La Jornada - Domenica 12 ottobre 2003
Invitano gli indigeni a portare avanti una politica per frenare l'attacco ufficiale
Il governo provoca conflitti per "mettere i territori indios sul mercato"
Esigono il rispetto degli accordi di San Andrés e rifiutano l'uso dei transgenici

ROSA ROJAS - INVIATA

Huehuetla, Pue., 11 ottobre - Il governo sta promovendo conflitti agrari in regioni ricche di biodiversità e di risorse naturali "come parte di una politica per mettere sul mercato i territori dei popoli indios", ha denunciato oggi l'Incontro delle Nazioni Indigene del Messico. Perciò si è invitato il movimento indio nazionale a sviluppare una politica per affrontare quest'attacco ufficiale.
Si è parlato della necessità di sviluppare l'organizzazione, coscienti che "sempre quando i popoli indios si organizzano, vengono repressi dal governo, qualunque partito ci sia al governo".

All'incontro erano presenti circa 200 rappresentanti di organizzazioni e comunità indigene di Oaxaca, Michoacán, Jalisco, Veracruz, dello Stato del Messico, di Sonora, del Distretto Federale e di Puebla e componenti di raggruppamenti sociali non indigeni, che hanno richiesto il rispetto degli Accordi di San Andrés, firmati da governo messicano con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel 1996.

I partecipanti hanno ribadito che è stato "un tradimento dei parlamentari" il non aver approvato l'iniziativa di Legge sui Diritti e la Cultura Indigeni elaborata dalla Commissione di Concordia e Pacificazione. Adesso bisogna solo costruire l'autonomia nei fatti mentre si cerca di includere nella Costituzione "la legge indigena che vogliamo".

Si è ribadito il rifiuto dell'uso di semi transgenici in Messico e si è invitato a portare in tutte le comunità l'allarme sulla contaminazione del mais con gli ogm, introdotti dalle imprese transnazionali, per discutere le misure necessarie per evitare che questo problema continui e per richiedere al governo che freni l'introduzione dei transgenici in Messico, dato che è già stata comprovata detta contaminazione in comunità di nove stati.

Nella plenaria dell'incontro, i cui anfitrioni sono stati l'Unità Indigena Totonaca Nahuatl e l'Organizzazione Indipendente Totonaca (OIT), si è richiesto che si vada a fondo nelle investigazioni per l'assassinio di Griselda Tirado Evangelio, componente dell'OIT e avvocato difensore dei diritti umani, per evitare che rimanga impunito.

Vi è stata informazione su diverse attività di protesta che si realizzeranno nei prossimi giorni: domani (12 ottobre) si commemorerà in Guerrero la resistenza indigena e popolare (Consiglio Guerrerense). Inoltre ci saranno quattro mobilitazioni regionali nell'Istmo di Oaxaca contro il Piano Puebla Panama e la Banca Interamericana di Sviluppo (BID) (organizzate dall'Alleanza Messicana per l'Autodeterminazione dei Popoli). L'Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord del l'Istmo effettuerà un blocco stradale sul tratto Palomares-Matías Romero della strada transistmica. Il 13 si chiuderà simbolicamente la sede del BID in Messico.

C'è stato l'invito alle organizzazioni partecipanti a far parte della "prima Carovana di osservazione dei diritti dei popoli indios e per la libertà dei detenuti politici e di coscienza di Oaxaca, di fronte all'accanita repressione di cui sono vittime da parte del governo di José Murat", da realizzarsi nei giorni 24, 25 e 26 ottobre.

La carovana è organizzata da diverse organizzazioni sociali. L'idea è quella di partire il 23 da Città del Messico, realizzare un forum nella capitale oaxaqueña e più tardi una parte del contingente viaggerebbe verso Unione Hidalgo, nella zona dell'Istmo di Tehuantepec, e un'altra verso San Isidro Aloapam, nella sierra di Ixtlán. La prima farà una tappa davanti al carcere di Tehuantepec per visitare i detenuti politici Carlos Manzo e Luis Alberto Marín, del Consiglio Cittadino Unihidalguense. La seconda passerà per il carcere di Ixcotel per salutare quattro detenuti politici del Comitato di Difesa Cittadina, i cinque di Teojomulco, i 14 dell'Organizzazione del Popolo Indigeno Zapoteca e Oliverio Neri, del Sindacato dei Tre Poteri.

