La Jornada - Giovedì 29 maggio 2003

Si sono riuniti il governatore ed i segretari in Bucareli
Salazar è contro la soluzione violenta nei Montes Azules
Afferma che c'è consenso nel cercare una "soluzione negoziata"

ALONSO URRUTIA

Una soluzione che implichi l'uso della forza pubblica nei Montes Azules sarebbe un errore, dato che qualsiasi alternativa al problema degli insediamenti irregolari in questa riserva della biosfera dovrà essere negoziata - questo è quanto dichiarato dal governatore del Chiapas, Pablo Salazar Mendiguchía.

Dopo essersi riunito con i segretari di Governo Santiago Creel, di Riforma Agraria Florencio Salazar e del Medio Ambiente Víctor Lichtinger, il mandatario ha assicurato che per ora non è in programma una soluzione violenta. Ha detto che invece esiste coincidenza tra i governi federale e statale sul fatto che le alternative devono essere negoziate con le comunità ubicate in quella regione.

C'è coincidenza piena con la Federazione, in primo luogo, sul punto che si deve riconoscere che ci sono proprietà dentro la riserva che datano da prima della risoluzione che favorisce i lacandoni, che sono gli unici che hanno titoli di proprietà legali per stare lì. Quindi c'è da regolarizzare e da rispettare le parti.

Ha aggiunto che è stato in contatto con i gruppi per vedere che possibilità ci sia di riubicarli, qualcosa che implicherebbe un'erogazione di mille milioni di pesos. Ha precisato che non tutto questo denaro deve provenire dalle risorse del governo, dato che il tema ambientale "si vende bene" alle diverse organizzazioni internazionali.

Ha riferito che recentemente ha negoziato appoggi per 15 milioni di euro ed esistono altri negoziati che potrebbero portare altri 200 milioni. Questo denaro potrebbe essere utilizzabile a partire da gennaio ed allora si potrebbero accelerare le pratiche.

Ha spiegato che ha avuto degli incontri con gruppi lacandoni con cui è siglato un accordo con il governo dello stato che comprende alcuni punti, tra i quali ce n'è uno fondamentale, che è di non prendere decisioni unilaterali, per cui di fatto "adesso la situazione è sotto controllo, per dirlo in qualche modo". Ha segnalato che - secondo lui - gente interessata alla riubicazione ce ne sarebbe.

Sul tema dei Montes Azules c'è una concorrenza con la Federazione, perché sono aree naturali protette, però compete al governo statale quest'arena politica ed il rapporto con i gruppi perché non escano dai limiti.

- Si prevedono sgomberi al momento?

- No.

- E ci sono gruppi armati estranei al conflitto?

- Non abbiamo informazioni su gruppi armati.

Ha segnalato che nell'incontro con i segretari di Stato ha richiesto soprattutto che si posponessero i piani federali ed ha sollecitato la ricerca di finanziamenti, perché la soluzione del problema implica denaro.

Ha ammesso che esiste un garbuglio giuridico di risoluzioni presidenziali che rende complessa la presa di decisioni: "C'è un intreccio di conflitti giuridici e agrari".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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