La Jornada 8 agosto 2004
Grande attesa delle organizzazioni indigene per l'incontro di Oventic
I governi ufficiali sono "fantasmi" davanti al nuovo vigore dell'autonomia india

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Contemporaneamente, ne Los Altos del Chiapas si rivela la reale portata dei governi autonomi. San Andrés, Polhó, San Juan de La Libertad e Magdalenas La Paz (principalmente), sono dimostrazione di fino a dove sono arrivati i governi di coloro che comandano obbedendo.

L'incontro di Oventic ha creato aspettative in altre organizzazioni indigene dello stato, soprattutto quelle indipendenti, anche se non mancano quelle filogovernative. Membri del PRI si muovono già da Oxchuc, Huixtán e dalla frontiera con il Guatemala per essere presenti: anche loro vogliono un governo per loro stessi.

A San Cayetano, la base militare più vicina all'Aguascalientes-Caracol di Oventic (a 5 chilometri di strada da San Juan de la Libertad e San Andrés) questo pomeriggio presentava una singolare attività. Un gruppo di soldati rinforzava il reticolato di filo spinato tagliente che protegge la postazione militare. Nelle basi di San Andrés, Santiago el Pinar e Puerto Caté, le truppe sono rimaste dentro i loro quartieri.

In questa piazza centrale è nata la richiesta di autonomia indigena durante i dialoghi di San Andrés, quando gli zapatisti la ricevettero dagli indigeni di tutto il Messico e la fecero diventare una rivendicazione nazionale. Già allora esisteva il municipio zapatista di San Andrés Sakamch'en. Forse non è casuale che San Andrés sia l'unico municipio ribelle le cui autorità occupano il palazzo municipale del capoluogo ufficiale. Il governo "fantasma", ovviamente priista che riceve risorse e programmi dall'erario statale, ha sede in una stanza ed esercita la sua autorità nel vuoto. Ci sarà chi si chiede dove va tutto quel denaro governativo che la maggioranza delle comunità non accetta?

Obbligato a dare segni di vita ora che la convocazione ribelle ha posto di nuovo Oventic nella mappa del mondo, il governo municipale "costituzionale" ha diffuso questa settimana un annuncio metallico su fondo verde alla periferia di Jolnachoj. Come si ricorderà, in questa comunità vicina ad Oventic, fin dagli inizi del 2001 si trovavano una base militare ed un posto di controllo che sono stati ritirati come risposta dell'allora nuovo governo di Vicente Fox ad una delle condizioni poste dall'EZLN per riprendere il sentiero del dialogo. Le altre condizioni, come si sa, non sono mai state rispettate ed i "15 minuti" della campagna foxista compiono ormai tre anni e non se ne vede la fine.

Ora il "municipio" ufficiale pubblicizza la costruzione di 119 latrine e di una fossa biologica nella comunità priista di Jolnachoj. Costo dell'opera: 1 milione 564mila 837 pesos. Il municipio ribelle non ha questa somma di denaro per le latrine né per nient'altro, tuttavia è quello che comanda (obbedendo, chiaro, al modo zapatista).

In questo stesso paese di San Andrés (ufficialmente Larráinzar), si trova una delle basi militari più importanti de Los Altos. Ed uno si domanda se questo spettro di "governo costituzionale" potrebbe esistere senza la presenza delle truppe federali.

Intanto ne Los Altos. a San Andrés, San Pedro Polhó e San Juan de la Libertad le truppe sono rimaste dentro i loro quartieri, cosa che, nel secondo e terzo caso, sembra straordinaria perché in genere passano il tempo pattugliando comunità ed accampamenti di sfollati.

Da diversi giorni non sono aperte le installazioni municipali autonome, perché tutta l'azione si svolge nella comunità di Oventic. Stranamente, le strade centrali di San Andrés sono bloccate da opportune "opere" governative che si presentano come delle barricate di un luogo che mette a nudo il vuoto in cui si trova l'evanescente municipio ufficiale.

"Autogoverno"! - titola provocatoriamente il mitico Tiempo di San Cristobal del las Casas ("che informa ed orienta") nel suo numero speciale 102 uscito ieri. Il giornale di Concepción Villafuerte e di Amado Avendaño riprode l'intera serie di comunicati zapatisti che aveva annunciato nello scorso luglio l'evoluzione dell'autonomia ribelle in Chiapas.

Sul viale che scende al Caracol di Oventic, ricevono gli ultimi ritocchi il Negozio Cooperativo Che Guevara e l'Ufficio delle Donne, vicino al Negozio di Filati La Democrazia, dove le artigiane ribelli espongono vero artigianato tessile. In fondo, il gran palco dell'ex-Aguascalientes risplende rimodernato e pronto; nelle sue vicinanze sorgono le tende delle "società civili" ed una fila di posti occupati da indigeni in attesa della festa.

