lo è guadagnato "durante molti anni, con il suo lavoro", col servizio che ha dato nel municipio: “siamo stati sempre in contatto con le comunità".

- Ha sentito che la chiamano "la Martha Sahagún di Oxchuc"?
- Sì, me l’hanno già detto, e allora?
- Le piace o no?
- Non mi piace né mi disturba.

Mentre molti abitanti comprano le tortillas nello stabilimento di sua proprietà che sta a fianco dell'ufficio dove ci concede l'intervista, con molta sicurezza in se stessa aggiunge che si sente preparata per governare i 52mila abitanti, in gran maggioranza sommersi nell’estrema povertà.

Riconosce che in questo municipio tzeltal, dove centinaia di indigeni soffre di tracoma, ci sono stati conflitti negli ultimi lustri perché ogni tre anni che cambiano le autorità sorgono gruppi che protestano.

Questa volta sembra non fare eccezione. Il suo principale oppositore interno, il priísta Pablo Encinos - che ha detto che Oxchuc non "è preparato a che lo governi una donna" - assicura che c'è molto dissenso perché "la signora ha distribuito un mucchio di soldi ed ha vinto con un procedimento che non rispettava gli usi e costumi".

Originaria della comunità di Yochib, Gloria Sánchez andò a San Cristóbal de Las Casas alla fine della quinta elemantare. Il sesto anno, la secondaria e la preparatoria li studiò in quella città quando il razzismo verso gli indigeni era più forte. Il suo maggior desiderio era quello d’imparare spagnolo e di far carriera. Per riuscirci dovette lavorare come domestica e commessa in vari negozi. Voleva studiare diritto ma optò per contabilità pubblica, dato che offriva l'opportunità di lavorare e studiare. Così ha ottenuto la laurea in amministrazione.

A 30 anni è stata segretaria per l'Attenzione dei Paesi Indigeni, incarico che ha occupato nel 1998 - quando era governatore Roberto Albores Guillén - per meno di tre mesi, perché i licenziamenti, i cambiamenti e la sua cattiva relazione con molte organizzazioni provocarono la sua rapida uscita, che suo marito (allora deputato federale) non potè evitarle. Alcuni impiegati la ricordano come una donna "despota ed intransigente", ma contemporaneamente "abile ed intelligente".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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