La Jornada - Lunedì 17 maggio 2004
Cercano di coinvolgerli in un'imboscata di due anni fa
La JBG denuncia minacce a basi d'appoggio zapatiste di Venustiano Carranza
HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO
Oventic, Chis., 16 maggio - Contadini basi d'appoggio dell'EZLN della comunità Paraíso del Grijalva, nel municipio Venustiano Carranza, sono stati accusati e sono sotto inchiesta prr una imboscata criminale di due anni fa, nella quale non hanno partecipato. Ciononostante, le polizie giudiziarie, federale e statale li vigilano, li elencano, li fotografano e perseguitano. Gli indigeni temono di essere aggrediti o privati della loro libertà in qualsiasi momento.
La giunta del buon governo (JBG) Cuore centrico degli zapatisti davanti al mondo ha inviato una lettera al governo dello stato ed al presidente municipale di Venustiano Carranza, Mariano Constantino Peña, che non ha ricevuto risposta. Le accuse contro i contadini zapatisti proseguono. La JBG sostiene che, secondo le loro investigazioni, sono innocenti ed esige al governo che smetta di molestarli e rispetti i loro diritti.
Questa mattina, nel caracol Resistenza e ribellione per l'umanità, la giunta de Los Altos ha rivendicato come zapatisti gli abitanti di Paraíso del Grijalva ed ha ribadito che le accuse sono false.
La lettera al governo dello stato e al sindaco del municipio Venustiano Carranza (ubicato nella regione vicina alle valli centrali del Chiapas) ricorda che il 19 aprile 2001, otto contadini sono stati ammazzati in un'imboscata. Quattro di loro venivano da Paraíso del Grijalva e quattro dal capoluogo municipale. Appartenevano a un gruppo di trasportatori con a capo Francisco López Martínez.
"Più tardi, López Martínez ha provocato confusione su questa strage, dato che ha accusato un gruppo di ex-catechisti che oggi sono zapatisti". Secondo la JBG, il leader dei trasporti "ha detto che noi zapatisti avevamo ricevuto denaro dalla Casa del Popolo 10 giorni prima che ci fosse l'imboscata".
C'è da segnalare che la Casa del Popolo è un'organizzazione contadina della regione delle vallate, vincolata all'Organizzazione Contadina Emiliano Zapata (OCEZ), che per anni ha avuto problemi con i priisti di Venustiano Carranza e non ha nessun rapporto con le basi zapatiste.
"D'allora hanno cominciato le investigazioni da parte del governo", prosegue la lettera degli zapatisti. "Ci sono nella zona pattugliamenti costanti della Polizia Giudiziaria dello stato, della Polizia Settoriale e dell'Agenzia Federale d'Inchiesta.
Noi, come JBG, abbiamo pure fatto le nostre indagini ed abbiamo comprovato che i nostri compagni non sono colpevoli degli omicidi. Informiamo il governo del Chiapas ed il presidente municipale di Venustiano Carranza che ci sono basi zapatiste in Paraíso del Grijalva, che oggi sono perseguitate dalla polizia e dai giudiziari. Stanno perseguitando i compagni, prendono foto alle persone ed alle case e non hanno libertà di transito. Di fronte a questa situazione, noi JBG de Los Altos diciamo che i nostri compagni basi d'appoggio zapatiste non devono essere molestati e richiediamo il rispetto dei loro diritti".
Il caracol continua a crescere
Nel caracol di Oventic si sono consolidate le nuove strutture autonome de Los Altos. A nove mesi dalla sua creazione, la sede regionale zapatista conta già con uffici per tutti i consigli municipali ed è anche sede di diverse cooperative indigene, come la Società Cooperativa Yach'il Xojobal Chu'lcha'n ("nuova luce del cielo" in tzotzil), la Società di Solidarietà Sociale, che riunisce produttori di caffè e lo commercia.
Altri collettivi con uffici nel caracol di Oventic sono quello delle donne artigiane, dei medici tradizionali e dei produttori di scarpe. A questi si aggiungono una scuola elementare autonoma e una secondaria, la clinica "Guadalupana", che è stata ampliata nei mesi passati ed un piccolo centro di comunicazioni che ha già una linea telefonica e un equipaggiamento per la ripresa e l'edizione per i registi indigeni.
Recentemente si sono inaugurate le installazioni, di legno e lamina, per le rappresentanze dei municipi autonomi San Andrés Sakamch'en de Los Pobres, San Juan de La Libertad, Polhó, Santa Catarina, San Juan Apóstol Cancuc e 16 de Febrero, i cui consigli lavorano nei rispettivi capoluoghi municipali autonomi, però si coordinano permanentemente con la JBG.
Ai piedi della strada San Andrés - Porto Caté, lo spaccio "Che Guevara" vende artigianato e musica zapatista e conta pure con un modesto ristorante per i costanti visitatori indigeni, così come quelli che vengono da molte parti del paese e del mondo. Questo spaccio, così come l'auditorium, la clinica, la secondaria, la biblioteca e il grande centro di riunione alla fine della discesa, sono eredità del vecchio Aguascalientes, che ha cambiato la sua fisionomia in questo 2004.
Dopo la creazione dei caracoles, annunciata qui nell'agosto scorso, un indigeno assicurava a La Jornada che Oventic si sta trasformando in una "città". Forse parlare di "città" sarà ancora un po' metaforico, però il caracol è già un importante centro di governo regionale e di attività culturali. Qui si impartono lezioni di castellano e tzotzil. Non cessano di apparire nuovi e colorati murales sulle pareti delle proliferanti costruzioni. La commissione di vigilanza e la JBG ricevono continuamente delegazioni indigene e non indigene, nazionali e internazionali.
Centinaia di comunità, villaggi e centri urbani de Los Altos, l'autonomia diventa reale, anche dove non si sono confermati municipi ribelli. Il caracol è il centro nevralgico della resistenza, delle modalità alternative di riconciliazione intercomunitaria e del governo indigeno.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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