Un viavai di fiammanti frigoriferi di coca cola sorprende gli osservatori civili internazionali, nuovamente sconcertati davanti ad alcuni aspetti dell'eclettismo zapatista che non si scompone per l'invasiva "botta di vita". Alla periferia di Oventic, i giornalisti provano i loro trasmettitori satellitari sul tettuccio delle auto. Anche se i numerosi incappucciati, che a partire da oggi controllano l'accesso al Caracol, ripetano che la stampa non potrà entrare prima di sabato, reporter, cameraman e fotografi si affollano per non perdere il posto.

In altre regioni si stanno registrando persecuzioni e provocazioni che rivelano il nervosismo di gruppi legati alla strategia contrainsurgente e paramilitare. Ad Altamirano, mandanti interessati stanno provocando da dieci giorni incidenti a Nueva Galilea, Nuevo Altamirano e nell'ejido di Morelia. La comunità di K'anak'il, nel municipio autonoma Olga Isabel, è minacciata dalla banda Los Aguilares. Di notte si sentono spari provenire dai dintorni. I trasportatori priisti di Ocosingo minacciano di impedire il passaggio alle basi zapatiste. E tuttavia, come direbbe Galileo, i Caracoles si muovono.


GRUPPI MIXTECOS INVIERANNO UNA DELEGAZIONE AI FESTEGGIAMENTI ZAPATISTI
ROSA ROJAS

Il Fronte delle Comunità Mixtecas (FCM) di Oaxaca ha comunicato che invierà una delegazione ad Oventic, Chiapas, per partecipare ai festeggiamenti zapatisti e denunciare la mancanza di soluzione - da parte dei governi federale e statale - dei problemi di San Pedro Yosotatu e San Isidro Vista Hermosa, agenzie municipali di Tlaxiaco, così come del municipio di Santa Catarina Yosonotú.

In un comunicato, il fronte ha segnalato che l'iniziativa zapatista di invitare la società civile all'anniversario dell'installazione delle giunte di buon governo, così come alla creazione dei Caracoles, "rappresenta un'opportunità di riunirci tutti, conoscerci e costruire un percorso di unità per affrontare i problemi di tutti i popoli e comunità indigene del Messico".

Si denunceranno la mancanza di soluzione allo sgombero delle terre ejidali di San Pedro Yosotatu da parte degli abitanti di San Sebastián Nopalera, Putla, Oaxaca, "aizzati" dall'Unione Campesina Democratica e la mancanza di punizione dei responsabili, così come del risarcimento dei danni subiti.

C'è pure la mancata risposta allo sgombero delle terre comunali di Santa Catarina Yosonotú da parte degli abitanti di Santa Lucía Monteverde, anch'essi "aizzati" dall'Unione Campesina Democratica.

E anche la mancata risposta alla richiesta di punire le autorità ed i vicini di Santa Cruz Nundaco e membri del Fronte Nazionale Indigeno e Campesino per le aggressioni che hanno commesso contro le autorità e gli abitanti della comunità di San Isidro Vistahermosa; il riconoscimento delle loro autorità elette democraticamente ed il compimento degli impegni per la realizzazione di opere sociali presi dal governo statale con ognuna delle comunità.

"Accorriamo all'appello zapatista col cuore in mano per porgerlo a tutti i compagni che percorrono strade simili alla nostra, convinti che l'unità è necessaria per ottenere i nostri obiettivi. Speriamo di trovare ascolto di tutto ciò", segnala l'organizzazione.


Ituarte: il governo di Fox è davanti ad una nuova opportunità per riprendere il dialogo
"BATTAGLIONI" DI SIMPATIZZANTI ZAPATISTI MARCIANO IN SILENZIO VERSO OVENTIC

JUAN BALBOA - Corrispondente

Vallata di Patihuiz, Chiapas, 7 agosto - Senza lasciare impronte, in silenzio totale, battaglioni di uomini con zaino in spalla hanno invaso le strade delle principali vallate: attraversano distaccamenti in cui sono acquartierati migliaia di soldati, ridono non trovando i tradizionali posti di blocco militari e, quindi, "riprendono il cammino" verso la comunità zapatista di Oventic, denominata da loro stessi "la culla della nuova alba zapatista".

La stessa cosa nelle vallate di Patihuiz, di Taniperla o di Altamirano che nei municipi autonomi di San Manuel, Ernesto Che Guevara o di Francisco Gómez (sede del Caracol di La Garrucha), gli uomini con lo zaino camminano rapidamente, viaggiano su camion, camioncini, motociclette, biciclette, la cosa importante è arrivare, "essere testimone del progresso dell'organizzazione", rispondono con voce dolce.

