La foja coleta
mercoledì 13 agosto 2003 - Numero 1154

Si riacutizza il conflitto della Normale Mactumactzá
Il governo accusa gli studenti di andarsene dal tavolo del dialogo

- Angeles Mariscal -

Tuxtla Gutiérrez, 12 agosto - Il governo statale ha reso noto che per il loro "radicalismo delinquenziale", non si è potuto raggiungere un accordo con gli studenti della Scuola Normale Mactumactzá, da che "abbandoneranno le loro azioni violente solo se si daranno loro direttamente i posti, anche se è contro la normativa".

Con un comunicato ufficiale si è spiegato che i diplomati della Normale Rurale Mactumatzá -che oggi hanno realizzato una nuova marcia per le principali strade di questa città - "sono stati ricevuti dalle autorità statali e hanno rifiutato ripetutamente una soluzione concertata, viabile e degna, alzandosi dal tavolo del dialogo, ostinati con una richiesta non viabile: che siano assegnati loro dei posti direttamente senza esami".

Si accusano gli studenti ed i diplomati di "atti vandalici e di reati, con il pretesto di mancanza di risposte", nonostante che diplomati di altre 20 scuole abbiano avallato l'esame per i posti da maestri, iscrivendosi (si terrà venerdì 15 agosto).

Afferma che gli studenti delle altre scuole normali che questa settimana sono arrivati qui per appoggiare quelli della Mactumatzá, sono "persone che provengono da altri stati della repubblica con interessi privati di destabilizzazione".

E aggiunge che stanno attuando con un "evidente radicalismo delinquenziale" e per questo non si è raggiunto un accordo.

"Il tavolo del dialogo si è chiuso un'altra volta senza accordi, nonostante si sia detto chiaramente che non esiste viabilità per un'assegnazione diretta dei posti e che si siano date tutte le agevolazioni e le garanzie per partecipare all'esame, per ottenere i posti, hanno rifiutato il loro interesse a rispettare la normativa". Questo è ciò che hanno sostenuto le autorità dello stato.

La Procura di Giustizia dello stato ha intanto informato che il "presunto" studente sparito durante l'operativo di polizia del passato 6 agosto, Sandro Martínez Jiménez, "è in stato di fermo con altre 176 persone" e sta bene. I suoi familiari, però, hanno dichiarato che non è stato permesso loro di vederlo.


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(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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