La Jornada - Domenica 15 febbraio 2004
Bisogna investigare l'ex presidente Carlos Salinas
Il governo deve indagare sulle esecuzioni di zapatisti
Si potrebbero presentare denunce ad organismi internazionali
CLAUDIA HERRERA BELTRAN E ANDREA BECERRIL

Lo stato ha l'obbligo di investigare sui fatti denunciati dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) per determinare le responsabilità, soprattutto se si considera che ci sono gravi violazioni ai diritti umani: questo ha denunciato il direttore del Centro di Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez, Edgar Cortez.

Anche il senatore perredista del Chiapas, Rutilio Escandón, ha confermato che si deve investigare l'ex presidente Carlos Salinas de Gortari, visto che era capo supremo dell'Esercito e quindi informato sulle azioni delle truppe.

Anche se la Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) non è stata ancora eletta in questa legislatura, visto che la Camera di Deputati non ha ancora nominato i suoi rappresentanti, Escandón ha affermato che richiederà una riunione fra i senatori membri attuali, al fine di discutere "la grave denuncia" formulata dall'EZLN attraverso il subcomandante Marcos.

Partendo dal comunicato diffuso dal comando generale dell'EZLN, che denuncia che 46 ribelli caddero nei combattimenti del gennaio 1994 e che il generale Luis Portillo Leal e il maggiore Adalberto Pérez Nava sono i presunti responsabili di cinque esecuzioni sommarie, oltre che dell'assassinio di otto persone ricoverate in ospedale, che furono prese per zapatisti, il direttore del Centro Pro ha segnalato che le indagini dovrebbero incominciare quanto prima.

Le testimonianze dell'EZLN - ha detto - raccontano che nei primi momenti del conflitto, i militari sono usciti fuori dai limiti e non si sono attenuti al diritto internazionale, che vieta l'esecuzione di un prigioniero di guerra.

Secondo il direttore del Centro Pro, in seguito a queste denunce si deve iniziare un processo nell'ambito della giustizia civile e non militare. Il Messico non è ancora ossequiente al diritto internazionale, dove si stabilisce che le violazioni commesse da membri delle forze armate devono essere giudicate da tribunali civili.

È pure necessario assicurare che l'inchiesta sia marcata dalla trasparenza e dalla chiarezza in quanto ad indagini ed ai risultati ai quali si cerca di arrivare.

Ha precisato che oltre alle denunce dell'EZLN - pubblicate sabato scorso [comunicato del subcomandante Marcos tradotto in italiano sulla pagina web: www.ipsnet.it/chiapas/2004/140204co.htm] - esiste una lunga lista di casi di violazioni dei diritti umani perpetrate a danno dei ribelli chiapanechi, documentata nel 1994 da organizzazioni non governative.

A suo giudizio ci sono elementi di sostegno alle denunce del subcomandante Marcos. Soprattutto per quanto riguarda il caso dei ribelli che sono stati giustiziati nel mercato di Ocosingo, poco più di dieci anni fa, ed inoltre si presume che i miliziani siano stati vittime di tortura: "una violazione dei diritti umani grave e imprescrittibile".

La lista diffusa dall'EZLN potrebbe aiutare a finir di ricostruire dettagliatamente ciò che successe all'inizio del conflitto.

Di fronte alle nuove evidenze, il Centro Pro vigilerà che lo stato compia con il suo dovere di investigare e proteggere il rispetto dei diritti umani.

Nel caso che non ci fosse un'azione concreta e precisa da parte dello stato messicano, i familiari delle vittime e la società civile potrebbero esplorare altre possibilità, come quella di presentare di denunce ad istanze internazionali, ad es. alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani.

Intervistato telefonicamente in Chiapas, Escandón ha risposto che il governo foxista deve iniziare immediatamente un'inchiesta.

Ha detto che si deve esigere una risposta dall'ex presidente Salinas, che era a capo del governo nel 1994. "Lui doveva sapere che cosa stava facendo l'Esercito in Chiapas, non è credibile che qualcuno dei generali abbia deciso, per conto suo, di giustiziare dei prigionieri zapatisti. Salinas deve risponderne".

E la Cocopa, anche se non è ancora installata, chiederà che i senatori che la compongono si riuniscano la prossima settimana, per analizzare la denuncia dell'EZLN e decidere la loro posizione.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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