Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, A.C.
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas
19 dicembre 2003

COMUNICATO STAMPA - ACTEAL

Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas esprime la sua preoccupazione di fronte al persistente ritardo della giustizia riguardo al Massacro di Acteal, compiuto il 22 dicembre del 1997, in cui 45 tzotziles: 15 bambini, 21 donne, di cui quattro incinta tra le dieci settimane ed i cinque mesi, e 9 uomini, furono massacrati, ed altri 25 feriti, senza che la Polizia di Pubblica Sicurezza acquartierata a 200 metri, intervenisse in loro aiuto.

I governi statali e federali si sono rifiutati di riconoscere le prove che segnalano l'origine del massacro in azioni che si generano in un contesto di guerra, che ha permesso che la difesa dei colpevoli voglia confondere l'opinione pubblica sui veri motivi del massacro, sostenendo che si tratta di un problema religioso, ricorrendo per ciò a cavilli legali come parte della loro strategia di protezione di quegli imputati, poiché finché non ci saranno riforme che contemplino una pena specifica per i gruppi paramilitari, si continueranno ad utilizzare termini come quello di gruppi civili armati, riuscendo con ciò a minimizzare il carattere controinsurgente di queste organizzazioni.

Ugualmente riteniamo che il giudizio separato degli imputati indebolisca la concatenazione dei fatti, come i crimini precedenti al massacro, le varie riunioni che gli aggressori tenevano per fare pressione sulla popolazione allo scopo di ottenere risorse per acquisire armi, la protezione a civili da parte di agenti della polizia, come risulta da dichiarazioni ministeriali, dove il sottufficiale Felipe Vázquez Spinoso coinvolge il suo capo, il primo ufficiale Absalón Gordillo affermando che gli ordinava di proteggere i paramilitari.

L'organo giudiziale non ha osservato i principi basilari di giustizia: diritto alla verità, giudizio giusto, riparazione del danno (nessuna delle sentenze definitive condanna al risarcimento del danno) e non sono state date neppure garanzie che non si ripeta il gesto.

Allora, furono aperte 13 indagini preliminari che diedero luogo alle relative cause penali, alcune furono accorpate e rimasero solo 11 cause, quando il dovere dell'organo giudiziale era quello di integrare in una sola tutte quelle che sono direttamente in relazione con il massacro, dato che le azioni criminali si risolsero in un'unica azione.

A tutto questo dobbiamo aggiungere che revocando la formale detenzione per il presunto crimine di associazione a delinquere, si ottiene la frammentazione di fatti e circostanze.

Sono stati processati 15 funzionari di basso livello, lasciando nella più completa impunità la complicità e responsabilità di Ernesto Zedillo Ponce de Leon, che era Presidente della Repubblica,di Emilio Chuayffet come segretario di governo, di Julio César Ruiz Ferro, governatore dello Stato, che era stato informato opportunamente della situazione e non fece nulla per evitare il massacro, ecc.; malgrado i crimini di corruzione di funzionari, interessi privati in atti d'ufficio e crimini commessi nell'amministrazione della giustizia, siano chiaramente relazionati con gli obblighi che competono ai loro incarichi.

Inoltre, le testimonianze rivelano che funzionari statali consentivano che civili trasportassero armi in uso esclusivo delle forze armate, oltre ad utilizzare veicoli e beni pubblici per trasportare civili armati.

Lo Stato ha favorito la dissoluzione della Procura Speciale creata il 1º aprile 1998, minimizzando e ritardando così il processo per l'applicazione della giustizia, riducendo detta istanza ad un semplice ente che dipende dalla Sottodelegazione di Procedura Penale "A", della Delegazione della Procura Generale della Repubblica in Chiapas, rimanendo come responsabile dell'area il Pubblico Ministero iscritto al Tribunale Secondo di Distretto, dove attualmente sono in corso 2 Cause Penali contro civili.

Questo Centro rivolge un appello urgente alle autorità federali e statali affinché tutte queste irregolarità che hanno inquinato il processo giudiziario, siano corrette con prontezza, rispetto della verità e giustizia, altrimenti l'argomento della difesa degli imputati, rispetto alla filiazione religiosa come motivo del Massacro, continuerà a confondere l'opinione pubblica e nel peggiore dei casi si trasformerà in una pressione politica che devierà ancor di più il processo.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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