La Jornada 7 aprile 2004
Quotidiano saccheggio di legname a Ocosingo, Altamirano e Las Margaritas
POLIZIE ED ESERCITO PERMETTONO IL TAGLIO CLANDESTINO, DENUNCIANO GLI ZAPATISTI
HERMANN BELLINGHAUSEN - inviato

Altamirano, Chiapas, 6 aprile - Ogni giorno decine di camion carichi di tonnellate di tronchi (qualche volta di legno pregiato) escono dalle segherie dei capoluoghi municipali ufficiali o dalle officine, per essere immediatamente imbarcati in grandissimi container che transitano sulle strade principali verso Comitán, San Cristóbal de Las Casas e Tuxtla Gutiérrez. Giorno e notte.. Sicuramente con autorizzazione legale: oppure no?

Dalle zone interne di Altamirano, per esempio, la Società La Victoria, gestita da priisti, estrae tonnellate di legno ogni settimana. Lo scarica ad Altamirano e da lì lo "invia", già tagliato in tavole, o ancora in tronchi interi, al mercato del legno.

Con argomenti contraddittori, le autorità ambientali, ammettendo di non avere prove, hanno accusato i municipi autonomi zapatisti di presunti traffici di legname nelle segherie illegali. Contemporaneamente chiudono segherie che non hanno nulla a che vedere con gli zapatisti. Nel frattempo, il saccheggio di legname in questa regione è scandaloso quanto quotidiano e "normale"...

Come si ricorderà, in marzo la Procura per la Protezione all'Ambiente (Profepa) chiuse la segheria del rancho El Nantze, sui confini tra Altamirano e Las Margheritas. La Segreteria per l'Ecosistema (Semarnat), attraverso il suo delegato, Ramón Francisco Aguirre, ne ha approfittato per incolpare gli zapatisti di altre "20 o 30" segherie che sarebbero state fuori legge. La Jornada ha fatto osservare che El Nantze fu inaugurato da Roberto Albores Guillén, ma c'è dell'altro: lo fece in compagnia dell'allora presidente della Repubblica, Ernesto Zedillo. Come si può dedurre, questi mandatari non hanno certo consegnato la segheria ai ribelli.

Ma servono forse queste precisazioni se si tentano di costruire scenari dove tutte le illegalità dovrebbero essere dovute agli zapatisti: saccheggio della selva e dei boschi, semina di papavero in puro stile "Sinaloa", traffico di clandestini centroamericani… I funzionari hanno diritto di essere creduloni, come il comandante della Polizia Federale Preventiva in Chiapas quando ha diffuso la notizia secondo cui i municipi autonomi stavano "creando poliziotti" nei loro territori.

Le fonti di questa informazione del comando di polizia erano alcuni documenti attribuiti alla Segreteria della Difesa Nazionale e del Centro di Investigazione e Sicurezza Nazionale nei quali si afferma che gli zapatisti "hanno" campi di addestramento militare, per cui, si insiste, potrebbero sollevarsi di nuovo in armi l'anno prossimo. Il governo statale ha smentito questo documento e le istituzioni che l'hanno fatto filtrare non hanno detto niente. Ciononostante, la Polizia Federale Preventiva ha deciso di prenderli per buoni a fine di mese e dedurre così che i ribelli erano la "polizia" che "permette" le illegalità.

La giunta di buon governo (JBG) del caracol Resistencia hacia un nuevo amanecer, di Francisco Gómez, ha smentito pubblicamente le versioni del comando di polizia: "Sono menzogne costruite dal governo", hanno dichiarato gli zapatisti, negando di "star realizzando azioni su strade e sentieri".

Le autorità federali si hanno reagito recisamente alle affermazioni dei taglialegna priísti che sostengono di avere il "permesso" delle JBG. Tanto la giunta di Francisco Gómez come quella dell'ejido di Morelia (Corazón del arco iris de la esperanza) lo negano decisamente.

Le giunte ribelli assicurano che sono i governi municipali ufficiali, le corporazioni di polizia e l'Esercito federale quelli che permettono il traffico illegale (di legname, clandestini e droga); in ogni caso, passano direttamente sotto il loro naso. Ma il copione mediatico suggerisce qualcos'altro. Le "prove" si possono anche costruire. "Calunnia pure che poi qualcosa rimane", è l'ordine ricevuto dai funzionari che, con la legge nella "mano", decidono chi calunnia chi e chi si merita sanzioni o prigione, e chi no.


IL PAN PROPONE PIÙ SGOMBERI NEI MONTES AZULES
VICTOR BALLINAS E ANDREA BECERRIL

A nome della Commissione dell'Ambiente, Risorse Naturali e Pesca del Senato della Repubblica, il panista Jorge Nordhausen ha proposto di proseguire gli sgomberi nei Montes Azules, in Chiapas, "allo scopo di ripristinare l'ordine e la legalità nella riserva della biosfera situata nella Selva Lacandona". Gli sgomberi fino ad ora eseguiti nella riserva "non costituiscono un mezzo arbitrario, ma sono azioni basate sulla legge motivate dalle invasioni che pregiudicano il patrimonio naturale della nazione".

Nell'accordo della commissione si rileva che l'importanza e le peculiarità della Selva Lacandona la inquadra nello scenario politico, economico e sociale del paese. Politicamente è stata oggetto di lotte tra leader e autorità del luogo che hanno provocato conflitti legali, economicamente a livello nazionale è la regione con la maggior diversità biologica e socialmente presenta l'estrema emarginazione e la povertà dei suoi abitanti.

Con lo scopo di raggiungere gli obiettivi del ristabilimento delle aree naturali protette, la Legge Generale sull'Equilibrio Ecologico e di Protezione dell'Ambiente, nell'ultimo paragrafo dell'art. 46 stabilisce che non potranno essere autorizzati nuovi centri abitati ma si permetterà unicamente la permanenza delle popolazioni ivi stabilitesi prima che la zona fosse stata decretata riserva ecologica.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo)



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