La Jornada - 21 ottobre 2003
La giunta del buon governo de La Realidad non ha mai ricevuto denaro da Tuxtla Gutiérrez
NEL CONFRONTO CON I SIMPATIZZANTI ZAPATISTI, LA CIOAC HA AVUTO LA PEGGIO
Gruppi priisti approfittano per chiedere la repressione contro l'EZLN
Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de Las Casas - Chiapas - 20 ottobre - A distanza di una settimana dalla conclusione del conflitto tra la Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos (Cioac) con la giunta di buon governo (JBG) de La Realidad, i risultati non potrebbero essere più negativi per il direttivo della Cioac che tuttavia insiste nel lanciare invettive contro coloro che, in altri momenti, hanno chiamato "i nostri fratelli zapatisti".

La rapida conclusione dovuta anche all'intervento diretto ma poco reclamizzato del governo statale, ha lasciato zone oscure e prodotto versioni distorte dei fatti. Così, La Jornada oggi conferma che la JBG non ha mai ricevuto denaro dal governo.

Accompagnato da rappresentanti municipali di Las Margaritas, il delegato di Governo della zona frontiera selva, Agenor Gordillo Culebro, ha consegnato 60 mila pesos al signor Gilberto Hernández Pinto, proprietario del veicolo di cui Armín Morales Jiménez si era appropriato illegalmente, motivo per cui si trovava detenuto dalla JBG de La Realidad dal 2 settembre scorso. Con questo, il querelante si è considerato soddisfatto ed Armín Morales è stato liberato il 12 ottobre.

La Segreteria di Governo si è fatta carico di riconsegnare il giorno seguente il veicolo del municipio autonomo San Pedro Michoacán "trattenuto" dalla CIOAC nella comunità Saltillo.

Sebbene fosse un conflitto tra privati, in cui gli enti giuridici di Las Margaritas si erano rifiutati di intervenire (perché i querelanti si erano rifiutati di dare bustarelle) ed Armín non appartenesse alla CIOAC-ufficiale, questa organizzazione ha sollevato un grave conflitto con gli zapatisti della regione e con la CIOAC-indipendente.

Con la partecipazione del deputato locale perredista Luis Hernández Cruz e dei dirigenti José Antonio Vázquez Hernández ed Antonio Hernández, e la complicità del presidente muncipale di Las Margaritas, Jorge Luis Escandón, i componenti della CIOAC-ufficiale hanno sequestrato, picchiato duramente e torturato cinque membri della fazione indipendente nel settembre scorso. Hanno anche sequestrato per diversi giorni due trasportatori del municipio autonomo San Pedro de Michoacán tenendo sequestrato il loro veicolo fino a domenica 12 ottobre.

Con aguerrito entusiasmo, Hernández Cruz ed i dirigenti della CIOAC hanno sostenuto la "causa" di Armín fino a limiti pericolosi e con risultati tragici.

Addirittura prima della liberazione di Armín Morales ed in aggiunta alle azioni citate, hanno minacciato la JBG dapprima di "mandare mille donne" a liberare il ladro reo confesso, e poi di realizzare una mobilitazione moltitudinaria a La Realidad.

Dopo la liberazione di Morales e dopo aver espresso il loro disaccordo per l'intervento governativo, i dirigenti hanno convocato una marcia delle proprie basi, in molti casi a forza. La manifestazione antizapatista è stata realizzata il 13 ottobre nella città di Las Margaritas, "capeggiata" dal "eroe della Cioac" che non appartiene alla CIOAC.

Questa insistenza allo scontro ha provocato uno sfortunato incidente in cui hanno perso la vita quattro membri della CIOAC-ufficiale e sembra che nei giorni precedenti siano perite altre tre persone (anche se non ci sono conferme ufficiali). Sette persone sono state gravemente ferite ed altre 30 hanno subito lesioni.

Secondo abitanti di 20 de Noviembre, comunità da cui provenivano i feriti, la dirigenza della CIOAC li avrebbe obbligati ad assistere alla manifestazione di lunedì 13 con la minaccia di non assegnare progetti e finanziamenti a chi non avesse partecipato.

L'incidente è avvenuto all'alba di quel giorno, mentre gli indigeni venivano trasferiti a Las Margaritas per partecipare alla marcia che avrebbe avuto come bandiera Armín Morales, ostaggio virtuale della CIOAC-ufficiale fin da prima di essere liberato.

Adesso la gente di 20 de Noviembre si dice indignata con i suoi leaders. In particolare con Hernández Cruz e José Antonio Vázquez, che "vogliono linciare", come dichiarato da diverse persone di Las Margaritas.

Impermeabile a questo disastro, al disaccordo dei suoi membri ed alla rottura violenta con gli indipendenti, la dirigenza della CIOAC-ufficiale continua la sua campagna di dichiarazioni ed alimenta un clima di scontro tra le sue basi e quelle dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Nonostante pure le sue basi abbiano evitato di cadere in quello che gli zapatisti ritengono semplicemente "una provocazione".

Poiché i suoi membri si rifiutano di continuare ad accompagnarli in questa avventura, i perredisti Hernández Cruz e Vázquez Hernández si appoggiano adesso a gruppi priisti di Tuxtla Gutiérrez ed a enti reazionari come l'Associazione degli Avvocati Manuel Castellanos Castellanos, il cui presidente Arturo Becerra Martínez aveva proposto di arrestare gli zapatisti "che incorrono in illeciti" e di perseguire "i guerriglieri" per i crimini di terrorismo e tradimento della patria. In poche parole, ha chiamato alla guerra contro l'EZLN perché, secondo lui, la Legge per il Dialogo, la Conciliazione e la Pace Degna in Chiapas "non ha applicabilità".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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