La Jornada - Sabato 2 ottobre 2004
Assassinano un dirigente dei loxichas: sotto accusa i caciques della zona
VÍCTOR RUIZ A. ED ALONSO URRUTIA - CORRISPONDENTE ED INVIATO

Oaxaca, Oax, 1º ottobre – Le elezioni di domenica prossima sono sate appannate da un nuovo assassinio. Degli sconosciuti hanno ammazzato Lino Antonio Almaraz, dell'Unione di Popoli contro la Repressione e la Militarizzazione della Regione Loxicha. Questa la dichiarazione di sua sorella Donaciana Antonio Almaraz, dirigente del raggruppamento.

L'attivista ha accusato di questo omicidio i caciques di San Agustín Loxicha spiegando che suo fratello era perseguitato dal 1996, quando l'Esercito e la polizia statale si erano dedicati a vessare gli indigeni zapotecos di quella zona accusati di appartenere all'Esercito Popolare Rivoluzionario, EPR.

L'omicidio è avvenuto all'alba del giovedì in Loma Bonita, comunità di San Agustín Loxicha. Lino Antonio stava andando a casa sua quando è stato sorpreso da degli individui che gli hanno sparato vari colpi.

Nel pomeriggio, la Procura Generale di Giustizia dello Stato, PGJE, annunciava già che si era trattato di una vendetta, perché l'ucciso era latitante dal 1998, come responsabile dell’omicidio di Pedro Máximo Antonio Luna, musicista del gruppo Fiesta Mar che Lino Antonio Almaraz avrebbe assassinato perché non gli era piaciuta la canzone che stava interpretando.

In una conferenza stampa, il titolare della PGJE, Rogelio Chagoya Romero, ha dichiarato che la vittima pensò che il suo crimine era stato dimenticato e ritornò nella regione "dove è stato assassinato per vendetta per i fatti successi nel 1998".

Chagoya ha negato che Lino Antonio Almaraz fosse attivo come difensore di diritti umani "e ancor meno che la sua morte sia in relazione con le elezioni di domenica". Ma Donaciana Antonio Almaraz, sorella dell'assassinato, ha detto che dal 1996 sono stati perseguitati sia Lino che altri membri della sua famiglia, tra i quali Idelberto che è stato arrestato nel 1997 ed è rimasto incarcerato per tre anni accusato di reati per la sua presunta appartenenza all'EPR.

Suo fratello Pedro è stato sequestrato il 17 luglio 1997 da poliziotti che lo hanno tenuto 10 giorni in una prigione clandestina. Adesso dice che la responsabilità dell’assassinio ricade sui cacique della regione, tra i quali le famiglie Vázquez, Valencia ed Almaraz "che hanno il controllo politico ed economico" del capoluogo municipale.

Ha spiegato che l'ordine di cattura contro Lino Antonio fa parte delle indagini "inventate" dalla PGJE durante il governo di Diódoro Carrasco, per cui nel 2000, quando si applicò la Legge di Amnistia ai presunti guerriglieri, si sollecitò questo beneficio anche per suo fratello. Ma la petizione fu respinta dal governo statale, che disse che il delitto che gli era imputato apparteneva alla giurisdizione comune.

Il funerale di Lino Antonio sarà sabato e si attende l'arrivo alla comunità di 25 osservatori nazionali e stranieri che saranno ricevuti da Donaciana Antonio. Gilberto Romo Jiménez, amministratore di San Agustín Loxicha, ha dichiarato che non esistono condizioni di sicurezza per realizzare l’assemblea comunitaria, programmata per domenica, per scegliere il nuovo presidente municipale secondo gli usi ed i costumi.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home