La Jornada 29 aprile 2003

Saramago: "La rivoluzione cubana si distanziata da se stessa"

Il regime di Castro è una

"aberrazione nell'emisfero occidentale", dice Powell

La Casa Bianca rivede la sua politica verso l'isola: s'induriranno le sanzioni

AFP, REUTERS E DPA

Washington, 28 aprile - Il governo di Cuba "è una aberrazione nell'emisfero occidentale", ha affermato oggi il segretario dello stato statunitense, Colin Powell, in riferimento alle recenti sentenze contro i dissidenti e l'esecuzione di tre sequestratori di una lancia passeggeri.

"Stiamo verificando la nostra politica alla luce di ciò che pensiamo: cioè che la situazione dei diritti umani si sta deteriorando in Cuba", ha detto alla stampa Powell, che si è mostrato soddisfatto per la condanna emessa dal papa Giovanni Paolo II della repressione contro gli oppositori politici del regime di Fidel Castro. Poco più tardi, in una riunione del Consiglio delle Americhe, ha assicurato che "tutti" gli arresti di dissidenti sono "un vano sforzo per sradicare la sete di democrazia" del popolo cubano. Powell non ha fornito dettagli sulla revisione della politica verso il paese caraibico, però un funzionario del Dipartimento di Stato ha detto che riguarda "tutti gli strumenti politici a nostra disposizione" ed ha aggiunto: "stiamo cercando coloro che possano meglio servire al nostro interesse di appoggio della democrazia in Cuba".

Tra le misure che si potrebbero prendere, secondo la stampa, ci sarebbero il divieto dell'invio delle rimesse e dei sorvoli diretti a Cuba, le sanzioni multilaterali e far sì che le trasmissioni radio e televisive anticastriste si possano vedere sull'isola.

A sua volta, Otto Reich, inviato speciale per l'America Latina del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca e ferreo anticastrista, ha segnalato nella riunione del Consiglio delle Americhe che "l'economia cubana è tanto mal amministrata che è l'unico paese dell'emisfero dove l'apporto calorico pro-capite della popolazione è diminuito negli ultimi 40 anni".

Intanto, un gruppo di 16 emigranti cubani ritrovati domenica nelle vicinanze delle coste della Florida oggi era in attesa della decisione del governo statunitense sulla loro situazione legale. Secondo José Basulto, del gruppo anticastrista Fratelli al Riscatto, bisogna fare "molto attenzione" trattando questo caso perché "potrebbe trattarsi di una provocazione ordita dal regime di Fidel Castro".

I cubani sono gli unici stranieri che per il solo fatto di calpestare il suolo statunitense ottengono la residenza in un anno. Invece, se sono intercettati in mare, possono essere restituiti all'isola.

In Spagna, i deputati si preparano a dibattere questo martedì le quattro iniziative che sollecitano dal governo la condanna dell'esecuzione dei tre sequestratori dell'imbarcazione e le pene carcerarie contro 75 dissidenti. Nelle due delle iniziative si richiede alle autorità che cessino l'ingerenza e l'embargo statunitensi.

Anche la cancelleria del Cile si dispone a protestare col governo cubano per aver negato i visti a due deputati ufficiali che volevano venire sull'isola per conoscere la situazione dei diritti umani.

Sempre in Cile, lo scrittore portoghese José Saramago, riaffermando le sue critiche al regime di Castro, ha detto che la rivoluzione cubana si è appartata dal suo cammino. "Io non mi sono distanziato dalla rivoluzione cubana", ha detto Saramago, rispondendo a domande dei giornalisti. "È stata la rivoluzione cubana la che si è distanziata da se stessa. E su questo non ho nient'altro da aggiungere", ha aggiunto vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1998. Il 14 aprile, Saramago scrisse in una lettera pubblica che Cuba "ha colpito le mie speranze, ha defraudato le mie illusioni"…

L'ambasciatrice di Cuba in Spagna, Isabel Allende, ha rilevato come i recenti episodi nel suo paese hanno generato un "gran dibattito internazionale", però ci sono pure "gravi manipolazioni", che "provengono dal fatto che quando si parla di Cuba ci sono sempre dei pregiudizi quando si arrestano 75 persone, tra le quali ci sono: un poeta, 14 universitari e quattro giornalisti. Ma non si può dire che esista una ondata di repressione contro l'intellettualità cubana". "Questa gente non è stata condannata per il suo dissenso o perché la pensa diversamente, ma per la sua collaborazione o perché ha fornito informazioni alla Sezione d'Interessi degli Stati Uniti". Allende ha considerato "possibile" che Spagna faccia pressione sui paesi latinoamericani perché Cuba sia esclusa da istanze internazionali…


Reich: le nazioni senza armi nucleari né dittature non devono temer un'azione militare

Gli Stati Uniti chiedono l'appoggio di AL alle risoluzioni su Iraq e Cuba

REUTERS, DPA E NOTIMEX

Washington, 28 aprile - Gli Stati Uniti hanno chiesto oggi ai paesi dell'America Latina che appoggino le risoluzioni che presenteranno per Iraq e Cuba, alludendo chiaramente al recente rifiuto di Cile e Messico ad appoggiare la guerra contro la nazione araba. Hanno assicurato inoltre che le nazioni della regione non devono temere un'azione militare se non hanno armi di distruzione di massa e/o dittature totalitarie.

Gli Stati Uniti vorrebbero, nella prossima seduta dell'ONU, un voto a favore per togliere l'embargo all'Iraq e stanno lanciano una campagna nelle organizzazioni multilaterali per condannare Cuba per il recente incarceramento di dissidenti e l'applicazione della pena di morte ai sequestratori della lancia.

L'inviato statunitense per America Latina, Otto Reich, ha rassicurato i paesi latinoamericani: "Se non hai armi di distruzione di massa, se non stai ammazzando il tuo stesso popolo, se non violi i diritti delle persone, se non invadi i tuoi vicini, non credo che tu non abbia niente di cui preoccuparti". Così si è espresso il funzionario che in altri tempi ha appoggiato la contra nicaraguense.

"Però se fai una di queste cose, lavoreremo con nostri amici", ha avvisato il funzionario di origine cubana che ha chiarito che "non è esatto affermare come è di moda in alcuni circoli, che gli Stati Uniti non stanno prestando attenzione a questo continente". "Intanto gli Stati Uniti hanno aiutato ad eliminare Saddam Hussein e ora il mondo è un luogo più sicuro e questo continente ne beneficia". "Nel bene e nel male, la sicurezza nel mondo e in America richiede un ruolo di lideraggio degli Stati Uniti. Senza sicurezza non può esserci stabilità, senza stabilità non può esserci crescita economica, né progresso sociale e le democrazie cadono in mano dei demagoghi"…


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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