La Jornada - lunedì 13 ottobre 2003
Rapporto di Ealy Ortiz all'assemblea annuale della Società Interamericana della Stampa
Sotto pressione il giornalismo in Messico
Anche se le aggressioni fisiche contro i giornalisti in Messico sono diminuite, il panorama giuridico nazionale "sottopone ad indebite pressioni il disimpegno della libertà" di stampa, mentre gli attacchi contro case editrici e singoli giornalisti adesso arrivano da Pubblici Ministeri (MP) e giudici, "pretendendo di violare il diritto alla riservatezza sulle fonti d'informazione".
Il vicepresidente per Messico della Commissione della Libertà di Stampa e d'Informazione della Società Interamericana della Stampa (SIP), Juan Francisco Ealy Ortiz - direttore del quotidiano El Universal -, nel suo rapporto all'assemblea annuale della SIP, in Chicago, ha presentato un resoconto delle aggressioni contro giornalisti messicani dal marzo scorso iniziando con la persecuzione contro Gustavo Castillo García, giornalista de La Jornada, da parte di agenti dell'Agenzia Federale d'Investigazione (AFI), il 4 settembre, quando si sono presentati nelle installazioni del suo quotidiano per chiedere che "in modo spiccio" di rivelare le fonti di un suo articolo sul ritrovamento di droga e sull'arresto di presunti narcotrafficanti.
La persecuzione giudiziaria è cominciata nel novembre 2002, quando il giudice che investigava uno storno della Petroli Messicani per la campagna presidenziale di Francisco Labastida, attraverso il sindacato, citò sei giornalisti de La Jornada perché dicessero le loro fonti sul Pemexgate.
Dopo che gli agenti dell'AFI si erano presentati nelle installazioni del quotidiano, ha raccontato Ealy Ortiz, la Procura Generale della Repubblica ha detto che i poliziotti e l'agente del MP implicati erano stati sospesi e ha annunciato che emetterà un "regolamento" per determinare in quali casi si possa citare un giornalista e che "solo eccezionalmente" si chiederà di rivelare le fonti.
Ha riportato pure il caso del giornalista Francisco Barradas Benítez, che è stato arrestato e processato per calunnia, ecc. Barradas è ora libero sotto cauzione.
Il vicepresidente della SIP si è riferito inoltre ai casi del direttore del quotidiano Cuarto Poder, del Chiapas, Conrado de La Cruz, il cui figlio è stato incarcerato per presunte irregolarità in un bar di sua proprietà, però il cui arresto è stato "motivato realmente" da un attacco del governo statale; a quello del giornalista del periodico Noticias, di Oaxaca, Tomás Martínez Juárez, la cui automobile è stata incendiata, atto che lui attribuisce ad una inchiesta giornalistica che sta svolgendo sui poliziotti della giudiziaria statale coinvolti nel furto di veicoli e dei giornalisti Agustín Pérez e Saíd Betanzos, del quotidiano Frontera, della Baja California, citati da funzionari della PGR perché hanno rivelato le loro fonti in un reportage sul traffico di droga verso gli Stati Uniti.
La relazione include anche il caso della sparizione del giornalista della catena radiofonica di Veracruz Ms Radio, Jesús Mejía Lechuga, così come l'aggressione contro giornalisti di un guardaspalle della cantante Lucero.
"Casi similari si moltiplicano da parte di gente dello spettacolo, di politici e d'impresari, i cui guardaspalle si comportano in modo intimidatorio o aggrediscono i giornalisti che cercano d'intervistare quei personaggi".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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