La Jornada 13 ottobre 2004
Con diverse manifestazioni ricordati i 512 anni di resistenza
GLI INDIGENI CHIEDONO IL COMPIMENTO DEGLI ACCORDI DI SAN ANDRES
ELIO HENRIQUEZ, ERNESTO MARTINEZ, RUBEN VILLALPANDO, JESUS SAAVEDRA E MARIANA CHAVEZ - CORRISPONDENTI

In commemorazione dei 512 anni di resistenza, ieri 500 indigeni circa hanno marciato per le vie di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, per protestare contro le politiche neoliberiste ed esigere il compimento degli accordi di San Andrés Larráinzar, firmati il 16 febbraio 1996 dal governo federale e dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

"512 anni fa gli spagnoli invasero le nostre terre e ci derubarono ed umiliarono costringendo i nostri predecessori a lavorare come animali, ma non poterono conquistare la saggezza e l'intelligenza dei nostri antenati, perché queste sono radicate nel cuore della terra e del cielo", hanno detto.

A Morelia, Michoacán, più di 1.500 indigeni, in maggioranza purépecha, hanno manifestato per l’avenida Madero in favore della "dignità" dei popoli indios e per esprimere il loro disaccordo col governo dello stato, che li ha cacciati dal centro storico dove avevano un mercato di artigianato e li ha ricollocati vicino al monumento al generale Lázaro Cárdenas.

Nel nord della Repubblica, organizzazioni non governative di Ciudad Juárez, Chihuahua, e di El Paso, Texas, hanno realizzato un forum per commemorare il Giorno dell'Emigrante, nel quale hanno affermato che il 12 ottobre è una data di resistenza sociale davanti agli "atteggiamenti razzisti" dei conquistatori contro gli indigeni, simili a quelli che oggi devono affrontano gli emigranti nel vicino paese del nord.

Concludendo l'evento, i partecipanti hanno realizzato una marcia dal parco Chihuahuita, ubicato all'incrocio fra le vie León e Canal (vicino al ponte internazionale di Santa Fe) fino al viale Texas.

I dirigenti del Consiglio Guerrerense 500 Anni di Resistenza Indigena, l'Organizzazione Indipendente dei Popoli Mixtecos, il Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie, la Rete Guerrerense dei Diritti Umani ed il Centro per i Diritti Umani de La Montaña Tlachinollan, ritengono che la povertà sia un problema "lacerante" tra i popoli indigeni dell'entità ed un "focolaio rosso" per la stabilità politica e sociale del paese, mentre il governo non risponda.

In Querétaro, indigeni della comunità Santiago Mexquititlán, nel municipio di Amealco, hanno chiesto al governo statale di aver accesso all'educazione, perché nei pochi centri di insegnamento di base presenti nella regione non ci sono maestri; riflesso di questo è che il 46% della popolazione di questa comunità con più di 15 anni è analfabeta.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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