La Jornada - Giovedì 15 aprile 2004
Lo stato gode di stabilità politica
Creel: Chiapas ha smesso di essere un mal di testa

Tanto il funzionario come il governatore descrivono lo scontro di Zinacantán come un incidente per l'acqua
ALONSO URRUTIA - INVIATO

Cintalapa, Chis., 14 aprile - Per il segretario di Governo, Santiago Creel Miranda, "il Chiapas ha smesso di essere un mal di testa per il governo federale" ed ha aggiunto che nonostante lo scontro di Zinacantán "gode di stabilità politica". In visita nello stato, ha definito come un "incidente" la situazione in questo municipio, dove c'è stata un problema per l'acqua, come c'è in molti municipi del paese.

Alla domanda se il problema dell'acqua scatenatosi in Zinacantán non fosse in fondo un conflitto tra le giunte di governo zapatiste ed il municipio perredista, Creel ha insistito che la situazione si è creata solo per il servizio e che il problema è già sotto controllo. Ha aggiunto che dalla prospettiva del Governo, questa è un situazione comune per la scarsezza d'acqua nella regione.

"Ciò che non va bene è la violenza; questo è ciò che dobbiamo sradicare da tutto il paese, perché per questo ci sono le istituzioni, per questo c'è la buona volontà e gli strumenti propri di una democrazia", ha commentato l'incaricato della politica interna in una conferenza stampa al termine della consegna di un equipaggiamento anti-incendio.

Ha poi negato che l'atteggiamento del governo federale verso l'EZLN sia di indifferenza. Si sono compiute, ha detto, tutte le condizioni richieste per il dialogo: riubicazione di base militari, liberazione di detenuti zapatisti e presentazione dell'iniziativa della Cocopa.

Salazar scarta che si tratti di un altro Acteal

Il governatore dello stato, Pablo Salazar Mendiguchía, ha sottolineato che il contesto politico e sociale nello stato dista molto da altri conflitti comunitari come quello di Acteal. Ha segnalato che il governo locale ha realizzato negli ultimi giorni un lavoro di mediazione per cercare di far sì che le famiglie sfollate possano ritornare alle loro comunità e che sia riallacciato il servizio dell'acqua, all'origine del conflitto.

Ha segnalato che la Procura Generale di Giustizia dello stato ha effettuato indagini ed interrogato testimoni e aggrediti, "perché sia completata l'indagine e si possa procedere contro chi risulti responsabile, senza che importi se sia un individuo o un'autorità, per i fatti commessi e di maggior gravità, visto che ancora uno dei feriti si trova in stato delicato".

Il governatore ha segnalato che ci sono diverse cifre sul numero di famiglie che ha dovuto andarsene dalla comunità dopo lo scontro. Alcune organizzazioni non governative parlano di 120, altre di 500, "noi crediamo che la prima sia la cifra più vicina alla realtà".

Secondo la sua versione, si è cercato di fare in modo che queste persone ritornino alle loro comunità con le piene garanzie offerte dalla polizia statale per salvaguardare la loro integrità. Ma ha riconosciuto che alcune delle famiglie sfollate non si sa ancora dove siano, "però continueremo ad insistere perché questo accada".

Salazar Mendiguchía ha detto che riguardo all'origine del conflitto - la distribuzione dell'acqua -, il governo dello stato ha attuato come mediatore, con l'obiettivo che si firmi un accordo tra entrambe le parti - il governo municipale di estrazione perredista e le comunità zapatiste - "perché si ristabilisca il servizio dell'acqua a queste 35 famiglie".

- Si dice che il governo dello stato conosceva la situazione conflittuale da tempo...

- Eravamo a conoscenza del fatto che in quelle comunità c'è da poco meno di un anno una disputa precisamente per l'acqua. Di ciò era perfettamente a conoscenza il governo, infatti proprio il governo ha fornito tubazioni per condurre acqua alle comunità dove c'era scarsità.

Ha spiegato che il giorno dello scontro, si sapeva che "ci sarebbe stata una mobilitazione per commemorare un atto luttuoso in La Ventana e che l'atto sarebbe terminato lì. Ciò che sappiamo, perché abbiamo nuove informazioni, è che durante la marcia, arringati da alcuni attivisti, hanno deciso di modificare il programma di celebrazione dell'atto luttuoso per spostarsi nelle comunità ad aiutare portando acqua a quelle famiglie".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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