La Jornada - Sabato 21 giugno 2003

Circa 50 organizzazioni messicane e straniere richiedono che cessi la persecuzione di attivisti

Il governo del Chiapas rafforza la sua campagna contro difensori dei diritti umani

CLAUDIA HERRERA BELTRAN

Mezzo centinaio di organizzazioni civili del Messico e dell'estero hanno emesso ieri una dichiarazione di appoggio alla Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani in Chiapas e al Centro Fray Bartolomé de Las Casas, che - hanno detto - sono stati perseguitati per il loro lavoro di difesa degli abitanti della riserva dei Montes Azules.

Le organizzazioni, tra le quali si trovano l'Accademia Messicana dei Diritti Umani e il Centro Miguel Agustín Pro Juárez, hanno negato "energicamente" le accuse del governo chiapaneco contro queste organizzazioni civili.

Dicono che saranno responsabili il governo chiapaneco e l'amministrazione federale di qualsiasi incidente succeda ai difensori dei diritti umani, dato il contesto politico sfavorevole che stanno creando con le loro accuse.

Il 16 maggio scorso, il Centro Fray Bartolomé de Las Casas ha denunciato che autorità e indigeni lacandoni della comunità Frontiera Corzal, che esigono lo sgombero degli abitanti ubicati nella riserva dei Montes Azules, mantengono "minacciati e sotto pressione" catechisti e promotori dei diritti umani che non condividono le loro posizioni.

Dopo quelle dichiarazioni, il 21 maggio, José Manuel Martínez Pérez, membro della Rete dei difensori comunitari, è stato arrestato nella comunità di Nuevo Tepeyac, in una retata della Polizia di Sicurezza Pubblica, e più tardi incarcerato. Martínez stava documentando le violazioni ai diritti umani commesse dalla polizia quando è stato arrestato.

Poliziotti statali guidati dal direttore dell'Agenzia Statale d'Inchiesta (AEI), Arturo Salgado Cordero, hanno picchiato l'avvocato defensore dei diritti umani Miguel Angel de Los Santos e la avvocato Alejandra Pedroza mentre stavano accreditandosi come rappresentanti di Martínez nella sede della procura dello stato.

Le organizzazioni non governative hanno detto che è apparsa una colonna su un quotidiano locale, in cui si accusa le organizzazioni dei difensori dei diritti umani di essere uno dei "ridotti sovversivi che conserva il comandante zapatista Samuel Ruiz García".

Di fronte a tutto ciò, hanno manifestato il loro appoggio al lavoro che (queste due organizzazioni) fanno in favore della dignità delle persone che difendono, dato che la loro lotta "è legale, trasparente, apartitica e senza fini di lucro".

Richiedono ai governi federale e statale: rispetto e riconoscimento del lavoro che fanno queste organizzazioni per la vigenza dei diritti umani nel territorio chiapaneco, visto che la difesa e la promozione dei diritti umani sono una garanzia riconosciuta in Messico e nel mondo.

La dichiarazione è firmata, tra gli altri, dall'Azione dei Cristiani per la Abolizione della Tortura, dall'Associazione Pro Diritti Umani di Espala, Building Bridges Human justifys Project, Commissione Messicana di Difesa e Promozione dei Diritti Umani, Coordinamento Tedesco per i Diritti Umani e dal Servizio Pace e Giustizia - Europa (Belgio).

Inoltre da Magdalena, Manuel Arizmendi, Marie-France Arizmendi, Moisés Picazo, Moramay Micalco, Pedro Raúl López Hernández, Ricardo Robles, Víctor Cabrera e Yolanda Tello.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home