La Jornada - Mercoledì 17 marzo 2004
Marce ad un anno dall' inizio della guerra
Messico: protesta globale contro l'invasione dell'Iraq
Participarán nel DF intellettuali, sindacati e ONG

CAROLINA GOMEZ MENA

Con la partecipazione di scrittori ed investigatori, tra i quali Pablo González Casanova, Carlos Monsiváis, Carlos Montemayor, José Luis Sierra, Alfredo López Austin e Gilberto López e Rivas, il prossimo 20 marzo ci sarà una marcia nel primo anniversario dell'invasione degli Stati Uniti e dei loro alleati in Iraq, che partirà dall'Hemiciclo di Juárez per arrivare di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti.

Lì, alle 19 e 15 in punto (ora nella quale un anno fa è cominciato il bombardamento) tutti i partecipanti si stenderanno al suolo in segno di dolore per la popolazione civile morta durante l'attacco.

Questa manifestazione fa parte della mobilitazione globale che si realizzerà in questo giorno in più di 40 paesi e 300 città contro la "invasione ingiustificata e criminale e rappresenterà il lutto e la rabbia che ha generato questa azione unilaterale", ha spiegato Branko Segota, componente dell'organizzazione civile "Iniziativa Messicana contro la Guerra. Non nel nostro nome". Altri partecipanti sono il Sindacato Messicano di Elettricisti, raggruppamenti contadini, civili e studenteschi, così come Lesbiche per la Pace, ma l'invito è aperto a tutti quelli che ripudiano "gli affanni espansionisti e bellicisti" degli Stati Uniti.

"La protesta è anche contro l'invasione dell'Afghanistan, contro ciò che succede in Palestina e la politica attuata in Haiti, perché tutto ciò mette a rischio la stabilità mondiale", ha sottolineato Segota ed ha aggiunto che a 12 mesi dall'inizio delle azioni militari "non si sono potute provare le argomentazioni presentate da George W. Bush per giustificare l'intervento in Iraq".

In una conferenza di stampa, Nuria Fernández, membro di Iniziativa Messicana contro la Guerra, ha puntualizzato che si sono confermate mobilitazioni anche in Cancún, Monterrey, Morelia, Guadalajara e Mérida, ed ha aggiunto che alcuni dei paesi partecipanti nella marcia globale sono Cuba, Brasile, Argentina, Perù, Giappone, Italia, Sudafrica, Inghilterra, Stati Uniti e Spagna. In questi tre ultimi ci si aspetta che le mobilitazioni siano maggiori, perché i loro governi sono alleati nell'offensiva nel Golfo Persico.

John Ross, che è stato scudo umano in Iraq, ha detto che negli Stati Uniti si faranno marce in New York, Washington e San Francisco, con un'affluenza di almeno 50 mila persone, ma ci saranno anche proteste in Indonesia, India e Pachistan. L'oratore in Città del Messico dovrebbe essere Monsiváis o González Casanova.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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