La Jornada - Mercoledì 11 agosto 2004
Persiste il paternalismo nella politica governativa
Donne del Guerrero chiedono al presidente Fox una nuova riforma indigena
Esigono che militari implicati nelle violenze siano processati da autorità civili

RENATO DAVALOS

Nel Giorno Internazionale dei Popoli Indigeni, la Coordinatrice Nazionale delle Donne Indigene ha chiesto al presidente Vicente Fox di riprendere la riforma costituzionale in materia, che si è coperta di polvere da vari anni. Richiedono la persecuzione giudiziale delle violazioni dei diritti umani contro donne nel paese e criticano la politica governativa che non ha mollato il taglio "paternalistico".

Nella conferenza stampa, accompagnate dal deputato perredista Bernardino Ramos Iturbide, le donne membri del coordinamento, hanno chiesto a Fox un nuovo emendamento costituzionale, perché la riforma del 2001 "ha mutilato la possibilità delle comunità ad una reale autonomia ed alla libera determinazione".

I diritti delle indigene sono rimasti coartati e questa richiesta rimane latente a causa della persistente discriminazione. Si sono riferiti i casi di violazione perpetrati in Barranca Bejuco, Barranca Tucuani e Barrio Nuevo San José, comunità tlapaneche e mixteche de La Montaña del Guerrero. "Esigiamo un perseguimento giuridico dei casi e che i militari responsabili siano giudicati da un'autorità civile".

Il diritto alla salute per le indigene - scrivono in un documento che riassume l'opinione della Coordinazione Guerrerense delle Donne Indigene, del Consiglio della Nazione Amuzga, della Commissione delle Donne per l'Unione e dell'Assemblea Nazionale Indigena Plurale per l'Autonomia, tra gli altri - è stato "ripreso superficialmente” mediante il programma Arranque Parejo. Ma non si tiene conto né degli usi né delle abitudini e si tratta solo di un "palliativo" che ha disminuito i loro diritti.

Le politiche istituzionali non propiziano il diritto alla proprietà intellettuale sulla produzione artigianale e beneficia solo gli intermediari. La coordinazione fa un appello al segretario dell’Educazione, Reyes Tamez, affinché ritiri la proposta di riforma che elimina l'insegnamento della storia precolombiana dal piano di studi del livello secondario.

L’appello risponde alla stagnazione del dialogo tra il governo e l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e la relazione del relatore speciale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e le Libertà Fondamentali dei Popoli Indigeni, Rodolfo Stavenhagen, non "riflette la realtà dei popoli né le richieste che gli sono state presentate durante il suo viaggio attraverso le differenti regioni".

Hanno criticato i programmi governativi per le donne indigene, coordinati da Xóchitl Gálvez, perché si traducono da sempre in azioni di pura politica assistenziale e paternalistica .

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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