La foja coleta
Numero 1158 - martedì 19 agosto 2003

Continua la repressione degli studenti della Mactumactzá
Il governo ha ordinato la sospensione dell'inizio delle lezioni

- Carlos Herrera / Angeles Mariscal -

Studenti della Normale Rurale Mactumactzá hanno paragonato le tattiche di aggressione e di "inchiesta" del Procuratore di giustizia chiapaneco Mariano Herrán Salvatti con le strategie per reprimere il movimento studentesco del '68.

"Questo schema di repressione fa parte del tempo diaz-ordazista e ci stanno portando ad un 2 ottobre, dato il modo sanguinario con cui sono entrati (nella normale lo scorso 6 agosto), dato che hanno perfino utilizzato gli elicotteri per sparare", ha denunciato uno studente.

I giovani normalisti hanno segnalato che gli atti di repressione, d'intimidazione e perfino di "semina di prove", (come ha fatto giorni fa un funzionario della Procura che ha messo un bossolo nell'autobus per incolpare gli studenti della morte di un autista) fanno parte di una strategia similare a quella che hanno utilizzato quei governi repressori.

Perseguendo la stessa strategia di repressione, la Procura di Giustizia ha obbligato 22 diplomati, che sono stati trasportati a forza, a presentarsi all'esame, il 15 agosto.

"Prima dell'esame, giovedì, i compagni sono stati sottoposti a pressioni fisiche e psicologiche. Dall'una di notte hanno iniziato a dire loro: 'o vai o alla tua famiglia può qualcosa', poi sono stati portati all'esame ed hanno detto loro: 'non devi far niente, dato che l'esame è semplice, metti il tuo nome ed esci, ma se ritorni alla Mactumactzá sai già quello che ti può succedere, meglio se te vai a casa".

Hanno anche indicato l'insegnante Francisco Peña, impiegato della Segreteria di Educazione, come uno che "sta facendo l'elenco dei compagni e dice che il governo darà loro una borsa di studio a quelli che stanno studiando nella normale perché cambino di scuola, perché la smettano con il movimento così da obbligarli a disertare dalla normale Mactumactzá".

Hanno aggiunto che la Procura continua a perseguitare i normalisti e in special modo un giovane testimone della morte di Joel David Martínez López, mercoledì 13 agosto, quando questi guidava un autobus di studenti, in Tuxtla Gutiérrez. "Io andavo a lato dell'autista ed è stata una sola persona che ha sparato da fuori dell'autobus e non da dentro il veicolo, come dice la Procura di Giustizia".

Il governo dello stato ha inoltre ordinato la sospensione dell'inizio del ciclo scolastico 2003-2004 nella scuola normale Mactumactzá, nelle cui installazioni ha pure cancellato il servizio di telefono mentre mantiene un accerchiamento di polizia.

Gli studenti dicono che sperano in una denuncia della Commissione Statale dei Diritti Umani e del Centro di Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas che impugni la versione della Procura.

Continuano ad essere arrestati i normalisti Diego Sánchez Murillo e Elías Pumarino Hernández, che la Procura dice coinvolti nell'omicidio dell'autista e lunedì un giudice ha emanato ordini di cattura contro 24 dei 151 in stato di fermo dallo scorso 6 agosto, data dell'intervento della polizia nella scuola.

Gli studenti dicono che il governo di Pablo Salazar, così come il procuratore Mariano Herrán Salvatti, stanno cercando di scoraggiare e decapitare il movimento degli studenti, dei diplomati e dei genitori, ma non riusciranno a dividerli né a farli arrendere.

La Procura Generale di Giustizia dello stato (PGJE) ha liberato "con le riserve di legge" per ora solo 29 delle 177 persone fermate il 6 agosto passato e tre dei cinque accusati dell'omicidio.

Ai familiari è stato restituito il corpo dell'ucciso, Joel David Martínez López, nello stato di Guerriero e intanto gli studenti hanno permesso alle autorità di portarsi via l'autobus dove è avvenuto l'omicidio per le perizie pertinenti.

Gli altri arrestati, 148 persone tra studenti e genitori, sono ancora sotto fermo, accusati di reati contro la pace, sommossa ed attacchi alle vie di comunicazione ecc.


E d i t o r i a l e
TUTTI CONTRO TUTTI

Il conflitto della Mactumactzá, rivive la costante lite di tutti contro tutti. Il governo (il papà) si mette a litigare con i suoi figli (gli studenti). Il popolo continua a fare da spettatore.

È da tempo che i bambini maleducati della Normale Rurale Mactumactzá, procurano mal di testa al governo. Sta male con loro, però starebbe peggio senza di loro.

Sono ragazzi d'origine contadina, l'educazione di base è quella rurale. Nella zona urbana (Tuxtla Gutiérrez) dove vivono durante la loro tappa studentesca, si sentono a rischio quando potrebbero non avere un posto da maestro e quindi non aver diritto ad un salario che, con il lavoro del campo non avrebbero mai.

Quando "papà governo" pretende di obbligarli al rischio di un esame per avere il posto o rimare senza, è terribile!

Quando i diplomati protestano, "papà governo" reagisce ancora peggio: prendendoli a calci dentro la loro stessa scuola, perché non resti il dubbio che gli studenti potrebbero assassinare un loro stesso compagno dentro un autobus, portandoli "sotto fermo" a dormire e a mangiare in un albergo, portando 24 di loro ad affrontare l'esame, offrendo loro il posto, mandandoli a casa con le spese pagati e ad altri dando borse di studio perché disertino dalla loro scuola… allora "papà governo" smette di comportarsi come tale e passa a comportarsi come un bambino maleducato. Non può rieducarli tagliando l'acqua, l'elettricità o il telefono.

La diseducazione degli educatori continua a dare prove evidenti: con le tattiche poliziesche applicate a bambini maleducati accusati di educarsi con la pedagogia della violenza. Non è molto consigliabile spedire come "negoziatore" chi va a trattare con i narcotrafficanti. Non è il procuratore l'intermediario adeguato: sarebbe meglio spedire i responsabili dell'educazione pubblica.

Per tutti va molto male se stiamo litigando tra di noi e va molto peggio se litighiamo con i nostri figli.


Direttrice: CONCEPCIÓN VILLAFUERTE
Editore: Amado Avendaño Figueroa
Collaboratori: Carlos Herrera, Heriberto Velasco, Manuel Martínez López
Uffici: Via Venustiano Carranza, 26, Barrio di San Diego, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas
Telefono (967) 678-90-62
E-mail: lafojacoleta@yahoo.com.mx www.lafoja.com



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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