La Jornada - Mercoledì 23 luglio 2003

Le autorità statali dicono che il processo potrebbe durare otto anni
Indigeni di 23 comunità dei Montes Azules accettano di delimitare le loro terre

ANGELES MARISCAL - CORRISPONDENTE

Tuxtla Gutierrez, Chis., 22 luglio - Almeno 23 comunità indigene "hanno rotto la loro reticenza" e stanno partecipando al negoziato per delimitare le loro terre e determinare se stiano o no dentro ai territori della comunità lacandona o della riserva ecologica dei Montes Azules, ha affermato la coordinatrice del Gruppo di Lavoro Operativo per l'Attenzione al Caso Montes Azules, Martha Cecilia Díaz Gordillo, che ha aggiunto che la regolamentazione della zona "sarà un processo molto lungo che potrebbe durare non uno né due, ma fino a sette o a otto anni".

Ha spiegato che le riunioni formali con rappresentanti di diversi villaggi della zona sono iniziate lo scorso 6 giugno. In queste riunioni, ha detto, "i protagonisti sono gli indigeni lacandoni", che reclamano come loro vari territori. In quella data erano presenti alle giunte di lavoro rappresentanti di Bella Ilusión, Loma Bonita, 13 de Septiembre, Nuevo Cacahotán, San Andrés La Paz e Salto de Agua, nuclei agrari della zona sud dei Montes Azules, "quelli che si dimostrano più disponibili a trovare una soluzione".

Secondo Díaz Gordillo, Villa Flores e San Francisco Caracol sono altre comunità che si sono avvicinate alle autorità statali, federali ed ai comuneros lacandoni per confermare o indagare se le terre che possiedono sono in conflitto.

"Questa stessa settimana si intensificherà il negoziato" con le comunità ubicate nel nord della riserva ecologica dei Montes Azules.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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