La Jornada 10 agosto 2004
I caracoles dimostrano che i popoli indigeni sono in grado di governarsi
LA JBG INVITA GLI ZAPATISTI A CONTINUARE A COSTRUIRE LA PROPRIA AUT
ONOMIA SENZA PAURA
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

Oventic, Chiapas, 9 agosto - La giunta di buon governo (JBG) de Los Altos del Chiapas ha invitato tutte le comunità zapatiste a "non aver paura di continuare a costruire la nostra autonomia", perché "i popoli indigeni devono organizzarsi e governarsi da soli, secondo il loro modo di pensare e di intendere i propri interessi, tenendo conto delle proprie culture e dei propri costumi".

Nel dare lettura di un messaggio politico questo mezzogiorno, la JBG Corazón Céntrico de los Zapatistas Delante del Mundo che ha la sua sede in questa comunità tzotzil del municipio di San Andrés Larráinzar, ha esortato le migliaia di zapatisti qui riuniti a proseguire nella loro lotta e a continuare a resistere "per difendere il nostro diritto alla libertà, alla democrazia, all'autonomia ed alla giustizia per tutti e tutte".

I membri della JBG, davanti a basi d'appoggio, autorità municipali autonome, responsabili locali e regionali, insurgentes, miliziani, autorità di educazione, di salute, culturali, religiose e numerosi visitatori di diversi paesi presenti alle celebrazioni per l'anniversario del primo anno di funzionamento della struttura di governo zapatista, hanno segnalato che "continueremo a compiere il nostro dovere al servizio dei nostri popoli, ma anche voi dovete continuare ad organizzarvi per avanzare insieme nella costruzione della nostra autonomia".

Hanno rilevato che compiere un anno, dall'installazione dei caracoles e delle JBG in territorio zapatista, "è la dimostrazione che i villaggi ed i municipi autonomi possono governarsi da soli".

Questo lunedì, dopo un ballo durato fino all'alba, sono proseguiti gli eventi culturali programmati dalla JBG come parte dei festeggiamenti per il primo anniversario. Si sono presentati gruppi musicali di diverse comunità, balli tradizionali e sono state declamate poesie.

In questo clima, a mezzogiorno, i 14 membri della JBG hanno dato il via all'evento politico principale per diffondere un messaggio ai circa tremila indigeni zapatisti e membri della società civile nazionale ed internazionale che da due giorni hanno cominciato a radunarsi in questa comunità.

"Oggi, ad un anno dal suo umile servizio di governare i popoli zapatisti e non zapatisti che vivono nel territorio del caracol Resistencia y Rebeldía por la Humanidad, vuole condividere con tutti voi la sua allegria, ma anche la sua preoccupazione per la situazione dei popoli in resistenza", ha comunicato la JBG.

Un anno fa, si è ricordato, i popoli indigeni zapatisti decisero di formare le proprie autorità autonome e la propria JBG quale massimo rappresentante davanti a tutti i popoli ed autorità. "Per questo motivo non possiamo ignorare questo anniversario, ed i popoli devono celebrarlo ogni anno".

Davanti alle migliaia di presenti che ascoltavano attenti, la JBG che raggruppa sette municipi autonomi degli Altos del Chiapas ha aggiunto: "Compagni e compagne, conosciamo bene la sofferenza in cui ci troviamo come popoli zapatisti, perché stiamo vivendo e lottando in resistenza e ribellione; perché dobbiamo sopportare tutti i colpi dei malgoverni del nostro paese che hanno causato ai nostri popoli fame e miseria, malattie e morte per i nostri bambini, insicurezza e paura nei nostri villaggi; migliaia di soldati federali, poliziotti, paramilitari e giudiziali che continuano a minacciare e perseguitare i popoli che lottano per difendere i propri diritti".

Hanno indicato che per questo è necessario proseguire con la lotta e resistere, "non dobbiamo tornare dietro, ma andare sempre avanti", ha sottolineato la JBG, i cui membri sono stati accolti da calorosi applausi.

Alla società civile nazionale ed internazionale hanno chiesto di "continuare ad appoggiarci come possono", invitandoli ad organizzarsi nei propri villaggi e paesi per "lottare insieme contro le ingiustizie che milioni di esseri umani subiscono in tutto il mondo".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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