La Jornada - Venerdì 1° ottobre 2004
Non siamo soddisfatti: Cárdenas Jiménez deve rispettare la sua parola
La Semarnat promette un piano integrale di sviluppo per il popolo mazahua
Continueranno la loro protesta fino a che non arriveranno delle risposte

CAROLINA GOMEZ MENA

La Segreteria dell'Ecosistema e delle Risorse Naturali, Semarnat, ha promesso d’intraprendere un piano integrale di sviluppo sostenibile a beneficio delle comunità mazahua di Villa de Allende, stato del Messico, ed il titolare dell’ente, Alberto Cárdenas Jiménez, verrà qui fra circa due settimane con una proposta accettabile, che risponderà alle richieste delle comunità.

"Non siamo soddisfatti a 100 percento" ha sostenuto la comandante Victoria Martínez, che ha sottolineato che continueranno la protesta fino a che non saranno realizzate tutte le promesse.

In una conferenza stampa col funzionario federale, cinque rappresentanti del Fronte delle Comunità per la Difesa dei Diritti umani e delle Risorse Naturali del Popolo Mazahua hanno fatto presente che il presidio davanti all’impianto di potabilizzazione di Berros, del Sistema Cutzamala, nel municipio mexiquense di Villa de Allende, così come la possibilità di interrompere l’arrivo dell’acqua al Distretto Federale, continueranno "fino a che il segretario non si presenti" nella zona in conflitto.

Ieri sera, la Semarnat ha reso noto che stamani il segretario si sarebbe recato a trovare le donne del presidio davanti all’impianto. Per il momento, Cárdenas Jiménez ha detto che si pagheranno le indennità per i danni causati l'anno scorso a 300 ettari coltivati dall’esondazione della diga Victoria, anche se non ha voluto anticipare l’importo, ma ha assicurato che "può venir fuori tra oggi (ieri) e domani (oggi), poiché è una questione prioritaria".

Manuel Araujo, componente del fronte, ha ribadito che tutte le manifestazioni "sono state pacifiche, in nessun momento siamo stati violenti, ci sono state occasioni nelle quali si sono bloccate alcune strade in Città del Messico, ma è stato con l'obiettivo di essere ascoltati".

Secondo Cárdenas Jiménez non si può ancora calcolare l’importo necessario per rispondere alle richieste fino a che non si valuta la situazione sul terreno ed ha spiegato che la Semarnat ha "buona volontà, buona disponibilità", perché il progetto di recupero del bacino di Malacatepec avrà anche ripercussioni umane ed economiche ed aiuterà a generare posti di lavoro ed a sfruttare in modo sostenibile le risorse.

Per il funzionario, il deterioramento di quel bacino (in realtà è un micro-bacino di 5mila 500 ettari) è un esempio chiaro di ciò che succede quando si trascura l'ecosistema con "il degrado dei boschi, la disattenzione al territorio". In questo senso e vista la necessità di restaurare molti bacini come quello dei mazahua, il funzionario ha sostenuto che è difficile intraprendere questo compito quando in bilancio abbiamo solo "lo 0,21% del PIL".

Intervistata, la comandante Victoria Martínez, dell’Esercito di Donne Zapatiste in Difesa di Villa de Allende, ha detto che anche se la loro rivendicazione originaria chiedeva solo una compensazione per l'inondazione delle loro terre coltivate, ora è prioritario ottenere un progetto integrale di sviluppo sostenibile.


La muraglia del bacino artificiale San Agustín ha una crepa
Evacuano due villaggi di Zacatecas a rischio inondazione
Forti piogge causano una slavina che isola 60 comunità

ALFREDO VALADEZ E JESÚS SAAVEDRA - CORRISPONDENTI

Circa 800 abitanti di tre comunità rurali dei municipi di Apozol e Juchipila, al sudest di Zacatecas, sono stati evacuati per il rischio di esondazione dalla diga San Agustín, che presenta una crepa e problemi geologici attorno al bacino artificiale. E le piogge han fatto sì che una slavina isolasse 60 comunità indigene della regione di La Montaña, mentre in Alvarado, Veracruz, la strada federale Matamoros - Puerto Juárez è stata bloccata dalla terra che è caduta da un rilievo.

Secondo il Servizio Meteorologico Nazionale, venerdì ci saranno piogge "da molto forti ad intense" nell'est e sudest del paese e "da moderate a forti" nel resto del territorio, per il fronte stazionario numero 2 che si estende dal nordest del Golfo del Messico fino al sud di Veracruz.

La Direzione di Protezione Civile zacatecana ha informato che la popolazione sfollata di Apozol e Juchipila è stata portata in rifugi dove rimarrà "fino a che discenda il livello dalla diga San Agustín". E stanno scaricando acqua con pompe "in canali aperti, per ridurre i rischi di collasso".

Ha dichiarato che se la diga si aprisse – visto che immagazzina un milione di metri cubo di acqua – "basterebbero sette minuti perché un'onda gigante inondi Apozol".

Danni a più di 5mila ettari coltivati

La Segreteria di Sviluppo Agropecuario di Zacatecas ha reso noto a sua volta che più di 5.500 ettari coltivati a fagioli e mais sono stati danneggiati dai recenti acquazzoni nel municipio di Sombrerete oltre che in Rio Grande, Miguel Auza, Juan Aldama e Fresnillo dove ci sono altri danni non ancora quantificati.

In Guerriero rimangono isolati da martedì più di 60 villaggi dei municipi indigeni di San Luis Acatlán, Malinaltepec, Metlatónoc ed Atlamajalcingo del Monte, nella regione de La Montaña, per la chiusura della strada federale Tlapa - Marquelia per una slavina dal rilievo di fronte alla comunità Ojo de Agua.

Almeno mille veicoli sono rimasti bloccati per nove ore - tra l'alba e la mattina di giovedì - per una slavina dal dorso Chomotán, al chilometro 56 della strada federale Matamoros - Puerto Juárez, all'altezza del municipio di Alvarado, Veracruz.

Muoiono migliaia di pesci in una diga di Zacatecas

Migliaia di carpe – per un peso di circa 60 tonnellate - che vivevano nel lago artificiale formato dalla diga La Zacatecana sono morte per gli acquazzoni che hanno colpito lo stato, perché hanno rimosso i "sedimenti minerali" che hanno esaurito l'ossigeno dell'acqua immagazzinata, secondo il segretario generale di Governo di Zacatecas, Tomás Torres Mercado.

Personale dell'Esercito ha seppellito i pesci ed ha annunciato che "si darà attenzione integrale al bacino per proteggerlo, coi conseguenti benefici che porterà all'ecosistema" intorno alla diga, al sud della capitale di Zacatecas.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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