La Jornada 18 settembre 2003

Non ancora liberati gli indigeni basi dell'EZLN sequestrati a Las Margaritas

CIOAC UFFICIALE, UNA PARLAMENTARE PRIISTA E DEGLI ALLEVATORI LANCIATI CONTRI I CARACOLES (I^ parte)

Membri dell'organizzazione giunti ad Ocosingo ed Altamirano per intraprendere "azioni"
Ci sarebbero tre ordini di cattura nei confronti delle autorità autonome de La Realidad

Hermann Bellinghausen

Mentre continua la scomparsa dei due indigeni, basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), sequestrati dalla Centrale Indipendente dei Lavoratori Agricoli e Contadini (CIOAC) ufficiale nel municipio di Las Margaritas, Chiapas, sia questo gruppo (di filiazione perredista) che la senatrice priista Arely Madrid Tovilla (presidente congiunta della Commissione di Concordia e Pacificazione) ed organizzazioni degli allevatori di Tila, Ocosingo, Altamirano, Comitán e Las Margaritas, hanno lanciato una campagna di dichiarata ostilità (che nel caso della CIOAC ufficiale avviene ormai sul terreno dei fatti).

Notizie raccolte a Las Margaritas hanno confermato a La Jornada che fino a ieri "quasi nessuno parlava" degli zapatisti sequestrati José Luis Solís López ed Oscar Lorenzo Méndez, e che oggi "sono arrivati dei veicoli della CIOAC ad Ocosingo ed Altamirano" e domani "realizzeranno delle azioni". Si è saputo che li tenevano a Justo Sierra (Las Margaritas) ma nella notte di martedì "li hanno portati in un'altra comunità vicina ad Altamirano". Si hanno anche informazioni sul fatto che ci sarebbero tre ordini di cattura contro autorità autonome de La Realidad, sollecitati dalla CIOAC ufficiale. A detta della Giunta del Buon Governo, la centrale perredista sostiene un "ladro di auto" reo confesso denunciato agli inizi di settembre da membri della CIOAC Indipendente alle autorità autonome.

Le stesse fonti hanno dichiarato che i cinque membri della fazione indipendente sequestrati da quella ufficiale nella comunità di Saltillo e liberati questo fine settimana, erano stati "picchiati molto". Non parlano degli zapatisti sequestrati e tutto indica che non sono stati detenuti nello stesso posto. "Il problema vero è tra le due CIOAC. Si capisce che la fazione indipendente ha negoziato. In fondo, entrambe le fazioni si contendono le vie di trasporto e stanno litigando perfino per il logo".

Campagna di dichiarazioni di priisti e panisti

Nella più aggressiva campagna contro i municipi autonomi in molti anni, la senatrice Madrid Tovilla ha dichiarato a diversi mezzi di comunicazione che "la creazione delle Giunte del Buon Governo da parte dell'EZLN ha generato un ambiente di provocazione permanente al punto che nei giorni scorsi un gruppo di zapatisti ha sequestrato per diverse ore 35 militari nel municipio di Chenalhó". Sebbene sia noto che il sequestro dei militari a Santa Martha (Chenalhó) non sia stata opera degli indigeni ribelli, "il fatto" è stato riportato nei titoli di certa stampa di Città del Messico e nel Diario de Chiapas, a Tuxtla Gutiérrez... una settimana dopo.

Da quando ha assunto la presidenza della Cocopa, la senatrice priista (segretaria di Governo del Chiapas durante il periodo di Roberto Albores Guillén) ha raggiunto la zona nord dello stato per incontrare gli allevatori di Tila e Sabanilla e l'organizzazione Paz y Justicia (segnalata come paramilitare anche dal governo di Pablo Salazar Mendiguchía). Adesso, intima ai governi federale e statale "che intervengano per creare condizioni di sviluppo e sicurezza nella zona" ed avverte: "se il governo federale pensa che il conflitto riguarda solo il Chiapas, si sbaglia. Il paese potrebbe cominciare a cambiare colore se non si agisce sulla base della responsabilità che è richiesta".

Madrid Tovilla ha dichiarato che la creazione delle Giunte del Buon Governo "genera un ambiente di scontro". In diverse interviste, la parlamentare ha assicurato che "esiste un grande fastidio provocato dalla creazione delle Giunte del Buon Governo e la dichiarazione delle zone autonome con la compiacenza del governo statale".

Aggiunge di aver consigliato prudenza ai suoi correligionari di Paz y Justicia. "Io, in qualità di presidente della Cocopa e senatrice, ho rivolto loro un appello a non cadere nelle provocazioni". Madrid Tovilla è stata anche ad Ocosingo "in cui c'è molta irritazione per l'intenzione dell'EZLN di dominare su una vasta zona del territorio chiapaneco ma come per gli indigeni di Tila, ho rivolto loro un appello a non permettere che una minoranza provochi scontri tra fratelli". Inoltre ha affermato che "indigeni di diverse etnie sono concordi nel segnalare che non accetteranno l'installazione in tutta la zona di conflitto delle Giunte del Buon Governo e che non permetteranno neppure che si tenti di dividerli tra loro".

In aggiunta a questi "avvertimenti", Madrid Tovilla è uscita a difesa dell'incaricato per la pace, il panista Luis H. Alvarez, il quale "sta costantemente visitando la zona di conflitto e si è reso conto che la soluzione sta nella risposta alle istanze sociali, ma il governo federale deve rendersi conto che non è sufficiente mandare una persona a percorrere la zona: questa persona deve avere il sostegno e la fermezza del governo. Se non si farà qualcosa, ci sarà sempre il rischio di scontri".

Da parte sua il segretario della CIOAC ufficiale nella regione di frontiera Miguel Angel Vázquez Hernández, ha accusato le autorità autonome "del sequestro di Armín Morales Jiménez, fermato violentemente da membri di quel 'malgoverno' il 2 settembre con il pretesto di questioni legati al trasporto, ma in realtà per una questione politica".

Vázquez Hernández ed il padre di Armín Morales, Absalón Morales Hernández (don Chalón), hanno dichiarato che in risposta al consiglio autonomo di San Pedro de Michoacán, hanno "trattenuto" José Solís ed Oscar Lorenzo Méndez, "con l'intenzione di fare uno scambio". Il dirigente ufficialista si è dissociato dalle azioni della sua centrale davanti al sindaco di Las Margaritas, Jorge Luis Escandón Hernández. "Vogliamo scambiare i detenuti e sederci a negoziare, ma l'altra parte non vuole".


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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