La Jornada - Martedì 7 settembre 2004
Sarebbe una bomba ad orologeria
Impresa degli Stati Uniti vuole costruire un gasdotto vicino al Popo

IGNACIO JUAREZ GALINDO/LA JORNADA DE ORIENTE

Puebla, Pue, 6 settembre - L'impresa più importante di trasporto di gas naturale negli Stati Uniti, The Williams Companies, pretende di costruire un gasdotto che andrebbe di San Miguel Xoxtla, Puebla, fino a Jiutepec, Morelos, attraversando per vari municipi vicini al vulcano Popocatépetl. Il progetto sarebbe stato autorizzato già dal 1998 dalla Commissione Regolatrice di Energia (CRE), nonostante che il Centro Nazionale di Prevenzione dei Disastri Naturali (Cenapred) abbia avvisato sull'alto rischio che implica per la vicinanza al colosso.

Gli abitanti della giunta ausiliare di La Magadalena Axocopan, ubicata nel municipio di Atlixco, hanno respinto senza mezzi termini il progetto di costruzione del gasdotto ed hanno dichiarato che "per nessun motivo" permetteranno che quell'opera "divida in due" il loro paese e l’ejido. In un'assemblea tenutasi ieri con i rappresentanti dell'impresa Trasportatore di Gas Zapata, sussidiaria della The Williams Companies, le autorità ausiliari ed ejidali, dirigenti sociali e semplici abitanti della zona hanno ufficializzato il loro rifiuto.

"Sarebbe come avere una bomba sepolta qui in Axocopan... la posizione del paese è che non la lasceremo passare", ha affermato nell’intervista il consigliere comunale Florentino Hernández Reyes.

Il progetto consiste nella costruzione di una condotta di gas naturale, con una lunghezza di 146,8 chilometri ripartita in quattro tratti: San Miguel Xoxtla - Atlixco 47,9 chilometri; Atlixco - Cuautla 55,8 chilometri; Cuautla - Zapata, Morelos, 28,7 chilometri e, per finire, Zapata - Jiutepec, 14,4 chilometri, secondo il permesso G/039/TRA/98, concesso dalla Commissione Regolatrice di Energia (CRE), organismo decentrato della Segreteria di Energia, alla Trasportatrice di Gas Zapata (TGZ).

Il permesso ha una validità di 30 anni per "ricevere, condurre e consegnare gas naturale per mezzo di condotte". Il sistema di trasporto "avrà una capacità di 1.302 milioni di metri cubo al giorno -11mila e 17 giga-calorie diarie". L'impresa investirà 19,5 milioni di dollari in un lasso di tempo di cinque anni.

Come consta nel documento firmato dalla CRE, la TGZ è costituita con un capitale minimo fisso, senza diritto al ritiro, di 3mila pesos, "il che verrà aumentato fino a raggiungere l'importo equivalente al 10% dell'investimento proposto nel progetto", cioè 1,9 milioni di dollari. Si legge pure che è una "sussidiaria" delle società The Williams Companies Incorporate, attraverso la Williams International Ventures (Bermude) Limited, che apporta il 37% del capitale sociale dell'impresa; la OneOk International, Inc, col 38% e la Compagnia Messicana di Gas Naturale, col 25%.

Florentino Hernández Reyes, sindaco subalterno di Axocopan, nell’intervista, ha spiegato che da più di 20 giorni sono arrivati alla comunità alcuni rappresentanti del TGZ per sollecitare i permessi di "rilevamento topografico per determinare il posizionamento più adeguato" per il progetto; hanno visitato i possibili coinvolti ed hanno cercato di convincerli dei presunti benefici dell'opera.

I rappresentanti hanno assicurato che l'unico problema sarebbe per i campi coltivati e per le proprietà private che dovrebbero concedere un corridoio di 20 metri di largo per la condotta, ma in cambio si pagherebbero loro tutti i danni causati ed i contadini continuerebbero ad essere padroni delle loro terre e potranno continuare a raccogliere i loro prodotti senza nessun problema.

Alcuni abitanti hanno raccontato che quando hanno discusso con i costruttori chiedendo loro perché non collocavano la condotta a fianco della strada Interoceanica invece di volerla mettere in Axocopan, hanno risposto: "è che la SCT ci richiede molti requisiti e documentazione".

Nell'assemblea di lunedì, i colonizzatori hanno giustificato il loro rifiuto, affermando che non esistono garanzie di sicurezza a causa della presenza del vulcano Popocatépetl. Hanno recriminato i rappresentanti dell’impresa per aver cominciato a porre bastoni sui terreni dell’ejido, per iniziare a misurarli. Uno dei contadini ha suggerito che se si trovasse qualcuno di loro a lavorare nella zona si dovrebbe espellerlo in qualsiasi modo.

Magdalena Axocopan è una località che negli anni scorsi è stata coinvolta in una serie di conflitti sociali causati da problemi d'acqua e di terra. Dal 1950, gli abitanti hanno dovuto affrontare la spogliazione dell'acqua delle sorgenti lì esistenti per mano dei cachiques della Confederazione Regionale Operaia Messicana, CROM, così come della fabbrica tessile El Vulcán.

I contadini di Axocopan lottano anche contro la decisione del consigliere comunale di Atlixco, Felipe Velázquez Gutiérrez, di mettere in moto un ambizioso progetto di urbanizzazione della zona che include centrali di immagazzinaggio per camion, zone residenziali e pure corridoi industriali e commerciali.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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