La Jornada 23 settembre 2003
Le comunità che autorizzano l'installazione dei cartelli saranno escluse dai progetti di sostegno
SIMPATIZZANTI DELL'EZLN SUBISCONO PERSECUZIONI PER AVER COLLOCATO DEI CARTELLI
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristobál de Las Casas, 22 settembre - La Giunta del Buon Governo (JBG) Nueva Semilla que Va a Producir ha denunciato oggi le aggressioni contro le comunità della zona nord a causa dell'installazione di cartelloni nei Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti.

In un documento proveniente dal Caracol Que Habla Para Todos (Roberto Barrios), la JBG annuncia che agli inizi di settembre sono stati collocati dei cartelloni nei Marez della zona nord. È stato il caso di Angel Albino Corzo Segunda Sección (Palenque), in cui l'Esercito era entrato un mese fa in seguito alla creazione dei caracoles. Il cartello recita: "Siete in territorio ribelle zapatista". "Il giorno 9 la luce è andata via. Alle 21 e 30 sono passati due veicoli a tutta velocità provenienti da Chancalá e sono ritornati alle 21 e 50 con altri veicoli. Giunti davanti al cartello zapatista, hanno cominciato a sparare con armi di grosso calibro per diversi minuti. La comunità era allarmata e nessuno è uscito a vedere che succedeva proprio per la sicurezza della propria vita". Tutto indica che gli aggressori "sono legati all'Esercito federale poiché i veicoli sono passati (con le armi) dal crocevia di Chancalá dove c'è un posto di blocco militare permanente".

Nell'ejido Verea, Hilario Guzmán Alvaro, d'accordo con i figli, ha permesso alle basi d'appoggio zapatiste di collocare un cartello sul suo terreno. "Bisogna dire che il signor Guzmán non è base zapatista ma è cosciente del fatto che le richieste dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale sono giuste. Il 12 è arrivata sua sorella Domitila che ha staccato il cartello. Schiodando l'asse di legno, questo è caduto sul braccio ma lei è andata a dire alle autorità ejidali e agli altri fratelli che Hilario l'aveva picchiata. I suoi fratelli sono andati a discutere con il proprietario del terreno ed i suoi figli. La discussione è degenerata con pugni e pietre con il risultato del ferimento di Alonso Guzmán Alvarez. Poco dopo è arrivato un veicolo della polizia municipale di Lázaro Cárdenas per ritirare il cartello e sporgere denuncia".

L'agente ausiliario dell'ejido, Francisco Guzmán Díaz, ed il consigliere di vigilanza Alonso Guzmán Díaz, hanno minacciato di morte Hilario per aver permesso l'installazione del cartello. La stessa minaccia è stata fatta a Enrique Jiménez Guzmán, Jerónimo Gómez Sánchez e Rodolfo Hernández Cruz, originari di Lázaro Cárdenas e Nuevo Yajalon. "Le autorità ejidali di Verea e la polizia di Lázaro Cárdenas sono in contatto con il presidente municipale di Palenque, Alfredo Cruz Guzmán, e con il primo reggitore Carlos Cabrera Morelos, che sono complici di questi fatti".

Anche a Nuevo Tila (Ocosingo) ci sono problemi. Qui i cartelli sono stati distrutti il giorno 4 da membri della comunità lacandona di Lacanjá Chansayab, Nueva Palestina e Frontera Corozal. Esistono versioni secondo le quali i lacandoni vogliono punire coloro che hanno installato i cartelli. "Se non ce la faranno con le basi d'appoggio dell'EZLN, dicono che se la prenderanno con il commissario ejidale, Antonio Alvaro López, per averglielo permesso".

Fatti simili sono avvenuti nella comunità Francisco Villa (Ocosingo) in cui il giorno 12, David Pablo Mateo si è presentato "minacciosamente con il suo machete, pretendendo che si togliesse il cartello ribelle perché, secondo suoi accordi con i lacandoni di Nueva Palestina, se non l'avessero rimosso, i lacandoni stessi lo avrebbero fatto e avrebbero tolto anche quello installato a Nuevo Francisco León, in cui Simón Ovando García finge di essere consigliere di vigilanza".

La JBG di Roberto Barrios denuncia inoltre "le pressioni del governo" contro le basi d'appoggio di Hidalgo Joshil (Tumbalá). Il 21 agosto le autorità dell'ejido hanno tenuto una riunione con gli impiegati del municipio ufficiale. Vi hanno partecipato la Pubblica Sicurezza dello stato (capeggiata da Rubén Gómez Nolasco col veicolo PS 154 SP), la polizia di settore del municipio, un convoglio militare, il Pubblico Ministero comune ed il PM federale.

La polizia è stata invitata da Juan López Guzmán (giudice rurale municipale) e dal supplente Miguel Díaz López, da Miguel Montejo Méndez e Manuel Peñate Guzmán (dirigenti di Paz y Justicia) e Francisco Montejo Peñate (della Unión Campesina Indígena Agropecuaria Forestal, UCIAF). Dopo la riunione, il segretario municipale ha avvertito gli ejidatari che se avessero accettato il cartello con su scritto "Siete in territorio zapatista", "li avrebbe esclusi da ricevere i progetti e benefici del Programma Opportunità". Il comandante della polizia ha chiesto di conoscere "i massimi capi zapatisti" e le autorità ejidali hanno fatto i nomi di Domingo Rodríguez Arcos, Francisco Mayo Díaz, Miguel Díaz Arcos, Manuel Rodríguez Arcos e Manuel Méndez Guzmán.

Il 6 settembre la Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos è ricorsa al PM del foro comune per indagare se queste persone fossero realmente accusate di qualche cosa ed il PM ha notificato che la questione è di competenza del Giudice Misto di Prima Istanza del distretto giudiziario di Yajalón.

Intanto l'Esercito federale coordinato dall'alto comando, blocca costantemente la strada perquisendo i veicoli ed i passeggeri di Yajalón, Tila e Tumbalá.

A Petalcingo (Tila), i priisti il 7 hanno tenuto un'assemblea alla presenza della senatrice Arely Madrid Tovilla "lanciando false accuse contro le basi d'appoggio dell'EZLN: accuse di omicidio, banditismo e violenza, ed hanno lanciato minacce di sgombero violento, fucilazione e carcere".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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