La Jornada - Giovedì 23 ottobre 2003
Sono conflitti per la terra
Perseguitano tzeltales nella comunità San Antonio
Li perseguitano perché sono zapatisti

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Municipio Autonomo Lucio Cabañas, Chis., 22 ottobre - Priisti e autorità costituzionali di Tenejapa perseguitano e minacciano reiteratamente basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nella comunità San Antonio. Domenica 19 ottobre, Miguel López Luna, abitante della comunità e membro del municipio autonomo Lucio Cabañas, è stato "arrestato" dal signor Alonso Sántiz Girón e consegnato alla polizia municipale di Tenejapa, che a loro volta lo hanno portato dalla polizia settoriale dello stato, che lo ha condotto direttamente al carcere di San Cristóbal de Las Casas (Centro di Riadattamento Sociale [Cereso] numero cinque).

Appena in maggio, Agustín López Luna, fratello di Miguel, era stato "arrestato" dallo stesso Sántiz con altre persone, inclusi due poliziotti municipali. In modo ancor più rapido di suo fratello, era stato portato direttamente con auto privata e senza tappe al Cereso numero cinque.

In entrambi casi, secondo quanto denuncia oggi il consiglio autonomo Lucio Cabañas, gli irregolari "arresti" sono stati effettuati con l'appoggio del sindaco ufficiale di Tenejapa, Esteban Guzmán Jiménez. Sebbene ci sia il pretesto di un conflitto di terre tra famiglie, l'autentico motivo di questa persecuzione giudiziaria è la militanza zapatista della famiglia López Luna.

In questa occasione Miguel ha avuto più fortuna, visto che è rimasto agli arresti solo 24 ore nel carcere di San Cristóbal de Las Casas. È già stato liberato questo lunedì, dopo aver pagato una cauzione. Agustín, arrestato il 17 maggio, è rimasto in carcere per sei giorni ed è uscito pure lui su cauzione ed ha dovuto rimanere nascosto per varie settimane visto che era minacciato di morte dai suoi rapitori ufficiosi: Alonso, Pedro e Santiago Sántiz Girón, priisti della comunità Cruz Ch'en.

All'origine c'è un accordo dei López Luna e del loro padre per non vendere un terreno ereditato dal nonno, "in nessuna circostanza". Rompendo l'accordo, Pedro López Luna (l'unico priista della famiglia) ha ricevuto denaro dai Sántiz Girón per due porzioni del terreno.

Nel gennaio del presente anno, i presunti nuovi padroni del terreno hanno tentato di espellere violentemente Miguel e Agustín, mentre lavoravano la terra. Questi hanno opposto resistenza, ci sono stati colpi e feriti da entrambi i lati. Dopo questo fatto, Alonso Sántiz Girón ha presentato una denuncia contro Miguel López Luna, mostrando come prova un dito ferito. Poi lui personalmente ha arrestato il suo accusato domenica. Di nuovo con l'aiuto di poliziotti municipali.

Un portavoce del municipio autonomo Lucio Cabañas ha detto a La Jornada che "i priisti di Tenejapa minacciano di continuare a perseguitare i compagni, dato che sono zapatisti".

Il problema, che è durato vari mesi, pareva risolto il 6 di ottobre, dopo che le due parti avevano firmato un accordo di fronte alla Giunta del buon governo "Verso l'arcobaleno", nel caracol di Morelia. Ma nonostante il denaro della transazione sia già stato restituito ai Sántiz Girón, si rimaneva in attesa della restituzione dei documenti.

Con la promessa di risolvere la situazione, Alonso ha invitato Miguel nel capoluogo municipale di Tenejapa questa domenica. Si trattava di una trappola per catturarlo. Con diligenza degna di migliori cause, le autorità municipali hanno preso in carico l'"arrestato" e l'hanno incarcerato formalmente. In poche ore stava già nel Cereso.

Miguel è stato arrestato per aver difeso il suo terreno, Agustín per lavorare la sua propria terra.

Dato che le accusa sono risultate insostenibili e i presunti reati sono minori, entrambi se ne sono usciti liberi. Però adesso che la via legale è chiusa, continuano le minacce contro questi contadini tzeltales, basi d'appoggio zapatiste.

Il municipio ribelle ribadisce ciò che aveva deciso da maggio: "Richiediamo che tutti noi che siamo coinvolti nella costruzione della autonomia siamo rispettati e si rispettino i nostri diritti". Ha anche richiesto che cessino le minacce e aggressioni contro gli abitanti zapatisti di San Antonio.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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