San Cristóbal de Las Casas, Chis., 13 gennaio - L'Associazione Rurale di Interesse Collettivo - Indipendente e Democratica (ARIC-ID) ha chiesto al presidente Vicente Fox che "fermi" l'entrata di prodotti agricoli degli Stati Uniti e del Canada, che destini maggiori risorse economiche alla campagna e che freni la "politica di sterminio" contro indigeni e contadini del paese.

"La campagna non può più superare la situazione di oblio, noi contadini e indigeni siamo in condizioni di povertà e di giorno in giorno soffriamo sempre più la fame e l'emarginazione", ha spiegato l'organizzazione in un comunicato, col quale ha espresso la sua solidarietà con i dirigenti contadini dell'UNORCA in sciopero della fame nel Distretto Federale.

"Il capitolo agropecuario del TLCAN che è entrato in vigore lo scorso primo gennaio, genererà maggiori sacrifici per i piccoli e medi produttori, mentre non sarà così per i grandi impresari agricoli che ne saranno i beneficiati".

"Questa è una guerra all'agricoltura, dato che rendendoci dipendenti delle sementi degli Stati Uniti, ci legheranno con la fame e la necessità di alimenti, il che non ci permetterà l'autosufficienza alimentare e ancor meno di essere autonomi".

L'organizzazione sostiene che la politica di Fox di rispettare gli impegni contratti col TLCAN, "ci dimostra che non farà niente per proteggerci col Piano Puebla Panama e con l'Area del Libero Commercio delle Americhe, progetti dei governi ricchi di altri paesi, per mantenerci nelle loro mani, dato che non desideravano né permetteranno il nostro sviluppo né come contadini né come indigeni".

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