La Jornada - Lunedì 15 settembre 2003
Il sindaco di Las Margaritas è responsabile della integrità dei compagni
Accusano i dirigenti della CIOAC ufficiale di plagiare due indigeni
Sono cinque giorni che sono stati sequestrati

HERMANN BELLINGHAUSEN

La Giunta del Buon Governo (JBG) Verso La Speranza, nel Caracol di La Realidad, ha accusato oggi i dirigenti regionali della Centrale Indipendente degli Operai Agricoli e Contadini (CIOAC) ufficiale del sequestro di José Luis Solís López e Oscar Lorenzo Méndez, basi d'appoggio dell'EZLN e lavoratori del municipio autonomo San Pedro de Michoacán, che non si sa dove siano da quasi cinque giorni dopo esser stati portati via violentemente nelle vicinanze di Las Margaritas.

La JBG ha accusato oggi "energicamente" per le azioni perpetrate i seguenti dirigenti della CIOAC ufficiale (detta anche "storica"): Luis Hernández Cruz (deputato del Partito della Rivoluzione Democratica), Antonio Hernández Cruz, José Antonio Vázquez Hernández, Miguel Angel Vázquez Hernández, César Morales Jiménez, Roberto Alfaro Velasco (sindaco) e Jorge Luis Escandón Hernández (presidente municipale di Las Margaritas). "Loro hanno organizzato il sequestro dei nostri compagni José Luis Solís López e Oscar Lorenzo Méndez, così come il sequestro del camion di proprietà della JBG".

Il 13 settembre "una commissione della JBG ha parlato con il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas e la Rete dei Difensori Comunitari per i Diritti Umani per sapere come stanno i nostri compagni, dato che dal 10 settembre alle 8, nella comunità Ignacio Zaragoza, sono stati sequestrati violentemente e fino ad ora non sappiamo niente di loro".

Il comunicato delle autorità autonome riferisce: "In tre commissioni siamo stati nella comunità di Saltillo, dove presumibilmente c'erano i nostri compagni. Non li abbiamo trovato lì, abbiamo solo trovato una figlia del commissario, che ci ha detto: 'Ho sentito dire da mio papà che nella mattinata li avevano portati da un'altra parte'. Le abbiamo domandato dove e ha detto che non sapeva".

Dichiarano che "con il trasferimento dei nostri compagni in un luogo sconosciuto si dimostra chiaramente il sequestro. Al popolo del Chiapas e al popolo del Messico chiediamo che ci aiutino a localizzare i nostri compagni, che sono vittime di una banda di sequestratori che si dicono dirigenti della CIOAC ufficiale, complici del mafioso ladro di auto" (riferendosi a Armín Morales Jiménez, arrestato attualmente dalla JBG nel Caracol Madre dei Caracoles del Mare dei Nostri Sogni, su richiesta di contadini della CIOAC Indipendente).

"Chiediamo che questi dirigenti chiariscono pubblicamente qual è la ragione e quali sono i motivi per cui hanno sequestrato i nostri compagni. Hanno ammazzato, hanno rubato, violentato o che?
Vogliamo dire con chiarezza che ci rincresce che le basi povere della CIOAC ufficiale siano state manipolate e mobilitate per difendere un ladro. Sono minacciati dai dirigenti della CIOAC, che dicono loro che se non si mobilitano non daranno loro i progetti. Però se continuano così diventeranno complici
".

Le autorità zapatiste dicono che il presidente municipale di Las Margaritas, il sindaco, il deputato locale ed altri dirigenti della CIOAC ufficiale sono responsabili dell'integrità "fisica e mentale" dei loro compagni e richiedono la restituzione del loro veicolo.

"Neghiamo, denunciamo e smentiamo energicamente che il signor Armín Morales sia stato arrestato violentemente da miliziani con armi di alto calibro nella comunità di San José del Rio, come hanno pubblicato", insiste la JBG. Riferisce che il 2 settembre, presenti i signori Armín Morales, Absalón Morales, Rigoberto Pi, Eduardo Cristiani e Salomón Alvarez, e di fronte alle autorità municipali di San Pedro de Michoacán, con sede in La Realidad Trinidad, le parti sono arrivate al seguente accordo:
"Volontariamente, Absalón Morales (padre di Armín) si è impegnato a consegnare entro quattro giorni 80 mila pesos al signor Rigoberto Pi per il valore del camion. Erano testimoni Eduardo Cristiani e Salomón Alvarez. È così che Armín Morales è in attesa che suo padre Absalón Morales ritorni per pagare il camion rubato".

Le autorità autonome dichiarano: "Per fare la giustizia autentica, paghiamo con il sequestro dei nostri compagni. Richiediamo la loro immediata libertà senza condizioni e la consegna del nostro veicolo". E domandano: "Perché non si capisce che non c'è nessun reato? Perché non si capisce che hanno ingiustamente sequestrato e senza poter parlare con la loro famiglia i nostri compagni? Che cosa deve vincere, la ragione o la incoscienza, la buona comprensione o la sordità, la visione chiara o la cecità? Ditecelo voi, popolo del Messico", reclamano i ribelli.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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