La Jornada 18 febbraio 2004
Il sindaco di Zinanatán sostiene che le basi dell'EZLN si rifiutano di cooperare con i comitati cittadini
SOSPESA L'EROGAZIONE DELL'ACQUA AGLI ZAPATISTI
Colpite dalla mancanza d'acqua quattro comunità

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 17 febbraio - Il sindaco di Zinanatán, Martín Sánchez Hernández, ha comunicato che in base ad un accordo comunitario, l'erogazione d'acqua potabile non sarà ripristinata a circa 100 famiglie che sono basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) fino a che questi non accetteranno di cooperare economicamente come fa il resto degli abitanti.

Il perredista ha aggiunto che autorità municipali e comunitarie hanno chiesto agli zapatisti di sedersi a dialogare per risolvere il problema, ma "non hanno accettato con il pretesto che loro hanno il proprio buon governo".

Nel dicembre scorso, i militanti perredisti di Elambó Alto e Bajo, Jech'vó e San Isidro, avevano interrotto l'erogazione d'acqua a circa 100 famiglie zapatiste che abitano in quelle zone perché "si rifiutano di partecipare" ai comitati o patronati di Educazione, Salute, Acqua, Feste e Strade ed a cooperare economicamente come gli altri abitanti, secondo il sistema degli usi e costumi.

Venerdì scorso, oltre 600 zapatisti incappucciati di sette municipi autonomi sono arrivati fino a Jech'vó per portare circa 10 mila litri di acqua ai loro compagni ed esprimere il loro sostegno nel conflitto in corso con i perredisti, ai quali hanno chiesto di ripristinare il servizio ed hanno assicurato che sarebbero tornati per verificarlo.

Durante la manifestazione politica hanno accusato il sindaco ed i governi federale e statale di non avere la volontà o la capacità di risolvere il problema. "Non è vero che non voglio risolvere il problema. Il fatto è che loro non accettano di dialogare, chiedono che tutto si faccia attraverso la Giunta del Buon Governo (con sede ad Oventic, municipio di San Andrés Larráinzar), ed in questo modo non si va avanti", ha dichiarato il sindaco, che ha ribadito che la maggioranza degli abitanti delle comunità citate ha deciso in un'assemblea che se gli zapatisti non cooperano né accettano i loro incarichi, non si ripristinerà l'erogazione d'acqua.

"Nelle comunità, gli abitanti devono partecipare nei lavori a beneficio di tutti e collaborare per le feste o riparare gli impianti di servizio come l'acqua; questa è l'usanza", ha dichiarato.

Quanto affermato dal funzionario municipale, è supportato dai rappresentanti delle comunità citate che hanno mostrato alla stampa dei verbali firmati dalla maggioranza in cui si concorda di non ripristinare l'erogazione dell'acqua agli zapatisti se non accettano di collaborare.

Il rappresentante di Jech'vó, Mariano López Hernández, ha aggiunto che da 2 febbraio scorso le 35 famiglie zapatiste non mandano a scuola i bambini. "Non sappiamo perché non li mandano, nessuno si è opposto a che frequentino la scuola".

Rispondendo ad una domanda, il sindaco ha affermato che esistono voci sul fatto che gli zapatisti - che sono una minoranza nelle comunità in questione - stiano creando un municipio autonomo che avrà il suo capoluogo in uno dei luoghi in cui è stata sospesa l'erogazione dell'acqua.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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