La Jornada - Venerdì 10 settembre 2004
50 feriti per l'intervento poliziesco contro un blocco in Chilpancingo
Antisommossa del Guerrero reprimono una protesta contro le riforme foxiste

JESUS SAAVEDRA LEZAMA - CORRISPONDENTE

Chilpancingo, Gro, 9 settembre - Poliziotti dello stato hanno sgomberato oltre 700 studenti, maestri, contadini, lavoratori dell'Università Autonoma del Guerriero e dell'Istituto Messicano della Previdenza Sociale (IMSS) che bloccavano un corso di questa città, fermando 50 persone; altrettante sono rimaste feriti a seguito dei colpi degli antisommossa.

Oggi, più di 3 mila persone hanno bloccato i principali accessi a questa capitale per sette ore, per protesta contro l'intenzione del governo federale e di Pane e PRI di imporre riforme strutturali che colpiscono i salari dei sindacalisti messicani.

Riuniti nel Fronte Statale contro il Neoliberalismo, gli studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, del Coordinamento Statale dei Lavoratori dell'Educazione in Guerriero (CETEG), del Fronte di Difesa Popolare, del Fronte Popolare Rivoluzionario, insegnati ed impiegati dell’università, così come sindacalisti dell'IMSS, sono quelli che hanno organizzato questa mobilitazione.

La marcia è partita dal nord della capitale. Il contingente si è divisa in tre gruppi che hanno bloccato in due parti le corsie centrali del viale centrale, che ha isolato la comunicazione terrestre verso il Distretto Federale ed Acapulco. la terza colonna ha bloccato la strada per Tixtla che comunica la capitale con la regione della Montaña.

Per sette ore le vie di comunicazione terrestre a Chilpancingo sono rimaste chiuse, il che ha provocato lunghe file di veicoli e la mobilitazione di poliziotti antisommossa del governo statale che hanno minacciato di sloggiare i manifestanti.

Durante la protesta è stata resa nota la posizione delle organizzazioni integranti questo fronte che respinge decisamente l'intenzione del governo federale di realizzare riforme in materia lavorativa. "È inaccettabile e non faremo un passo indietro nella difesa dei nostri diritti", ha detto il dirigente della CETEG, Félix Moreno Peralta.

Inoltre i manifestanti hanno presentato richieste al governo statale, come ad es. il rispetto degli impegni presi riguardo alla consegna di opere sociali alle comunità emarginate e la liberazione di prestiti per la casa ai maestri. Dopo le cinque del pomeriggio una commissione è accorsa al blocco principale dove i manifestanti hanno rifiutato di accettare l’apertura di un negoziazione senza la presenza del governatore; poco più tardi, il vice-procuratore statale di Giustizia, Antonio Nogueda Carvajal, ordinò che sette minuti sloggiassero le corsie del viale che avevano bloccato.

I 300 poliziotti antisommossa dello stato si sono scagliati contro i manifestanti che hanno disperso con lacrimogeni e manganellate.

I poliziotti hanno battuto allo stesso modo donne e bambini che erano in questa manifestazione. Nella confusione sono riusciti a fermare circa 50 persone che sono state portate nelle celle della procura di Giustizia.

La CETEG ha denunciato che altre 50 persone sono state ferite e soffocate dai gas lacrimogeni. Ha pure condannato il comportamento del governo statale che ha sgomberato con violenza i manifestanti.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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