La foja Coleta

n. 1076 - Mercoledì 23 aprile 2003

E d i t o r i a l e

Di nuovo?

Ventinove anni fa sono arrivati dei proiettili al nostro tavolo di redazione. La prima volta fu una stramberia di una famiglia che si era sentita colpita da ciò che scriviamo; la seconda volta fu un partito che si sentì minacciato di perdere il Chiapas e che, alla fine, ha perso il paese. Questo lunedì al mattino presto son tornati a spuntar fuori gli spari.

Non sappiamo che minaccia rappresentiamo adesso per meritarci altri colpi di piombo, dopo dieci anni che aspettiamo che il governo si giustifica sui perché del suo rifiuto di dare al Chiapas indigeno: democrazia, giustizia e libertà!

Pancho Villa, stava in Parral, Chihuahua, coltivando la terra ed insegnava ai suoi compagni, ai loro figli, ai bambini; gli si avvicinò un giornalista a chiedergli se avrebbe visto bene Adolfo de La Huerta come presidente della Repubblica. Non rispose né sì né no; però ciò creò sfiducia in don Plutarco e Alvaro Obregón che hanno deciso di eliminare il "pericolo", distruggendo il mito.

Siamo ben lontani di parodiare quel passaggio ed ancor di più quel uomo rude che fece molto per buttar giù la dittatura. I nani chiapanechi che hanno preteso di fermare l'ideale zapatista a forza di camion a rimorchio (attentato del 1994 ad Amado) e di frodi elettorali, hanno voluto continuare a stare al potere.

La storia completerà il quadro di chi s'interessa di dare un buon indirizzo al Chiapas; però le pallottole di questo martedì ci sconcertano quando stiamo cercando di riavviare la lotta per la via pacifica e costituzionale. Sentiamo che pretendono di far rivivere un fuoco che era ansioso di estinguersi.

Non potremo allora mai, abbassare la guardia. Venga l'aggressione da dove venga dobbiamo rinnovare la guardia. Però, l'allerta non la riattiviamo noi.

Che la lotta pacifica non ritorni violenta! Non lo diciamo per noi che durante questi dieci anni abbiamo appreso molte lezioni, ma per coloro che guardano ancora con speranza a ciò che facciamo dal nostro atteggiamento alla parola parlata e scritta.


Otto proiettili da 9 mm. sparati davanti a La Foja

San Cristóbal continua ed essere una città senza legge

- Concepción Villafuerte -

Ieri 22 aprile, esattamente alle 2 e 50, due uomini con armi calibro 9 millimetri hanno sparato impunemente di fronte all'officina e casa del periodico La foja coleta, quando avevamo appena terminato di imprimere l'edizione del giorno.

Un primo sparo ha colpito il lampione di luce che illumina(va) un tratto di circa 50 metri della via. Il rumore richiamò la nostra attenzione; però non abbiamo potuto vedere nessun movimento visto che tutto è piombatonell'oscurità.

È trascorso un minuto ed è tornata la luce del lampione ma con minore intensità e così ci siamo resi conto che l'avevano rotto ed i vetri erano sulla strada. Quasi immediatamente è risuonato un altro sparo vicino agli uffici.

Per poter osservare, siamo saliti sul tetto a terrazzo della casa e in quel momento risuonarono altri cinque spari e più tardi, più lontano, si è sentito l'ultimo. Osservando la via, non abbiamo visto e sentito nessuno, non abbiamo visto nessun veicolo né passanti. Siamo rimasti per vari minuti ad osservare senza che succedesse nient'altro.

All'alba, abbiamo perlustrato un'area di circa 30 metri lungo la via Venustiano Carranza. Abbiamo trovato un proiettile infilato a est dell'officina di questo periodico, un altro a metà della via. Abbiamo incontrato altri cinque proiettili a distanza di 20 metri.
Abbiamo chiamato la polizia di protezione cittadina perché potesse verificare il danno al lampione e raccogliere le cartucce che si trovavano per la via. È arrivata la pattuglia numero nove, ha presero le fotografie delle prove e si sono ritirati.

Tra i commenti dei vicini che hanno sentito le detonazioni, uno di loro ha raccontato che aveva osservato attraverso una finestra, due uomini salire su di una camionetta grigia e poi dirigersi verso il lato oriente della via.

Più tardi abbiamo presentato una denuncia formale alla Viceprocura di Giustizia dello Stato (Denuncia Previa AL/40/448/2003), dove oltre della narrazione di fatti, chiediamo a questa istanza, di notificare al municipio e al presidente municipale, che come cittadini richiediamo che si garantisca nostra sicurezza, dato che fatti come questi mettono in pericolo la vita e l'integrità fisica delle persone.

Indipendentemente dal fatto che i fatti denunciati siano stato premeditati o occasionali, i lavoratori di questo mezzo di comunicazione sono danneggiati direttamente visto che il nostro lavoro c'impegna soprattutto tra le 22 ore e le 3 della mattina, orario nel quale richiediamo che ci garantiscano la sicurezza dato che i fatti successi ieri, dimostrano che San Cristóbal è una città senza legge.


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

DIRECTORA: Concepción Villafuerte

EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADORES: Carlos Herrera, Heriberto Velasco, Manuel Martínez López

OFICINAS en Calle Venustiano Carranza # 26, Barrio de San Diego, C. P. 29270, Apartado Postal 156, Telefono 67 8-90-62

E-mail: fojacoleta@yahoo.com,mx - web: http://www.lafoja.com - San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Mèxico



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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