Al riscatto della cultura

Nel tavolo su "Parola originale e alito di vita" i partecipanti hanno sottolineato la necessità di rispettare la parola degli anziani, la terra e le autorità (quelle col "bastone del comando"), dato che può governare solo chi ha servito gratuitamente la sua comunità negli incarichi tradizionali.

Bisogna riconoscere la parola degli anziani, delle anziane e delle donne e sviluppare l'unità, l'organizzazione e la medicina tradizionale. Inoltre, conoscere la propria storia e ricostituire le comunità per poter esercitare l'autonomia. Perciò il territorio è indispensabile.

Si è ricordato: come si è costituito il Congresso Nazionale Indigeno (CNI), la sollevazione dell'EZLN, i congressi nazionali del CNI, le 10 riunioni regionali Centro Pacifico del CNI. È stata firmata una dichiarazione in favore delle Giunte del Buon Governo annunciate dall'EZLN in Oventic.

Si è ricordato che non si è tenuto conto della parola dei popoli indios nella creazione della Commissione Nazionale di Sviluppo Indigeno, organizzazione che ha sostituito l'Istituto Nazionale Indigenista. La prossima riunione regionale Centro Pacifico sarà il 22 novembre nella sierra di Manantlán, Jalisco.

Nel tavolo "Cultura e spiritualità" si ha affermato che è importante che i popoli indios rivalutino le loro culture per trasformare la società e costruire l'autonomia, per insegnare ai figli ed alle figlie la lingua materna, per promuovere altre ancora scuole indigene, per rispettare la natura e sviluppare il mutuo aiuto, le forme del lavoro comunitario, come la faena e il tequio. "Spiritualità è vita comunitaria, che è la forza interna dei nostri popoli, e questa è quella che ci porta all'autonomia anche se la società non ci riconosce".

È stato fatto un esempio di ciò che sta avenendo: in Huehuetla l'OIT promuove, per riscattare la spiritualità, la protezione del mais, che è la fonte di vita dei popoli indios: si rispetta la natura facendo lavori di conservazione dei terreni, si ringrazia la natura per la salute preservando le piante medicinali e si ridà vitalità alla cultura conservando le danze autoctone. "Che si veda che non prendiamo solo posizione, ma stiamo lavorando".

Nel tavolo "Autogoverno, servizi e incarichi" si è parlato dell'esperienza del municipio autonomo di Xochistlahuaca, in Guerriero, dell'autogoverno del Consiglio Cittadino Unihidalguense e del Consiglio degli Anziani e delle Anziane, entrambi i casi dovuti ad un male esercizio del potere municipale. Si è criticata la divisione che i partiti politici producono nelle comunità indigene e si è sottolineato che si richiedono governi locali onesti. Vari dei presenti, che non sapevano che nella Costituzione di Oaxaca viene riconosciuta l'elezione della municipalità in assemblee comunitarie nei municipi indigeni, commentavano che sarebbe importante che questo fosse previsto anche negli altri stati.

Nel tavolo "Mais e territorio" sono state presentate denunce su conflitti agrari, come quello di San Miguel Teotongo, nel Distretto Federale, e quello di San Pedro Yosotatu, in Oaxaca. Quest'ultimo è già incluso nella lista di "allarme rosso", con soluzione da considerarsi prioritaria da parte della Segreteria della Riforma Agraria, però nonostante siano già state consegnate dal 4 settembre a questa dipendenza le proposte per risolvere il problema, visto che Nopalera ha invaso 499 ettari, il 26 settembre "un'altra volta sono arrivati i funzionari domandando che si può fare", così hanno detto Plácido López Castro e Pánfilo Ramírez Santiago, rispettivamente commissario e segretario del commissariato ejidale di Yosotatu.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home