La Jornada - Martedì 21 ottobre 2003
Rimangono in carcere otto ufficiali e un funzionario di Rubén Figueroa
Escono sei poliziotti implicati nel massacro di Aguas Blancas

MISAEL AVANA DE LOS SANTOS - CORRISPONDENTE

Acapulco, Gro., 20 ottobre - Esteban Mendoza Ramos, direttore generale di Governo durante il sessennio di Rubén Figueroa Alcocer, ha confermato oggi la liberazione di sei ex componenti della polizia motorizzata che hanno partecipato nel massacro di Aguas Blancas, il 28 giugno 1995, dove morirono 17 contadini.

Anche se le autorità del penale di Acapulco hanno osservato il silenzio sul caso, Mendoza Ramos ha confermato l'uscita dei poliziotti che assassinarono componenti dell'Organizzazione Contadina della Sierra del Sud nel guado di Aguas Blancas, si presume per ordine dell'allora governatore Rubén Figueroa Alcocer e del generale Mario Arturo Acosta Chaparro.

Intervistato telefonicamente, il dottore dell'UNAM ha detto che i poliziotti Omar Figueroa Meza, Irineo Gatica Rosario e Alfonso Díaz Jiménez sono stati liberati il 9 settembre, mentre José Manuel Rodríguez Pino, Hermilo Tacuba Alonso e Dustano Vargas la mattina del 9 ottobre.

Inizialmente sono stati incarcerati come responsabili del massacro 29 poliziotti; 15 sono stati liberati nell'aprile del 1998.

Rimangono agli arresti ancora otto.

Erano stati incarcerati anche quattro funzionari di medio livello del governo di Figueroa Alcocer, tra i quali Mendoza Ramos, che è ancora gli arresti. Degli altri tre, nel luglio del 1996 è stato liberato il delegato di Governo nella Costa Grande, Gustavo Martínez, nel 1999 il viceprocuratore di Giustizia Rodolfo Sotomayor Espino e nell'agosto del 2002 è stato liberato il direttore operativo della Polizia Motorizzata, Manuel Moreno González.

Intanto, i contadini Joviel Rafael Ventura e Gerónimo Hernández Refugio, sopravvissuti al massacro ed attualmente detenuti, accusati di sequestro e di appartenenza all'Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR), hanno chiesto l'apertura di un processo per i mandanti dell'azione: l'allora governatore Rubén Figueroa, oltre ad Antonio Alcocer Salazar, Gustavo Olea Godoy, José Rubén Robles Catalán, Rosendo Armijo de Los Santos e l'attuale senatore Héctor Vicario…


Organizzazioni civili presentano alla CIDH una relazione sulle sparizioni forzate
VICTOR BALLINAS

Organizzazioni civili e di familiari dei desaparecidos durante la cosiddetta "guerra sporca" hanno richiesto alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), nella udienza di ieri in Washington, che dia continuità al lavoro per chiarire i fatti.

L'Associazione dei Familiari di Arrestati, Desaparecidos e Vittime di Violazioni dei Diritti Umani (Afadem), il Centro dei Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez, la Fondazione Diego Lucero, la Commissione Messicana di Difesa e Promozione dei Diritti Umani e il Comitato delle Madri dei Desaparecidos Politici di Chihuahua hanno presentato una relazione sulle sparizioni forzate in Messico nel periodo della "guerra sporca".

Queste organizzazioni non governative (ONG) hanno proposto alla CIDH che nei prossimi tre mesi solleciti il governo messicano a presentare una relazione con loro risultati concreti intorno alla ricostruzione della verità storica, con garanzie per la non ripetizione ed un programma di riparazione.

In una relazione di 28 cartelle, le organizzazioni messicane dimostrano alla CIDH che nel periodo della "guerra sporca" il governo agì a suo completo arbitrio, prescindendo dall'ordine giuridico, creando organizzazioni irregolari di repressione, come la Brigata Bianca e il gruppo Jaguar, creò carceri clandestine ed utilizzò l'equipaggiamento e le installazioni dell'Esercito e della polizia per perseguire i sovversivi. È stata una politica di stato diretta "dalla cuspide del potere: la Presidenza della Repubblica ed i comandi militari".

Le ONG sostengono che benché le cifre delle sparizioni forzate in Messico varino, "oggi sappiamo che non sono meno di mille"…


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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