Oxchuc, Chis., 12 giugno - Per la prima volta nella storia dei municipi indigeni de Los Altos del Chiapas, una donna è stata eletta candidata al municipio di Oxchuc, dal Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI).
Ma la designazione dell’indigena tzeltal María Gloria Sánchez, con un plebiscito nella piazza pubblica di fronte a circa 8 mila indigeni delle 79 comunità è stata criticata dagli oppositori, perché suo marito, il priista Norberto López Sántis, è l’attuale sindaco di Oxchuc ed è stato accusato di avere utilizzato risorse pubbliche per promuovere la sua coniuge.
"Nei fatti questa è una rielezione", ha denunciato Pablo Encinos Sánchez, uno dei principali contendenti di María Gloria Sánchez, ed Oxchuc "non è pronto per essere governato da una donna".
Quando è stato annunciato il trionfo di Sánchez – nota qui come "la Marta Sahagún di Oxchuc" – sui suoi nove contendenti, tutti uomini, quelli de partito di Encinos Sánchez hanno lanciato pietre verso il palco, con il ferimento di quattro tzeltales simpatizzanti della vincitrice.
María Gloria Sánchez ha 30 anni, è notaio e madre di due figli. L’unico incarico pubblico che ha espletato è stato quello di direttrice degli Affari Indigeni del governo statale nel 1998, quando il governatore Roberto Albores Guillén aveva lanciato la più grande offensiva contro i municipi autonomi zapatisti.
Da mesi, i priisti che si oppongono al sindaco - che nel 1997 è stato accusato di aver creato il Movimento Rivoluzionario Indigeno Antizapatista: per questo, in qualità di deputato federale, fu citato davanti alla Procura Generale della Repubblica. Hanno anche denunciato che la coppia, che governa questo municipio de Los Altos del Chiapas (abitato da circa 55 mila indigeni), utilizza le risorse pubbliche per promuovere l’elezione di María Gloria.
Dopo aver perso, Pablo Encinos ha ribadito che Norberto López e sua moglie hanno regalato zappe, secchi, coperte, machete, asce, ecc. in moltissime comunità. Inoltre, settimanalmente pagavano 500 pesos agli agenti rurali ed a membri di vari comitati. "Oggi hanno pagato il trasporto per le migliaia di simpatizzanti al capoluogo, dando cento pesos per persona".
L’elezione dell’indigena a candidata è stata definita uno "spartiacque" dai cronisti di San Cristóbal, Jorge Paniagua Herrera e Manuel Burguete Estrada, che sono d’accordo nel segnalare che mai prima una donna indigena era stata candidata a sindaco nei municipi indigeni de Los Altos.
Alle donne non si era mai permesso di partecipare nei plebisciti, metodo grazie al quale sono eletti i candidati, secondo gli usi e costumi della zona.
In questo paese, a circa 50 chilometri da San Cristóbal, migliaia di indigeni hanno cominciato a concentrarsi già all’alba, anche se il plebiscito era previsto per le 11.
María Gloria Sánchez è arrivata, protetta da vari poliziotti, dato che si temeva che fosse aggredita. Quando sono arrivati tutti e 10 i candidati - quattro non erano stati iscritti ufficialmente, però hanno partecipato -, la persona che presiedeva la cerimonia ha chiesto ai circa 8 mila partecipanti che alzassero la mano quando si nominava uno degli aspiranti. E la Sánchez ha ottenuto la maggioranza di voti.
Per Pablo Encinos, il principale concorrente, ha votato il 25 per cento dei priisti. All’annuncio che aveva vinto la moglie del sindaco, i simpatizzanti di Encinos hanno cominciato a lanciare bottiglie di acqua vuote e pietre, con il ferimento di Abi Gómez López, Tomás Gómez Sántis, Abraham Gómez López e José Gómez Sántis.
La trionfatrice è stata portata via dal palco dai poliziotti che la proteggevano ed accompagnata a casa, dove suo marito si è occupato della maggior parte della sua amministrazione, per il disaccordo con i suoi oppositori.
Il sindaco Norberto López ha negato che di aver sviato risorse pubbliche in favore di sua moglie: "non è immorale, perché questa è la volontà del popolo", ha dichiarato.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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