La Jornada - 19 settembre 2003
Narrano della prigionia in condizioni disumane
I DUE ZAPATISTI SEQUESTRATI SONO LIBERATI DALLA CIOAC UFFICIALE
CRESCE L'OSTILITÀ CONTRO LE GIUNTE DEL BUON GOVERNO

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de Las Casas, 18 settembre - Oggi pomeriggio sono stati liberati José Luis Solís López ed Oscar Lorenzo Méndez, basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e lavoratori del municipio autonomo San Pedro de Michoacán che sono rimasti sequestrati per nove giorni dalla Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos (CIOAC) ufficiale. Oggi stesso sono stati portati al caracol Madre de los Caracoles del Mar de Nuestros Sueños, a La Realidad, da membri di organizzazioni non governative per i diritti umani.

Nelle prime ore del pomeriggio, mentre era in corso una manifestazione davanti al palazzo municipale di Comitán, capeggiata dal direttivo regionale e nazionale della centrale agricola (di filiazione perredista), i leader della CIOAC hanno "consegnato" i due sequestrati a membri del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, della Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos e del Servicio Internacional para la Paz.

Secondo la testimonianza di Solís López, lui ed il suo compagno sono stati catturati nella comunità Saltillo e per tre giorni sono stati tenuti con poco cibo, acqua, coperte, rinchiusi in una baracca polverosa in cui dovevano fare anche i propri bisogni. "Poi ci hanno portato a Justo Serra per altri tre giorni e dalla notte di martedì ci hanno rinchiuso a 20 de Noviembre".

Dopo quasi dieci giorni in condizioni di penuria, questa mattina i loro sequestratori hanno "permesso" loro di lavarsi e gli hanno dato camicie nuove. "Ci hanno minacciato che se non le accettavamo non ci avrebbero riconsegnato. Noi gli abbiamo detto che non siamo merce che può essere scambiata come fossimo delinquenti". Quindi, hanno conservato le camicie sporche della detenzione.

Da parte sua, la CIOAC ufficiale ha dichiarato che la "liberazione" (ampiamente pubblicizzata sui media locali) è un atto di "buona volontà" nei confronti delle autorità zapatiste. Eppure si son ben guardati dal restituire il veicolo di proprietà della Giunta del Buon Governo Hacia la Esperanza, considerato da loro "un'arma per obbligare l'EZLN" a restituire Armín Morales Jiménez, detenuto dal 2 settembre dagli autonomi perché accusato di furto.

Sebbene durante il sequestro fossero stati separati dal gruppo di membri della CIOAC indipendente anch'essi sequestrati, gli indigeni zapatisti sono stati testimoni di come questi ultimi abbiano subito brutali percosse dai sequestratori prima di essere liberati grazie all'intervento del deputato locale perredista Luis Hernández Cruz (anche segretario delle relazioni esterne del comitato regionale della CIOAC ufficiale) e della polizia municipale di Las Margaritas.

Erano controllati da numerosi membri della CIOAC, ma i più numerosi e riconoscibili provenivano da Emiliano Zapata, nelle vicinanze dell'ejido Tabasco. Il padre di José Luis, uno degli zapatisti sequestrati, ha inoltrato denuncia penale contro il presidente municipale di Las Margaritas, Luis Escandón Hernández.

Prima di dirigersi verso Comitán, centinaia di contadini e indigeni della CIOAC ufficiale avevano marciato per le strade di Las Margaritas gridando slogans contro la CIOAC Indipendente e gli zapatisti.

Gli ufficialisti, che si ritengono gli eredi "storici" dell'organizzazione ed erano accompagnati da rappresentanti del Partito della Rivoluzione Democratica, hanno criticato in particolare i loro ex compagni della fazione indipendente che hanno conservato per diversi anni rapporti intermittenti con i municipi autonomi della regione tojolabal e di frontiera, cosa che ha provocato la separazione all'interno della CIOAC.

