COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
14 febbraio 2004
Al popolo del Messico
Ai popoli del mondo
Fratelli e sorelle
Il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) fa sentire la sua parola in questo giorno che dedichiamo ai nostri compagni caduti nella lotta.
Nel decimo anniversario della guerra contro l'oblio, l'EZLN ha dedicato la sua memoria agli zapatisti caduti nei 10 anni di guerra durante la cerimonia privata che si è svolta il 2 gennaio del presente anno, quando insurgentes, ufficiali e comandanti si sono recati su alcune delle tombe dei nostri compagni e nei villaggi che li hanno visti nascere, crescere e lottare.
Oggi, 14 febbraio, è il giorno che ogni anno dedichiamo per onorare il ricordo del dolore della nostra lotta: il ricordo dei nostri morti.
Per questa ragione, il Comando Generale dell'Esercito Zapatista comunica oggi, pubblicamente, l'elenco completo degli zapatisti morti e scomparsi, caduti durante i combattimenti del 1994.
PRIMO. Nei combattimenti di Ocosingo registrammo 34 perdite tra i combattenti, di questi, due zapatisti morirono nei nostri ospedali da campo - morti in combattimento (MEC) - e gli altri 32 sono scomparsi in combattimento (DEC).
Per quanto sappiamo, almeno cinque di questi compagni scomparsi sono stati uccisi sommariamente per ordine dell'allora generale di brigata Luis Humberto Portillo Leal, a quel tempo capo della 30° Zona Militare. L'incaricato di eseguire gli omicidi fu l'allora maggiore di fanteria Adalberto Pérez Nava, che uccise almeno cinque indigeni zapatisti. Gli ordini del generale Portillo Leal erano di non fare prigionieri e di uccidere tutti, che fossero stati armati oppure no.
Altri combattenti indigeni zapatisti sono stati assassinati dall'allora capitano in seconda di fanteria dell'Esercito federale Lodegario Salvador Estrada.
Obbedendo agli ordini di Portillo Leal, le truppe federali assassinarono otto persone che si trovavano nell'ospedale dell'IMSS di Ocosingo, scambiandoli per zapatisti; in realtà si trattava di poliziotti della pubblica sicurezza dello stato che erano stati feriti durante l'occupazione del capoluogo municipale di Ocosingo ed ai quali, in conformità alle leggi di guerra e all'onore militare, l'EZLN aveva prestato assistenza medica. Accusato di questi crimini, il sottotenente di fanteria Jiménez Morales fu ucciso dalla Polizia Militare.
Questa informazione è stata ricavata dal procedimento Jesús Valles Bahena A76-804-703, firmata da Bertha A. Zúñiga, giudice di immigrazione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America, Ufficio Esecutivo per il Controllo dell'Immigrazione, in data 19 marzo 1999. In questo procedimento l'ufficiale Jesús Valles Bahena racconta il motivo per cui aveva dovuto disertare dall'Esercito federale, dopo essere stato minacciato di morte dall'allora colonnello Bocarando Benavidez. Come Valles Bahena, altri ufficili dell'Esercito federale rifiutarono di eseguire l'ordine di uccidere. Si ignora la sorte di questi ufficiali.
Di seguito, elenchiamo i nomi di battaglia, i nomi completi e di luoghi di origine dei caduti nei combattimenti di Ocosingo.
SECONDO. Nei combattimenti di Las Margaritas subimmo un morto in combattimento. Inoltre, nei giorni successivi all'occupazione di Las Margaritas da parte delle truppe zapatiste, e con la piazza di nuovo nelle mani dei federali, l'ufficiale dell'Esercito federale, maggiore Terán, sequestrò, torturò ed assassinò i Miliziani Eduardo Gómez Hernández e Jorge Mariano Solís López, nella colonia Agua Prieta del municipio citato. Ai compagni furono strappate le orecchie e la lingua.
Di seguito, forniamo i nomi di battaglia, i nomi propri e luogo di origine degli zapatisti caduti nei combattimenti di Las Margaritas.
Detenuti vivi, torturati ed assassinati dalle forse federali a Las Margaritas:
TERZO. Oltre agli zapatisti caduti nei combattimenti nel quartiere federale di Rancho Nuevo, nell'ejido Morelia, allora municipio di Altamirano, il 7 gennaio 1994, l'Esercito federale entrò nella comunità e sequestrò Severiano Sántiz Gómez (60 anni), Hermelindo Sántiz Gómez (65 anni) e Sebastián López Sántiz (45 anni), basi d'appoggio dell'EZLN; furono ritrovati i loro resti con segni di tortura e con prove chiare della loro esecuzione. L'analisi dei loro resti fu eseguita da specialisti di Human justifys.
Di seguito elenchiamo i nomi di battaglia, i nomi propri e luogo d'origine degli zapatisti caduti nei combattimenti di Altamirano, Rancho Nuevo e Morelia.
Detenuti vivi dell'Esercito, torturati ed assassinati ad Altamirano:
Morti o scomparsi nei combattimenti di Altamirano e Rancho Nuevo:
QUARTO. A quel tempo, le truppe dell'EZLN provocarono alle forze federali almeno 27 morti e 40 feriti. Inoltre, fu rispettata la vita di 180 soldati e poliziotti che si arresero (tra questi quella del generale di divisione Absalón Castellanos Domínguez) e furono liberati.
QUINTO. A 10 anni dall'inizio della guerra contro l'oblio ed in questo giorno dedicato ai caduti nella lotta, l'EZLN saluta la memoria di questi zapatisti, indigeni chiapanechi in maggioranza, che sono morti per i popoli indios e per...
Democrazia!
Libertà!
Giustizia!
Dalle montagne del sudest messicano
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, febbraio 2004 - 20 y 10
(traduzione del Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)