LA FESTA DEI CARACOLES

CNI: ABBIAMO INTRAPRESO LA STRADA DELL'AUTONOMIA

HERMANN BELLINGHAUSEN e JESUS RAMIREZ CUEVAS - Inviati

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 11 agosto - Il Congresso nazionale Indigeno (CNI) oggi ha dichiarato: "Abbiamo intrapreso nei fatti la strada dell'autonomia, perciò abbiamo deciso di rafforzare il nostro autogoverno".

Al termine dell'assemblea della regione Centro e Pacifico dell'organizzazione indigena nazionale, comunità ed organizzazioni appartenenti al CNI hanno deciso "all'unanimità" di riconoscere e dare il benvenuto ai municipi autonomi zapatisti, alle giunte del buon governo ed ai Caracoles installati in Chiapas questo fine settimana, perché "danno equilibrio e voce ai veri interessi delle comunità che danno loro vita".

Hanno esteso il riconoscimento all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) "membro e fratello del CNI", per ribadire "che il nostro passo è al vostro fianco, siamo compagni di strada e siamo anche impegnati nella costruzione dell'autonomia e nella ricostruzione integrale dei nostri territori e villaggi".

Il Congresso Nazionale Indigeno ha respinto "in modo tagliente" la Commissione Nazionale per lo Sviluppo dei Popoli indigeni del governo federale, "perché è nata per realizzare la riforma costituzionale contraria ai popoli indios, perché non è nata come una nostra istituzione e perché continua a rispondere alla politica indigenista del governo, discriminatoria ed isolazionista, ed infine agli interessi delle multinazionali. Questa commissione è proprio il contrario del nostro progetto di autonomia che noi popoli rivendichiamo".

Questo è avvenuto durante la decima assemblea della regione Centro e Pacifico del CNI, riunita i giorni 9 e 10 a Bancos de San Hipólito o de Caltique, comunità wixàrika (huichol) nello stato di Durango, "messa in disparte, invasa, accerchiata, disprezzata, invisibile; comunità non riconosciuta nei suoi diritti agrari, vessata dai suoi vicini meticci e dal governo ma che rivendica gli ideali di autonomia, la difesa della dignità e del sistema di vita indigeno e contadino, i diritti collettivi dei popoli indios e del mondo".

Contemporaneamente all'installazione ad Oventic delle giunte del buon governo dei municipi autonomi ribelli, si è vista la presenza di importanti delegazioni dei popoli nahua, ñañu, amuzgo, purépecha, rarámuri, wixàrika, totonaca, mixteco, zapoteco, chinanteco, cuicateco e huave, sebbene gli organizzatori hanno chiarito che l'assemblea regionale del CNI era stata convocata fin dal marzo scorso ed ha coinciso poi con l'evento zapatista.

"Di fronte al rifiuto dei tre poteri dell'Unione di riconoscere i nostri giusti diritti come popoli ed obbedendo al mandato delle assemblee della regione Centro e Pacifico del Congresso Nazionale Indigeno, abbiamo intrapreso la strada dell'autonomia nei fatti, perciò abbiamo deciso di rafforzare il nostro autogoverno, cioè, le nostre autorità tradizionali ed agrarie, le nostre assemblee comunitarie, come massima autorità; di difendere insieme i nostri territori, il nostro mais, le nostre risorse naturali, la biodiversità, la diversità culturale, i nostri sistemi tradizionali di gestione della giustizia, del lavoro e dell'organizzazione".

Hanno deciso anche di difendere le culture e le lingue indigene, i siti ed i luoghi sacri "e la nostra madre terra".

Hanno annunciato che continueranno a rafforzare le strutture di partecipazione del CNI "cercando di vincolare le nostre esperienze come popoli, dandoci reciprocamente una mano. Continueremo decisi nella lotta per i nostri diritti e contro il neoliberismo che attenta contro la vita e la libertà degli esseri umani e di tutto l'insieme vitale sul pianeta".

Preparano azioni contro la riunione del WTO a Cancún

Hanno partecipato all'assemblea ed hanno firmato la dichiarazione le comunità di Xochimilco, Milpa Alta y San Francisco Tlalnepantla (Distrito Federal); San Pedro Atlapulco (Stato di México); Cherán, Calzontzin y Paricutín (Michoacán); Organización Independiente Totonaca (Puebla); municipio autonomo di Xochistlahuaca (Guerrero); tribu yoreme-mayo di Cohuirimpo (Sonora); popoli nahuas di El Platanar, Lagunilla e Manantlán (Jalisco); ejido Rocoroybo, di Urachi (Chihuahua); San Isidro Aloapam e Consejo Indígena Popular (Oaxaca). In particolare, si sono riuniti i popoli wixàrika de Tataikie-San Andrés Cohamiata, Huata-San Sebastián Teponahuaxcatlán, Tuxpan de Bolaños y Tuapurie-Santa Catarina Cuexcomatitlán (Jalisco); Bancos de San Hipólito, Brasiles, Puerto Guamúchil y Fortines (Durango), e Atonalisco y Saucito (Nayarit).

La commissione di seguimento del CNI stesso, al termine dell'incontro convocato dall'EZLN nel Caracol di Oventic, ha annunciato che i popoli indigeni parteciperanno alle azioni "di ribellione" contro la riunione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio a Cancun e contro le politiche "di svendita" del governo messicano.

"Condanniamo l'insistente resa della sovranità ai padroni delle corporazioni multinazionali attraverso l'inclusione dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) e gli accordi del WTO che mettono in evidenza l'ostinazione per consegnare i tesori dei nostri antenati che ci hanno lasciato in eredità perché li custodissimo.

Di conseguenza, ci opponiamo fermamente a che i governi continuino a prendere decisioni per i nostri popoli e rivolgiamo un appello per dimostrare la nostra ribellione davanti a queste iniziative di svendita, realizzando diverse azioni contro la riunione ministeriale del WTO che si terrà a Cancun dal 10 al 14 settembre del 2003".

In ultimo, commentando gli avvenimenti del fine settimana nel Caracol di Oventic, Abelardo Torres, dirigente della Organización Nación Purépecha Zapatista (Opiz), ha comunicato ieri che "esistono le condizioni" per la creazione di circa 18 municipi indigeni autonomi nell'altopiano tarasco ed in altre zone di Michoacán.

Località come Nurío, Ocumicho, Santa Fe de La Laguna, Pichátaro, Cuanajo ed altre, si aggiungerebbero ai municipi che, in diverse circostanze si sono dichiarati autonomi nei territori indios di Guerrero, Veracruz, stato di México, Oaxaca e regioni chiapaneche al di fuori delle zone zapatiste.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)



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