Cari amici: è terribile, veramente uno schifo. Ma prima di suicidarsi in massa, è meglio tentare, come dice Monty Python, "di guardare sempre il lato positivo della vita". Sì, ci sono buone notizie dalle elezione di martedì. Ecco 17 ragioni per non tagliarsi le vene:
1. È contro la legge che George W. Bush si candidi un'altra volta a diventare presidente.
2. La vittoria di Bush è stata la più stretta mai registrata da un presidente al potere dai tempi di Woodrow Wilson nel 1916.
3. L'unico gruppo di età che in maggioranza ha votato per Kerry è quello dei giovani adulti (Kerry 54%; Bush 44%), il che prova un'altra volta che i nostri genitori si sbagliano sempre e non bisogna dargli ascolto.
4. A dispetto della vittoria di Bush, la maggioranza crede ancora che il paese stia andando in una direzione sbagliata (56%) e non approva il lavoro del presidente (52%) [nota per gli stranieri: non cercate di capire tutto questo. È una caratteristica statunitense, come le Pop Tarts di Kellog's].
5. I repubblicani non avranno la maggioranza dei 60 seggi in Senato, necessaria per riuscire nel tentativo di bloccare una discussione. Se i democratici faranno il loro dovere, Bush non potrà riempire la Corte Suprema di ideologi di destra. Ho detto "se i democratici faranno il loro dovere"? Meglio lasciar perdere.
6. Il Michigan ha votato per Kerry! Come tutto il nordest, culla della nostra democrazia. Come nei sei degli otto stati dei Grandi Laghi. E tutta la costa ovest! Oltre alle Hawai. Molto bene, è un inizio. Abbiamo la maggior parte di acqua fresca, tutta Broadway ed il monte Santa Helena. Possiamo disidratarli o seppellirli di lava! E non solo con canzonette di programmi televisivi!
7. Ancora una volta ci ricordano che il buckeye è una noce, e non una noce qualsiasi, ma una noce velenosa [gioco di parole intraducibile tra il buckeye, frutto emblematico dello stato dell'Ohio, e nut (noce), una delle cui accezioni è "pazzo, matto" - n.d.t.]. Una grande nazione è stata sconfitta da una noce velenosa. Forse lo stato dell'Ohio la pagherà cara questo sabato quando affronterà il Michigan nella partita collegiale di footbal americano.
8. L'ottantotto percento del supporto a Bush è arrivato da elettori bianchi. Tra 50 anni gli Stati Uniti non avranno più una maggioranza bianca. Sentite un po', 50 anni non sono tanto tempo! Se hai 10 anni e stai leggendo questo, i tuoi anni d'oro saranno sempre d'oro e sarai ben assistito quando raggiungerai l'età avanzata.
9. I gay, grazie alle misure promosse dalle urne martedì, non potranno sposarsi in 11 stati. Grazie a Dio. Pensate a tutti quei regali di matrimonio che ci risparmiamo!
10. Altri cinque afrostatunitensi sono stati eletti membri del Congresso, contando il ritorno di Cynthia McKinney, della Georgia. È sempre buono avere là dei neri che lottano per noi e fanno il lavoro che i nostri candidati sono incapaci di fare.
11. Il presidente esecutivo di Coors è stato sconfitto nell'elezione a senatore per il Colorado. Brindiamo!
12. Riconosciamolo: ci piacciono le gemelle Bush e non vogliamo che vadano via.
13. A livello legislativo statale i democratici hanno guadagnato almeno tre seggi nelle elezioni di martedì. Dei 98 seggi legislativi statali controllati dai partiti (rappresentanti, Assemblea e Senato), i democratici sono andati a queste elezioni avendone il controllo di 44, i repubblicani di 53, ed uno alla pari. Dopo martedì, i democratici controllano 47 seggi, i repubblicani 49, uno alla pari ed un altro (quello dei rappresentanti del Montana) non è ancora assegnato.
14. Bush ora è un presidente non più eleggibile per un altro mandato. Non avrà un momento migliore di quello che sta avendo questa settimana. Da adesso in poi per lui tutto è in discesa... e, ancor più importante, semplicemente non vorrà fare tutto il duro lavoro che ci si aspetta da lui. Sarà come una qualsiasi persona all'ultimo mese di scuola: ha già fatto tutto, quindi è arrivata l'ora della pacchia! Forse prenderà i prossimi quattro anni come un eterno venerdì e trascorrerà ancora più tempo nel suo ranch o a Kennebunkport. E perché no? Ha già dimostrato quello che voleva, ha vendicato suo padre e ci ha presi tutti a calci nel culo.
15. Se Bush decide di mettersi a lavorare e portare questo paese su una strada molto buia, è molto probabile che si presenti uno dei due scenari: A) Ora che non deve più appellarsi ai bassi istinti dei conservatori cristiani per la sua rielezione, qualcuno potrebbe sussurrargli che deve usare questi quattro anni finali per costruire un "lascito", in modo che la storia pronunci un verdetto benevolo nei suoi confronti e pertanto non promuoverà un'agenda di destra troppo aggressiva; oppure B) Diventerà tanto presuntuoso ed arrogante - e, pertanto, sfrenato - che commetterà degli spropositi di proporzioni tanto grandi che perfino il suo partito dovrà rimuoverlo dall'incarico.
16. Ci sono circa 300 milioni di statunitensi, dei quali 200 milioni in età di voto. Abbiamo perso solo per 3 milioni e mezzo! Non ci hanno spazzato via... e questo significa che siamo quasi arrivati. Immaginatevi di aver perso per 20 milioni. Se avessimo strappato un'offensiva a 58 iarde dalla linea di goal e ce ne fossero rimaste 55, ci saremmo fermati lì a raccogliere la palla e saremmo andati a casa a piangere... soprattutto quando la giocata successiva fosse uscita dalla terza yarda? Indubbiamente no! Forza e coraggio! Abbiamo speranza! Ci sono altre analogie sportive!
17. Infine, e più importante, più di 55 milioni di statunitensi hanno votato per il candidato soprannominato "il liberal numero uno del Senato". Sono di più del numero totale di chi votò per Reagan, Bush I, Clinton o Gore. Diciamolo un'altra volta: più persone hanno votato per Kerry che per Reagan. Se i media cercano una tendenza, deve essere questa: molti statunitensi sono stati disposti, per la prima volta da Kennedy, a votare per un liberal dichiarato. Il paese è sempre stato pieno di evangelici, questa non è una novità. Quello che è una novità è che tanta gente si sia rivolta ad un liberal del Massachusetts. In realtà, è una GRANDE novità. Il che significa che non dobbiamo sperare che i grandi media, quelli che ci hanno portato la guerra dell'Iraq, ci parlino della verità sul 2 novembre del 2004. In realtà, è meglio che non lo facciano. Avremo bisogno dell'elemento sorpresa nel 2008.
Vi sentite meglio? Spero di sì. Come mi ha scritto ieri il mio amico Mort: "Mio nonno rumeno soleva dirmi: 'ricorda, Morton, questo è un paese tanto meraviglioso che non ha bisogno di un presidente!' ".
Invece, noi ne abbiamo bisogno. Riposatevi, vi scriverò ancora: www.michaelmoore.com
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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