Il deputato Hernández Cruz e le autorità civili zapatiste indicano come responsabili diretti del sequestro l'ex deputato Miguel Angel Vázquez, segretario generale del comitato regionale e José Antonio Vázquez, noto nella regione come El camarón. La manifestazione di oggi a Comitán alla quale hanno partecipato centinaia di membri dell'organizzazione "storica", è stata presidiata dal direttivo nazionale della CIOAC. Era presente pure la Commissione Statale per i Diritti Umani.

Giorni prima "la struttura a statuto della CIOAC" aveva condannato "le aggressioni fisiche e mentali contro l'organizzazione da parte dell'autodenominata Giunta del Buon Governo Hacia la Esperanza, o meglio: 'giunta del malgoverno verso la disperazione ('mare dell'odio e dei rancori'). Sono loro i responsabili del sequestro del nostro compagno Armín Morales Jiménez. Chiariamo che le ragioni sono politiche e non di trasporti, come si vorrebbe far credere all'opinione pubblica cercando di confondere i mezzi di comunicazione e di diventare false vittime".

Hanno aggiunto che la CIOAC "non riceve direttive dai governi: è un'organizzazione autonoma ed indipendente" ed hanno ammesso di aver fermato il 9 settembre scorso Solís López ed Oscar Lorenzo Méndez ed un veicolo di proprietà della Giunta del Buon Governo "come risposta alle azioni aggressive, prepotenti e disumane della giunta".

Le autorità autonome sostengono che in base ad accordi intercosi tra gli interessati nel caracol de La Realidad, si è stabilito che Armín Morales pagherà al signor Rigoberto (della CIOAC Indipendente) 80 mila pesos per un camion rubato mesi fa, mentre gli ufficialisti sostengono che si tratta di "una quota di guerra ed una sanzione per aver abbandonato le fila dell'EZLN".

Gli autonomi e la Giunta del Buon Governo hanno dichiarato che stanno applicando la giustizia in un caso evidente di furto e non esiste nessuna prova che si tratti di una "sanzione" nel senso dichiarato dal direttivo della CIOAC ufficiale.

Fino al momento della chiusura di questa edizione, non si conosce la reazione della Giunta del Buon Governo e del consiglio autonomo sulla liberazione di Solís López e Lorenzo Méndez.

Altri hanno parlato

Questa settimana ci sono state altre reazioni ostili alle giunte del Buon Governo zapatiste da parte degli allevatori locali ed anche alcuni membri priisti della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa), come i senatori Arely Madrid Tovilla e Carlos Rojas, hanno rilasciato dichiarazioni avventate.

Quest'ultimo (appartenuto al circolo più ristretto dell'ex presidente Carlos Salinas), insieme a legislatori panisti, ha messo in dubbio le funzioni stesse della commissione legislativa di cui fa parte.

Il direttivo degli allevatori e dei piccoli proprietari hanno dichiarato che le giunte del Buon Governo sono una "mentada de madre" [idea balorda] e riflettono la "debolezza del governo federale".

Il presidente della Federazione dei Piccoli Proprietari Rurali, il priista Fidel Enrique Culebro Trejo, ha dichiarato che il governo federale "dimentica che 10 anni fa la piccola proprietà è passata nelle mani di malviventi e commedianti politici. Ci troviamo di fronte ad uno scenario ben organizzato in cui gli unici colpiti sono i proprietari legali di circa 100 mila ettari di fattorie oggi inutili e distrutte nelle mani di zapatisti dei municipi di Las Margaritas, Altamirano e Ocosingo".

Recentemente, il senatore Rojas ha rivelato che il PRI sta promovendo una proposta "per mettere da parte le funzioni della Cocopa e dar l'avvio a diverse azioni legislative a livello federale e statale volte a rafforzare lo sviluppo economico e sociale delle regioni indigene, compresa la zona di conflitto".

Il panista Felipe de Jesús Vicencio, inoltre, ha parlato della possibilità di "abrogare la legge" che ha dato origine alla Cocopa "visto che il conflitto è disinnescato".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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