Comandante David
Tavolo: "Lo zapatismo e gli indigeni"

30 dicembre 2003

Il sistema zapatista di televisione intergalattica presenta il comandante David, nell'intervento dell'EZLN al tavolo "Lo zapatismo e gli indigeni".

Buon giorno, buon pomeriggio, buona notte.

Vi parla il comandante David, questo è l'intervento del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale al tavolo su zapatismo e popoli indigeni.

Fratelli e sorelle:

Voglio spiegarvi qualcosa sulla nostra lotta zapatista, perché è molto importante che tutti, e soprattutto i giovani e i bambini, conoscano e capiscano le idee e le motivazioni della nostra insurrezione armata.

È necessario che loro in particolare comprendano perché sono loro il futuro dei nostri popoli indios ed i prosecutori della nostra storia.

Noi zapatisti, ci siamo sollevati in armi per una giusta causa: perché la vita e la situazione dei popoli indios peggiora di giorno in giorno.

In qualsiasi parte del nostro paese dove ci sono indigeni, si soffre la fame, la miseria, l'umiliazione.

Prima ci spogliano di tutte le nostre ricchezze naturali e poi ci sfruttano e ci maltrattano e ci schiavizzano sulla nostra stessa terra.

Noi indigeni, da molti anni in qua stiamo soffrendo tutti i tipi di ingiustizia: non abbiamo diritto alla terra, alla salute, all'istruzione, al cibo, ad una casa degna e nemmeno al rispetto della nostra lingua della nostra cultura.

Di fronte a questa realtà, molti popoli indigeni hanno continuato a lottare per reclamare i loro diritti e per richiedere giustizia, ma i loro giusti reclami non sono mai stati ascoltati da coloro che hanno il potere e il denaro. I popoli che lottano per i loro diritti, ricevono in cambio solo persecuzioni, carcere, uccisione dei loro dirigenti, repressione e massacro dei villaggi che si organizzano. Alcuni non li ammazzano, ma li calmano con briciole e promesse.

Tutta questa storia di dolore e di sofferenza ci ha obbligato, noi indigeni zapatisti, ad insorgere in armi il primo di gennaio del '94, per dire: Ora basta vivere e morire nell'umiliazione e nell'oblio!

La nostra lotta come zapatisti è per la giustizia, per la libertà e per i diritti di tutti i popoli indigeni nel nostro paese e negli altri paesi del mondo che devono vivere con i loro diritti, con libertà e giustizia.

Ma questa giusta causa, per la quale noi zapatisti ci siamo sollevati in armi non la vuole capire nessun supremo governo.

È chiaro l'esempio di ciò che è successo con gli accordi di San Andrés, firmati dal governo federale e dall'EZLN, dove sono contemplati le idee, gli aneliti, i diritti all'autonomia e alla libera autodeterminazione dei popoli indigeni.

Nessun governo messicano vuole rispettare questi accordi firmati, non i precedenti, nemmeno l'attuale e tanto meno quelli che seguiranno avranno la volontà di adempiere.

È chiaro che nessun governo ci darà il diritto e la libertà di vivere degnamente, per questo ora non chiediamo più nulla, né protestiamo: ora ci tocca agire ed esercitare i nostri diritti come popoli legittimi e come primi abitanti del nostro paese.

Per questo, invitiamo voi, invitiamo tutti i popoli indigeni del nostro paese, ad unirsi ed ad organizzarsi per esercitare i vostri diritti come popoli e a non aver paura di farlo perché non è reato unirsi ed organizzarsi per cercare e lavorare per una vita degna per i nostri popoli e per il futuro dei nostri figli, perché siano autentici eredi della nostra razza, della nostra cultura e della nostra storia.

Quello che ci tocca fare adesso è unirci, organizzarci meglio: che ogni popolo, che ogni stato, che ogni comunità si seggano a pensare, ad analizzare che cos'è che debbono fare per cambiare questa triste situazione.

L'ora è arrivata e non si può aspettare che il malgoverno ci conceda il permesso, perché questo non succederà mai.

Per questo se non lo facciamo noi, nessuno lo farà per noi.

Fratelli e sorelle indigeni:

Questo è quello che volevo spiegarvi e voglio dirvi che non c'è altro modo per poter uscire da questa triste situazione che viviamo noi, tutti gli indigeni.

Questa è la mia parola.

Dalle montagne del sudest messicano, per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Per il 20° e 10° anniversario. Grazie mille.

E ora un messaggio speciale del sistema zapatista di televisione intergalattica: speciale per il governo supremo: attenti, i carcoles sono tanti!


(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)

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