La Jornada 20 febbraio 2004
L'ONU ASSISTERÀ I PROFUGHI IN MESSICO
GEORGINA SALDIERNA

Il governo del Messico, attraverso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), canalizzerà aiuti ai profughi il cui numero è calcolato tra i 16mila e 21 mila, provocati: dal conflitto in Chiapas, da questioni religiose, disastri naturali, narcotraffico e questioni interetniche.

L'accordo è stato preso mercoledì scorso durante una riunione tra il segretario delle Relazioni Estere, Luis Ernesto Derbez, la sottosegretaria per gli affari globali della cancelleria Patricia Olamendi, il rappresentante dell'ONU per i profughi Francis Deng ed il rappresentante in Messico del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD) Thierry Lemaresquier.

La sottosegretaria Patricia Olamendi ha reso noto l'accordo ed ha annunciato l'intenzione del governo messicano di creare un programma di assistenza profughi, così come di avviare un censimento per conoscere la dimensione del problema e, soprattutto, qual è la situazione reale delle persone.

Ha sottolineato che il problema assume notevoli dimensioni in Chiapas, dove alcune comunità rifiutano la presenza del governo, e da qui la decisione di accettare la proposta dell'ONU.

Nello stato del Chiapas sono infatti confermati almeno 10 mila profughi ed anche se il governo locale ha prestato la sua attenzione - secondo la funzionaria - è richiesto un maggior sostegno da parte della Federazione, perché le condizioni di vulnerabilità e di emarginazione di queste persone persistono.

L'organizzazione non assisterà solo la regione chiapaneca, ma tutti i profughi, anche quelli provocati dal narcotraffico a Sinaloa e in Guerrero. Gli aiuti consisteranno nel dotare i senza terra di condizioni minime di sviluppo, come i servizi di salute e di educazione - ha precisato Olamendi.

La funzionaria ha tenuto una conferenza stampa nell'ambito del Seminario Regionale sui Profughi, della Segreteria delle Relazioni Esterne, dove ieri è intervenuto il relatore dell'ONU per i popoli indigeni, Rodolfo Stavenhagen, ribadendo la necessità di creare una legge che riguardi il problema dei profughi ed i programmi governativi di appoggio.

Ha aggiunto che in Messico non si è fatto fronte a questo conflitto: non c'è una legge né esiste una figura giuridica. I profughi del Chiapas lamentano di non ricevere appoggi dal governo federale e solo molto poco da quello statale, che fa quel che può, e le vittime principali sono gli indigeni, che sono i più vulnerabili.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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