Super-serial Killer messicano - oltre 250 vittime

MEXICO 17/7/2003 1:28

CIUDAD JUAREZ: DIECI ANNI DI MISTERIOSI OMICIDI/SCHEDA

L'omicidio della diciottenne Neyra Azucena Cervantes è solo l'ultima di una serie di misteriose morti irrisolte che da dieci anni atterriscono la popolazione femminile di Ciudad Juarez, città di circa due milioni di abitanti al confine con il Texas, nel 1866 (quando si chiamava ancora Paso del Norte, nome che conserverà fino al 1888) sede del governo di Benito Juárez, quando il presidente 'indio' era impegnato contro gli invasori francesi.

Secondo la polizia, con quello di Neyra sarebbero 259 gli omicidi di donne verificatisi dal 1993 a oggi, probabilmente sempre ad opera di quella che sembra la stessa mano. Le organizzazioni non governative (ong) locali, invece, parlano di più di 300 vittime, alcune delle quali non sono state identificate dai familiari a causa delle mutilazioni inferte ai corpi. A questo numero, poi, sempre secondo le ong andrebbero aggiunte almeno altre 250 ragazze scomparse, delle quali si è persa ogni traccia.

Secondo i risultati delle autopsie praticate sui corpi delle tre assassinate ritrovate lo scorso febbraio nei pressi di Puerto la Paz, alcuni organi interni delle donne sarebbero stati asportati. Questo dato aveva fatto supporre che le uccise fossero rimaste vittime di una banda attiva nel commercio di organi di esseri umani. È, questa, solo una delle tante ipotesi avanzate dalla polizia messicana, rimaste senza conferme.

A oggi, quel che è certo è che su tutte le vittime sono stati riscontrati i segni di violenza sessuale, cosa che ha dato adito a diverse ipotesi: che dietro gli efferati omicidi si celi una banda che rapisce le ragazze e le utilizza per produrre filmati "snuff", cioè video sado-pornografici che si concludono con la morte violenta delle vittime; che le giovani siano oggetto delle attenzioni di uno o più killer seriali che praticano sesso necrofilo; che le morti siano conseguenza di regolamenti di conti tra bande attive nel mondo della prostituzione; che siano in qualche modo coinvolti gruppi criminali attivi nel narcotraffico o, addirittura (cosa fino a oggi mai provata) nel traffico di organi umani.

Quello che è certo è che le vittime hanno tutte caratteristiche molto simili tra loro: sono giovani, figlie di famiglie molto umili provenienti da fuori Ciudad Juarez, e tutte sono occupate nelle "maquiladoras", fabbriche che producono con un altissimo livello di sfruttamento e bassissimi salari beni destinati al mercato statunitense.

Altra cosa certa è l'alto livello di sadismo dei carnefici, che commettono gli atti più brutali sui corpi delle ragazze, il che implica il fatto che gli assassini abbiano tempo da impiegare e luoghi in cui operare indisturbati.

La tesi più credibile è che dietro questa catena infinita di delitti non si nascondano solo degli psicopatici.

La provenienza sociale delle ragazze fa pensare che siano vittime innanzitutto della loro povertà e della giovane età, che le porta a cercare nell'emigrazione negli Usa o in attività apparentemente più lucrative - come possono essere la pornografia e la prostituzione - una soluzione alla loro indigenza.

In questo senso, le autorità messicane, supportate dal Federal bureau of investigation (Fbi) statunitense, stanno indagando anche sui movimenti di cittadini Usa lungo la frontiera tra Stati Uniti e Messico e sui militari della base di Fort Bliss, molto vicina al confine.

Altra cosa chiara è l'assoluta incapacità delle forze dell'ordine nel venire a capo del caso, con le conseguenti ombre gettate da molti osservatori sulla polizia o su branche dell'amministrazione dello Stato di Chihuahua e della città di Ciudad Juarez, considerate anche da larga parte della popolazione locale non estranee alla scomparsa e alla brutale uccisione delle giovani donne.

Questo argomento potrebbe trovare conferma, nonostante l'invito del presidente della Repubblica Vicente Fox "a fare piena luce sugli omicidi e a garantire la sicurezza delle donne", negli scarsi esiti fin qui avuti dalle indagini, come se qualcuno, all'interno della polizia o nei palazzi del potere, volesse proteggere degli individui o delle bande.

Nella seconda metà degli anni Novanta, in effetti, ci sono stati anche degli arresti. In particolare le bande dei 'Rebeldes' e dei 'Ruteros', tutte coinvolte nell'immigrazione clandestina, nel commercio di droga negli Usa e nello sfruttamento della prostituzione, oltre che in una serie di omicidi e atti di violenza locali. Ma il fatto che, tra il 1995 e il 1998 gli omicidi di giovani donne aumentassero, ha indotto gli inquirenti a ritenere innocenti delle accuse loro mosse i membri delle due bande.

Altro presunto assassino individuato verso la fine degli anni Novanta fu lo statunitense di origine egiziana Sharif Sharif, accusato ma senza le necessarie prove di essere il serial killer responsabile della morte di almeno 90 donne.

Un altro presunto omicida, arrestato più recentemente, è stato González Meza, fermato con l'accusa di essere un serial killer, costretto ad ammettere sotto tortura l'omicidio di alcune ragazze e improvvisamente operato d'ernia. Nonostante l'esito felice dell'intervento chirurgico - così almeno era stato riportato alla moglie - Meza morì per misteriose complicazioni poche ore dopo l'intervento, portandosi forse nella tomba qualche segreto.

Il Fbi, nonostante l'incapacità manifesta e la mancanza di collaborazione delle autorità locali, avrebbe invece individuato nel serial killer statunitense David Parker, arrestato in Texas nel 1999 per 15 omicidi, uno dei colpevoli dei crimini di Ciudad Juarez, che l'uomo avrebbe più volte visitato prima dell'arresto. Se le ipotesi del Fbi, e in particolare di Robert K. Ressler, che indaga sulla lunga scia di omicidi, fossero vere, si andrebbe profilando l'ipotesi di un manipolo di serial killer attivi tra gli Stati Uniti e il Messico.

"La maggior parte dei serial killer tendono ad allontanarsi dai luoghi dei loro delitti, passando da contea a contea, da stato a stato" ha detto Ressler. "Ma ancora meglio sarebbe per loro potersi spostare da un Paese all'altro".

Nel frattempo, le morti tragiche e misteriose sono continuate, come testimonia l'orribile fine dell'ultima vittima, Neyra Azucena Cervantes.

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