Tutti vogliono arrivare. Alcuni, i più giovani, portano striscioni con l'immagine del caracol, l'immagine inseparabile di Emiliano Zapata o del Che Guevara. Ma la maggioranza (ad eccezione di alcune donne) porta in spalla un piccolo zaino con vestiti, cibo (pozol di mais) e la felicità sul volto.

Nell'antica Aguascalientes culturale di La Garrucha, ora convertita nel nascente Caracol politico dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), una numerosa commissione si prepara per il lungo viaggio (quasi 300 chilometri) che culminerà venerdì ad Oventic. L'installazione è dipinta di caracoles. Il più grande vicino alla scuola: mostra un arcobaleno (risalta il colore celeste) con una frase all'interno: "Il Caracol di resistenza verso una nuova alba".

Richiama l'attenzione il fatto che mentre centinaia di simpatizzanti dell'EZLN si organizzano per partire o sono già partiti verso i festeggiamenti di sabato ad Oventic, dove si presenteranno le cinque giunte di buon governo - che si distribuiranno nei caracoles politici -, nei distaccamenti militari c'è una calma sorprendente, un movimento quasi impercettibile.

La valle di Patihuiz è conosciuta per la nota presenza dell'Esercito. Ora non c'è più l'accampamento che si trovava a 500 metri scarsi da La Garrucha, perché fu uno di quelli smantellati (o piuttosto spostati) dal governo federale per favorire il dialogo con l'EZLN.

Non mancano gli accampamenti, a pochi chilometri si trovano due dei più grandi insediamenti militari della Selva Lacandona: Patihuiz e San Quintín. Quest'ultima è considerata la quarta zona militare in Chiapas, dopo le tre riconosciute ufficialmente: la 32°, 36° e 39° della Settima Regione Militare con sede a Tuxtla Gutiérrez.

I soldati sono"consegnati" nei loro quartieri perché la Segreteria della Difesa Nazionale ha ordinato a tutte le sue truppe delle zone 32 (Altos del Chiapas) e 39 (Selva Lacandona) il totale acquartieramento, per "evitare equivoci", assicurano soldati di Ocosingo.

Seguendo i passi del governo federale, il governatore del Chiapas, Pablo Salazar Mendiguchía, ha fatto lo stesso con la polizia statale. Posti di blocco o no, battaglioni silenziosi di simpatizzanti zapatisti percorrono le strade delle vallate con destinazione Oventic.

Questo pomeriggio, all'incrocio di Cushulja, proprio dove si trova la sede del municipio autonomo Ernesto Che Guevara, c'era un grande congestionamento di furgoncini, grandi e piccoli, auto vecchie e carri passeggeri del secolo scorso. La strada che comunica Ocosingo con Altamirano e San Cristóbal de Las Casas è stata letteralmente invasa da battaglioni zapatisti.

Per Gonzalo Ituarte, ex segretario tecnico della scomparsa Commissione Nazionale di Intermediazione, i nuovi ed innovativi progetti politici dell'EZLN sono "una sfida seria" per la diocesi di San Cristóbal de las Casas, perché incideranno in maniera importante sulla popolazione e, dunque, nella vita pastorale della Chiesa cattolica.

Il sacerdote di Ocosingo afferma che la proposta zapatista di aprirsi alla società e di optare per una via politica non tradizionale, che sarà ufficializzata sabato ad Oventic, offre una "grande opportunità" per il governo di Vicente Fox e per il nuovo Parlamento dell'Unione per riprendere il dialogo ed il negoziato di un conflitto armato che tra qualche mese compirà dieci anni.

Nell'intervista con La Jornada, il sacerdote con maggiore esperienza nei dialoghi di San Andrés insiste sul fatto che la nuova tappa dell'EZLN è un avvenimento rilevante per la Chiesa cattolica del Chiapas, ma ancor di più, è "una sfida importante per l'azione pastorale avviata ed impegnata con il popolo nella ricerca di strade nuove per la pace".


Municipio Autonomo San Andres Sakamch'en de los Pobres, Chiapas, 7 agosto - Il concentramento indigeno si addensa in Oventic con il passare delle ore, in vista dell'inizio di una nuova tappa dei municipi ribelli del Chiapas, dopo aver dimostrato la loro esistenza, fattibilità e forza. Non cessano di arrivare veicoli che trasportano indigeni dalla regione ed anche visitatori dal Messico e da diversi paesi. Tra oggi e domani si aspetta l'arrivo di circa 60 italiani (ce n'è già almeno una decina) mentre approdano in considerevole numero simpatizzanti ed osservatori di diverse parti del paese, così come dagli Stati Uniti, dal Canada e dallo Stato spagnolo.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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