San Cristóbal de Las Casas, 29 gennaio - Questa ed altre frasi apparivano sui muri di Parigi durante la Rivoluzione Francese del 1789. Robespierre e Marat, portavoce di allora, pensavano che non c'è rivoluzione senza rivoluzione, riferendosi alla rivoluzione mentale e a quella violenta. Dicevano: "I grandi solo ci sembrano grandi perché siamo in ginocchio: leviamoci!".

È poca la differenza tra i sovrani che governavano quel popolo e quelli che l'hanno fatta finita con il sogno degli operai in Russia ed i trafficanti del denaro che cercano il petrolio dell'Irak, o i semi-ricchi del Messico. La differenza è che loro sono in alto ed il popolo che paga le imposte sta in basso.

La parola popolo comprende tutti, ha radici profonde nella classe povera che abbonda. Quando la depuriamo tiriamo fuori da lì i ricchi, i governanti, i burocrati, i trafficanti. Rimangono i contadini che fanno produrre la terra e gli operai che trasformano la produzione.

I poveri non lo sono per volontà propria: qualcuno li sfrutta e non lascia che si "uguaglino" né che diminuiscano lo svantaggio. Quei pochi che governano, sono complici della situazione che c'è in basso e in alto.

Nel governo degli Stati Uniti c'è ansia per l'affare della guerra. Il governo inglese va con loro. Il resto dei paesi teme alla guerra, però ancor di più l'imperio. L'indecisione è pericolosa.

Questa condotta incide su tutti i governi ed i popoli del mondo. Le armi danno potere ai governi, come a suo tempo lo dettero ad Adolfo Hitler, per disgrazia di tutti. L'assetto sociale per la felicità del mondo, non si può raggiungere perché è la forza quella che s'impone internamente ed esternamente. La ragione di stato e non l'intelligenza torna a imperare.

Ciò nonostante, la società mondiale che non dispone di microfoni né di schermi televisivi, si riprende gli striscioni ed i muri e, come nella vecchia Francia, ricomincia a gridare che "quando manca la libertà, i muri son d'avanzo".

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