La foja coleta

giovedì 23 gennaio 2003 - Numero 1015

Chiapas, stato con maggior indice d'emarginazione

- German Muench Navarro -

San Cristóbal de Las Casas, 21 Gennaio - Il nostro caro Stato del Chiapas continua a soffrire i più alti indici d'emarginazione a livello nazionale.

Le stime di CONAPO in base ai dati che l'INEGI elenca nel XII Censimento Generale della Popolazione e delle Case 2000, stabiliscono la seguente realtà in Chiapas.

I risultati della stima dell'indice d'emarginazione per l'anno 2000, segnalano Chiapas, Guerrero, Oaxaca, Veracruz e Hidalgo come gli stati della federazione con un grado di emarginazione molto alto, e sono stati dove vive il 20 per cento della popolazione nazionale, cioè 19,6 milioni di persone.

L'intensità delle privazioni in queste cinque entità è elevata e la subiscono porzioni significative della popolazione. Solo in Chiapas, stato con maggiore emarginazione nell'anno 2000, il 23 per cento della popolazione con 15 o più anni è analfabeta ed il 50 per cento non ha terminato la scuola elementare. Quasi uno ogni cinque abitanti ha la casa senza drenaggio né un sanitario esclusivo; 12 su cento vivono in case senza energia elettrica; uno su quattro senza acqua corrente; quattro su dieci hanno pavimenti in terra battuta e quasi due su tre vivono in abitazioni sovraffollate.

Inoltre il 76 per cento della popolazione occupata guadagna fino a due salari minimi ed il 61 per cento vive in località con meno di cinque mila abitanti, dove la dispersione e l'isolamento genera una maggior vulnerabilità per le condizioni di vita di chi ci vive, soprattutto, nelle località più piccole.

È così che il Chiapas è attualmente, in tutto Messico, lo stato che mostra il minor potenziale di sviluppo per la sua popolazione. Senza dubbio nel decennio 1990/2000, la breccia d'emarginazione tra gli indici d'emarginazione del DF e del Chiapas si è ridotto solo del 10%, il che lo colloca dentro al gruppo di stati con minore sviluppo sociale di tutto il paese.

Rispetto alla situazione della salute in Chiapas, sappiamo che:

1º Siamo nello stato con il primato in Mortalità Infantile con 31,9 morti ogni 1000 nati vivi registrati.

2º Nostra è la maggiore incidenza di Tubercolosi a livello nazionale nell'anno 2000. Questa malattia accompagna in modo classico i settori della popolazione più emarginati e traduce la miseria della nostra gente.

3º Il nostro Tasso globale di fecondità è di 3,5, il 2ª più alto del Paese.

4º Il Tasso Bruto di Natalità è il più alto con 26 nati vivi ogni 1000 abitanti, mentre la media nazionale è 21,7.

5º Il Tasso di Mortalità Materna è del 6,6, la 4ª più alta del paese, mentre la media nazionale è del 5,3.

6º La percentuale degli ultimi e penultimi parti seguiti da un medico nel periodo 1994/1997 (ultima statistica disponibile della CONAPO), mostra che in Chiapas solo il 53,3% dei parti sono seguiti da medici, mentre la media nazionale è dell'83,5%. Di nuovo siamo l'entità federativa con maggiore numero di donne carenti di attenzione nel parto.

7º La media delle visite prenatali durante l'ultimo ed il penultimo figlio nato vivo in Chiapas è di 6, mentre la media nazionale è di 6,9 e così il Chiapas occupa il quarto posto, con meno consulte prenatali.

Da questi dati è facile desumere fenomeni come quello che recentemente è successo nella città di Comitán con la morte di 25 neonati.

I nostri bambini nascono da madri denutrite e quindi crescono denutriti nell'utero materno, il che condiziona l'immunodeficienza, con un'ovvia predisposizione a sviluppare infezioni. Buona parte dei nostri bambini sono prematuri per la mancanza di controlli nella gravidanza, il che provoca seri problemi respiratori, oltre alla menzionata predisposizione ad infezioni gravi.

È evidente che i nostri Servizi di Salute sono insufficienti e carenti di risorse materiali ed umane. È anche ovvio l'eccesso di pazienti, soprattutto di quelli che hanno necessità di cure speciali come i neonati ad alto rischio. Questo condiziona un uso inadeguato delle risorse, che aumenta l'incidenza di problemi d'infezioni, respiratorie e gastrointestinali serie, che spesso portano alla morte.

In casi come quello di Comitan dove c'è stata un'infezione allargata di batteri antibiotico resistenti, la routine delle autorità di Salute è d'offrire spiegazioni difficili di credere e ingiustificabili. Ma il sole non si può tappare con un dito. Il fatto sta fronte a noi. 25 neonati morti quasi insieme. Le autorità devono offrire una spiegazione logica e una soluzione perché questi problemi non continuino a esistere.

Questo evento non è che la punta di un gran iceberg che minaccia la salute dell'infanzia chiapaneca, con l'aumento di denutrizione, mortalità ed handicap. Stiamo generando la nostra futura popolazione adulta, che crescendo nelle condizioni attuali non potranno arrivare lontano.

È importante far notare che questo non decide che esista Negligenza Medica o atteggiamenti irresponsabili del personale di salute. Prima di procedere legalmente contro i medici coinvolti in questo caso, investigando sulle cartelle cliniche e gli atteggiamenti del personale, le autorità giudiziarie e sanitarie devono effettuare una inchiesta che determini l'immensa carenza di risorse con cui quei medici stoicamente convivono, lavorano cercando di salvare vite.

