La Jornada 13 aprile 2003

NUOVO TENTATIVO DI SGOMBERO DI COMUNITA' INDIOS NEI MONTES AZULES

Possibile obiettivo Ignacio Allende - Osservatori civili nella zona

HERMANN BELLINGHAUSEN

Nuevo Tenejapa, 12 aprile - Oggi è iniziato un nuovo tentativo di sgombero di comunità indigene insediate nei Montes Azules.

Dalle rive del fiume Lacantun, in questa comunità, è partita la spedizione "punitiva" capeggiata dalle autorità federali in direzione della comunità Nuevo Rafael (chiamata anche Ignacio Allende) a bordo di lance veloci della Marina.

Diverse decine di indigeni e campesinos (alcuni lacandoni), con a capo rappresentanti della Segreteria dell'Ambiente e delle Risorse naturali (Semarnat), del Coordinamento Nazionale delle Aree Naturali Protette (CNANP) e della Procura Federale per la Protezione dell'Ambiente (Profepa), sono entrate nei Montes Azules nel pomeriggio con l'intenzione di cacciare gli indigeni insediati a Nuevo San Rafael, basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e membri del municipio autonomo Libertad de los Pueblos mayas.

Partecipano alla "spedizione"anche alcuni poliziotti.

Il convoglio che trasportava queste persone era composto da due camioncini, tre veicoli, compreso un taxi ed un camion di 10 tonnellate che, come dichiarano gli abitanti di Nuevo Tenejapa e di Peña Blanca, era "pieno di campesinos, come noi", oltre che dei lacandoni.

La Jornada ha potuto altresì verificare che un gruppo di osservatori civili è entrato nel pomeriggio nei Montes Azules con destinazione Nuevo San Rafael.

Bisogna ricordare che i rappresentanti di questa comunità hanno dichiarato che "non accetteremo lo sgombero pacifico" e che "usciremo dal nostro insediamento solo da morti". Sono di etnia chol della zona nord e da vari anni stanno scappando dalla violenza paramiliatre e della polizia. Nemmeno qui hano trovato tregua.

Per domani (domenica) gli abitanti tzotzil di San Isidro (prima 8 de Febrero) aspettano la "visita" di questa stessa "spedizione" governativa. Fino a venerdì gli indigeni non sapevano se sarebbero venuti per minacciarli o per sgomberarli. Sia come sia, gli inviati di Semarnat, CNANP e Profepa hanno assicurato gli abitanti di Nuevo Tenejapa che stavano andando "a sgomberare Ignacio Allende", con l'appoggio dell'Armata.

Questa notte non si sono avute notizie se sia avvenuto qualche cosa a Nuevo San Rafael. Nei primi mesi del 2003 le incursioni militari intimidatorie dell'Esercito federale e dell'Armata in questa comunità sono state costanti. Questo, dopo lo sgombero di Arroyo San Pablo (Lucio Cabañas) di dicembre. Come si sa, gli sgomberati di dicembre sono rimasti nel limbo dell'abbandono.

Nel frattempo, gruppi di imprese ed agenzie come Conservation International, hanno fatto pressioni perché si effettuino altri sgomberi, invocando "la protezione dell'ambiente", mentre partecipano a progetti turistici di alto livello nella stessa zona sud dei Montes Azules. Il pretesto è sempre quello dei diritti di proprietà della comunità lacandona sulla vasta estensione della selva concessa dal governo del 1972.

Il 26 febbraio scorso, il commissario ejidale di Zamora Pico de Oro, municipio Marqués de Comillas, ha inviato una lettera alla Commissione Nazionale Forestale chiedendo spiegazioni sulla costruzione nella zona del fiume Sendales (o Tzendales). Accade che la Ford Motor Company e l'associazione civile (legata ad funzionari federali del periodo di Zedillo) Espacios Naturales e Desarrollo Sustentable, e con l'avallo della comunità lacandona, costruiscono in aree protette la "Stazione Tzendales", sembra a scopi turistici, ma senza notificare o consultare gli ejiatarios che accusano queste imprese di "alienare" la riserva con evidente sostegno ufficiale.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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