La Jornada 10 agosto 2004
Aborigeni dell'Ecuador, al margine del Giorno Internazionale dei Popoli Indigeni
PERSISTONO ABUSI CONTRO INDIOS IN COLOMBIA, GUATEMALA E BOLIVIA
New York, 9 agosto - Il Giorno Internazionale dei Popoli Indigeni è stata occasione per diversi popoli dell'America Latina per denunciare la costante violenza contro gli indigeni della Colombia che sono a rischio di estinzione, per denunciare la perdita dell'identità culturale in Guatemala per la discriminazione storica e per dar voce al reclamo degli aymaras, quechua e guaranì della Bolivia affinché i loro diritti politici siano riconosciuti davvero.
In contrasto con le celebrazioni svoltesi nella maggioranza dei paesi dell'America Latina, gli indigeni ecuadoriani si sono tenuti al margine della giornata promossa dall'ONU nel 1994, per fermare gli abusi contro i popoli indigeni. "Non la riconosciamo", ha detto il vicepresidente di Ecuarunari, Raúl Ilaquiche.
I popoli indigeni della Colombia sono a rischio di estinzione nei prossimi dieci anni a causa degli attacchi di gruppi guerriglieri, squadroni paramilitari ed esercito, ha denunciato Luis Andrade, presidente dell'Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC).
In Guatemala la situazione non è meno grave. La Fondazione Intervida ha denunciato che i popoli indigeni guatemaltechi subiscono un processo di perdita di identità culturale, perché i giovani rinunciano alle loro tradizioni per superare la discriminazione storica e l'estrema povertà in cui vive questa popolazione.
In Bolivia i rappresentanti di 37 gruppi etnici esigono il riconoscimento "assoluto" dei loro diritti politici negati da molti anni. Il movimento indigeno della Bolivia, il più combattivo dell'America Latina, si è rafforzato dall'ottobre scorso quando cacciò dalla poltrona di presidente il gringo Gonzalo Sánchez de Lozada.
In Ecuador, il movimento aborigeno ha rifiutato la celebrazione internazionale ed ha accusato il presidente Lucio Gutiérrez di cercare di dividerli.
Il relatore speciale dell'ONU sulla situazione dei diritti umani dei popoli indigeni, Rodolfo Stavenhagen, si è detto dispiaciuto della situazione che attraversano gli indigeni nonostante i progressi avvenuti negli ultimi 10 anni. Gli indios "del mondo continuano a restare tra i settori della società più emarginati e diseredati, vittime di pregiudizi eterni e della discriminazione", ha sottolineato.
Ha chiesto ai governi di fare progressi reali nel loro impegno per migliorare la vita e le condizioni dei diritti umani dei popoli che continuano ad essere vittime e subiscono la discriminazione.
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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