La foja coleta
Numero 1176 - venerdì 12 settembre 2003
Municipio coinvolto nel taglio degli alberi del Huitepec
11mila alberi tirati giù: 23 mila 600 metri cubici

- Angeles Mariscal -

San Cristóbal de Las Casas, 11 Settembre - La Procura Federale di Protezione all'Ambiente (PROFEPA) ha verificato che più di 11 mila alberi di encino, liquidámbar e tecomelé sono stati tagliati e portati via irregolarmente dalla cima del monte di Huitepec, una riserva ecologica di San Cristóbal de Las Casas e i presunti responsabili sono nel Municipio di questa città.

Il delegato della PROFEPA in Chiapas, Hernán Alfonso Léon, ha detto che gli ispettori hanno riscontrato danni gravi contro le risorse naturali, che non sono state protette adeguatamente dalle autorità municipali.

Si tratta di 11 mila alberi, che rappresentano un volume di legname di 23 mila 662 metri cubici, su una superficie di circa di 10 ettari.

Gli ispettori della PROFEPA hanno raccolto testimonianze della gente del posto che ha confermato che il terreno appartiene ed è sotto "il controllo" del Municipio di San Cristóbal de Las Casas, dato che quel monte è considerato un'area di riserva ecologica.

"Da lì, si comprende che aldilà di chi sia il presunto responsabile di questa devastazione, la responsabilità di ciò che è successo ricade sulla Presidenza Municipale, dato che questi terreni sono forestali e il proprietario è solidariamente responsabile", ha detto Alfonso León.

La PROFEPA insomma attribuisce la responsabilità alla municipalità e continuerà a indagare sulla identità dei responsabili materiali di questi lamentabili fatti, per procedere conforme al diritto, però per ora i responsabili sono le autorità municipali per non aver salvaguardato la conservazione dell'area.


Gli Indigeni protestano contro l'OMC in San Cristóbal
Hanno occupato la radio XERA

- Carlos Herrera -

San Cristóbal de Las Casas, 11 Settembre - Contro l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), i cui membri si riuniscono questa settimana nella città di Cancún, centinaia di indigeni di vari municipi della regione de Los Altos hanno marciato per le principali strade di San Cristóbal.

La manifestazione è partita alle 11 dalla Fabbrica Transtextil, ubicata nella parte sud della città e si è conclusa con un presidio nella Piazza Cattedrale, però il contingente di indigeni è entrata nelle installazioni della XERA, da dove hanno inviato un messaggio politico.

Il comunicato letto in quattro lingue: tzotzil, tzeltal, chol e castellano, si è sentito un po' distorto, perché il personale che lavora alla XERA ha abbassato la potenza di trasmissione. Nel presidio hanno dato lettura ai comunicati dell'EZLN sulla OMC.

"Stiamo manifestando contro i governi di Pablo Salazar e di Vicente Fox che vogliono vendere il paese all'estero e che reprimono il popolo con l'esercito, i corpi di polizia ed i paramilitari e diciamo loro che se non sanno comandare obbedendo, è meglio che rinuncino".

Hanno denunciato che in Chiapas, il governo federale e statale dimostrano il loro autentico volto di sfruttatori, repressori ed assassini contro un popolo che lotta per difendere la terra e chiede una tariffa giusta per l'energia elettrica.

I dimostranti, che portavano striscioni con scritte contro l'OMC ed il Piano Puebla Panama (PPP), hanno bloccato per un'ora la via Benito Juárez, all'altezza delle installazioni della radio del governo di stato.

Gli indigeni che hanno dimostrato ieri appartengono alla società civile Las Abejas del municipio di Chenalhó, al Centro di Investigazioni Economiche e Politiche di Azione Comunitaria (CIEPAC) e a organizzazioni sociali di Pantelhó, Tenejapa, Chalchihuitán, Amatenango del Valle, Huitiupán, Simojovel e San Cristóbal.


Di nuovo si rompe il dialogo fra governo e normalisti
Gli studenti incolpano le autorità

- Angeles Mariscal -

Tuxtla Gutiérrez, 11 Settembre - Il problema dei normalisti chiapanechi si è complicato. Studenti della Scuola Normale Rurale Mactumactzá, hanno rotto il negoziato con il Governo dello stato e circa 400 studenti potrebbero perdere l'anno scolastico per ora sospeso dalle autorità educative.

Orlando López, rappresentante degli Studenti della Mactumactzá, ha spiegato che "si è rotto il negoziato per l'intransigenza delle autorità, perché stavano mentendo, vogliono solo chiudere la scuola".

Hanno manifestato per esigere la soluzione al loro problema. "Noi non restiamo chiusi nel dialogo, ma siamo disponibili a cercare soluzioni che non attentino né facciano sparire la Mactumatzá". Gli studenti stanno continuando a seguire le lezioni fuori dalla scuola.

Il Governo del Chiapas ha ribadito che non faranno passi indietro fino a che i normalisti rurali accetteranno di cessare di auto-governarsi la scuola.


Direttrice: CONCEPCIÓN VILLAFUERTE
Editore: Amado Avendaño Figueroa
Collaboratori: Carlos Herrera, Heriberto Velasco, Manuel Martínez López
Uffici: Via Venustiano Carranza, 26, Barrio di San Diego, San Cristóbal de Las Casas, Chiapas
Telefono (967) 678-90-62
E-mail: lafojacoleta@yahoo.com.mx www.lafoja.com



(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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