La foja coleta
Numero 1156 - venerdì 15 agosto 2003

Uccidono un attivista solidale con "la Mactumatzá"
Era venuto dallo Stato del Messico alla manifestazione

- Angeles Mariscal -

Tuxtla Gutiérrez, 14 agosto - La Procura di Giustizia dello stato ha arrestato cinque studenti per l'assassinio di Joel David Martínez López, lavoratore della Scuola Normale Rurale Lázaro Cárdenas, dello Stato del Messico, morto nella notte di mercoledì per uno sparo nel torace.

La dipendenza accusa direttamente gli studenti dell'omicidio, mentre i normalisti segnalano che sono stati due uomini, probabilmente militari, quelli che hanno sparato. Gli accusati hanno chiesto l'intervento della Procura Generale della Repubblica (PGR) e della Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH).

Intanto, a causa del rifiuto degli studenti normalisti di consegnare al Ministero Pubblico l'autobus dove è successo il fatto, decine di poliziotti statali si sono appostati nelle vicinanze della Scuola Normale Rurale Mactumatzá, in attesa dell'ordine di perquisizione. Al centro educativo è stato tagliato il rifornimento di acqua e di energia elettrica.

Gli studenti hanno spiegato alla stampa che mercoledì scorso, circa alle 20 e 30, genitori, studenti chiapanechi e di altri stati della Repubblica arrivati in appoggio alla lotta, stavano tornando alla normale dopo una manifestazione nel centro di Tuxtla a bordo di un autobus della Normale "Lázaro Cárdenas" dello Stato di Messico, quando all'altezza del quartiere Los Laguitos, "si è affiancata una camionetta tipo Ford, con due soggetti che portavano una divisa di tipo militare; una pattuglia ed una camionetta della Polizia Settoriale andava dietro di noi". "Abbiamo sentito uno sparo, uno degli uomini della camionetta ha sparato e l'autista ha emesso un grido, però ha controllato lo stesso il volante, poi lo ha lasciato e quello che abbiamo fatto è stato occuparci di lui... continuiamo, un compagno che sapeva guidare ha preso il volante e all'altezza di un distributore abbiamo cercato di aiutarlo, allora ci ha raggiunto l'altra pattuglia che veniva dietro di noi ed abbiamo parlato ai poliziotti".

Hanno tentato di chiamare la Croce Rossa nel telefono del distributore, però non funzionava e "abbiamo chiesto a quelli della pattuglia di portare il ferito all'ospedale e siamo saliti per accompagnarlo". Mentre una commissione di studenti accompagnava il ferito, che dopo pochi minuti moriva, altri hanno proseguito fino alla Mactumatzá, sono scesi dall'autobus e lo hanno chiuso e poi "non sapevamo che fare".

"Alle 2 circa della mattina (del giovedì) alcuni compagni sono stati al Servizio Medico Forense, per vedere il cadavere e lì li hanno fermati" e rimangono nelle installazioni della Procura di Giustizia dello stato in qualità di testimoni presenti. Sono: Diego Sánchez, Elías Pomarino, Víctor Álvarez, Miguel Ángel Guzmán e Neider Córdoba Domínguez, due sono studenti della Mactumatzá e tre della Lázaro Cárdenas, dello Stato del Messico.

Nella mattina di oggi hanno fatto vedere l'autobus alla stampa. Si osserva il buco lasciato da un proiettile la cui traiettoria, in modo evidente, proviene dall'esterno e che si è incastrato nella zona dove doveva stare l'autista.

Alla presenza dei giornalisti, i normalisti hanno chiamato la Procura dello stato e dopo circa tre ore, quando è arrivato il personale della Procura, gli studenti hanno aperto l'autobus mentre i media, periti e loro stessi, facevano foto e riprese video dell'interno.

Poi, mentre un gruppo di studenti si opponeva al fatto che i periti fotografassero loro e l'interno della scuola, uno dei funzionari ha detto che aveva trovato un bossolo sugli scalini d'entrata dell'autobus e l'ha raccolto come "prova evidente".

Immediatamente gli studenti l'hanno accusato di "seminare" la prova per poter dire che lo sparo era stato all'interno dell'autobus ed hanno sospeso la visita trattenendo i funzionari per più di due ore. Hanno detto che chiederanno l'intervento della PGR e della CNDH.

Dopo aver spogliato i funzionari pubblici, per perquisirli "per vedere se portavano altre prove da seminare", gli studenti hanno permesso al personale della procura di abbandonare il luogo e hanno avvertito che non consegneranno l'autobus, perché "è l'unica prova che abbiamo che noi non abbiamo sparato, ci vogliono seminare prove, ci vogliono accusare di essere stati noi ad uccidere il nostro compagno".

Durante la conferenza di stampa il Procuratore Mariano Herrán Salvatti, ha reso la sua versione secondo cui Joel David Martínez López ha ricevuto un impatto di proiettile, sparato a non più di 10 centimetri, che è entrato dal fianco sinistro ed è uscito dal lato destra, il che indicherebbe che è venuto dall'interno dell'autobus, col che si presume che non stava guidando l'autobus.

Herrán ha accusato gli studenti di dare "versioni contrastanti e contraddittorie" rispetto al luogo in cui sono successi i fatti ed il tipo di veicolo dei presunti aggressori. Li ha pure accusati di "cambiare la scena del crimine, di rifiutarsi di sottomettersi alle prove che comproverebbero se ci sono stati o no spari da parte degli studenti e di ostacolare le perizie".

Ha segnalato che secondo l'autopsia, era intossicato di marijuana e cocaina, a parte che nelle sue cose si sono trovati due involti, uno contenente erba e l'altro con polvere bianco che è risultata essere cocaina. Per la quantità, "si presume che fosse solo per uso personale".

"Stiamo sollecitando dall'autorità giudiziaria un'ordine di perquisizione, potremmo non necessitarlo dato che si tratta di una istituzione pubblica, però vogliamo che un'autorità avalli la perquisizione dell'autobus e le altre diligenze che si devono fare".

Ha accusato inoltre gli studenti normalisti di altri stati di "contaminare" il clima della zona e di mettere sul tavolo degli "atteggiamenti che corrispondono ad altri tipi di circostanze".

Prima, attraverso un comunicato, il governo statale ha sostenuto che la morte del lavoratore della scuola dello Stato del Messico, "comprova che la presenza di gente aliena qui vuole esacerbare l'ambiente, generare instabilità e forzare la ferma determinazione del governo statale di rendere trasparente l'assegnazione dei posti di maestri, senza prestarsi a negoziati ed a discrezionalità".

Mentre stavamo andando in stampa decine di poliziotti rimanevano apostati a non più di 200 metri dalla Scuola Rurale Mactumactzá, appoggiati da gruppi antisommossa e da elicotteri che sorvolano la zona. Si presume aspettando l'ordine di entrare nel centro educativo per realizzare perquisizioni.

Gli studenti, i maestri ed i famigliari che stanno all'interno, sono al buio visto che alcune ore fa sono state tagliate sia l'energia elettrica che acqua.


Direttrice: CONCEPCIÓN VILLAFUERTE
Editore: Amado Avendaño Figueroa
Collaboratori: Carlos Herrera, Heriberto Velasco, Manuel Martínez López
Uffici: Via Venustiano Carranza, 26, Barrio di San Diego, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas
Telefono (967) 678-90-62
E-mail: lafojacoleta@yahoo.com.mx www.lafoja.com



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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