Non è giusto incolpare un medico di negligenza, quando l'istituzione a cui appartiene non gli offre le risorse necessarie per disimpegnare nelle condizioni migliori il suo lavoro.

Incolpare il personale medico e paramedico di situazioni come quella di Comitán, sarebbe una soluzione facile per l'istituzione. Se esiste coscienza sociale nella nostra popolazione e nei nostri mezzi di comunicazione, dobbiamo sollecitare alle autorità che ci informino sulle risorse materiali e umane che destinano per la cura di questa popolazione infantile.

Perché fino a tutt'oggi e con queste statistiche, non esiste un chiaro progetto per la creazione di un Ospedale Pediatrico in Chiapas? Ci dicono che è in elaborazione, ci dimostrano disegni, si fanno forum pediatrici, però fino ad ora non c'è neanche un progetto architettonico né le risorse di bilancio per costruirlo.

Ci dicono che la creazione di un Ospedale Infantile in Chiapas non risolverà molto il problema dell'elevata Mortalità Infantile. Che la soluzione sta in misure preventive efficienti. Senz'alcun dubbio, né le misure preventive fino ad ora sono state sufficienti, né esistono, né si creano le misure assistenziali immediate necessarie per i nostri bambini malati. I bambini malati che hanno necessità di ricovero ospedaliero, sono lì che richiedono cure ogni giorno e ogni giorno muore un numero maggiore di loro.

Quando arriverà il momento in cui come settori organizzati della nostra popolazione iniziamo una lotta senza quartiere cercando di soddisfare le priorità di cura della popolazione, come ovviamente dei bambini?

Dove sono le organizzazioni come il Collegio Medico del Chiapas e altre corporazioni?

Che succede con i Pediatri, con i maestri che vedono nei loro alunni bambini malati e invalidi? Dove sono quelle madri bellicose che dovrebbero lottare per dare maggiori opportunità ai loro figli?

Credo che sia tempo che ci organizziamo ed affrontiamo uniti la nostra realtà. È pure necessario capire che le condizioni attuali del Paese non sono senz'altro le più idonee e che difficilmente tutte le risorse verranno da un governo Federale e/o Statale economicamente rachitici di fronte a questa crisi; senza dubbio ci sono meccanismi grazie ai quali si possono ottenere risorse esterne per migliorare le nostre condizioni di salute. È pure importante coscientizzare le autorità sul fatto che ci sono settori della popolazione desiderosi di collaborare disinteressatamente nella soluzione di queste priorità. Non sono positivi gli atteggiamenti arroganti e discriminatori delle autorità.

Che è successo con il cambiamento? È effettivamente il momento di cambiare condotte, di unire gli sforzi, di cercare soluzioni, di andare al di là del tradizionale, d'essere immaginativi, cercando di risolvere le nostre priorità per soddisfare i settori più invalidi della nostra popolazione.


Giornata contro l'impunità in San Cristóbal

Oggi giovedì nel parco centrale

- Concepción Avendaño -

San Cristóbal de Las Casas, 22 Gennaio - Oggi è il primo anniversario dell'attentato contro la libertà d'espressione, che è rimasto nella più totale impunità. Il 23 gennaio 2002, quando il padre dell'attuale sindaco ha aggredito l'editore di questo periodico proprio nell'ufficio della presidenza municipale, senza che ad oggi sia avanzato l'inchiesta contro l'aggressore e si sia fatto caso alla raccomandazione della Commissione Statale dei Diritti Umani.

Per protestare contro l'impunità il sindacato dei giornalisti invita ad un forum aperto di denuncia nel parco centrale a partire dalle 11.

Più tardi si proietterà il video su San Salvador Atenco, dove si mostra il processo di coscientizzazione del popolo che, nella sua lotta contro la costruzione di un aeroporto internazionale, è diventato un esempio per tutto il paese che, quando il popolo esplode, sa difendere ciò che è suo contro i corrotti.

Ci saranno pure i "Burattinai della Luna", con una loro storia sulle montagne di Salsipuedes e la Campagna dei Bambini contro l'Ecocidio in San Cristóbal, con la loro mostra di disegni e fotografie sulla distruzione di San Cristóbal.

Alle 18 ci sarà la ballerina Sofía Capriolo Rivera, che viene da Tuxtla per esprimere la sua solidarietà con i sancristobalensi presentando la sua coreografia "Acteal".

Durante tutta la giornata i microfoni saranno aperti e così gli striscioni perché possano tutti parlare e denunciare gli atti d'impunità che si sono verificati in quest'ultimo anno. Menzione speciale si farà dell'aggressione da parte del Municipio all'Onorabile Corpo dei Pompieri ai quali serve in questo momento tutto l'appoggio possibile.

S'invita tutta la cittadinanza a denunciare atti d'impunità in questa giornata nel parco centrale.


La foja coleta è una pubblicazione di: EDITORA DE MEDIOS DE COMUNICACIÓN DEL SURESTE S.C.

DIRECTORA: Concepción Villafuerte

EDITOR: Amado Avendaño Figueroa

COLABORADOR: Carlos Herrera

OFICINAS en Calle Venustiano Carranza # 26, Barrio de San Diego, C. P. 29270, Apartado Postal 156, Telefono 67 8-90-62

E-mail: fojacoleta@correoweb.com - web: http://www.lafoja.com - San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Mèxico



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home