La Jornada 11 febbraio 2003

Convogli armati entrano nella comunità lacandona sede della riunione

Denunciano in Chiapas un assedio militare all'incontro contro il neoliberismo

Preoccupazione nella zona di frontiera dello stato per la costruzione di dighe idroelettriche

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Nuovo Huixtan, Chis., 10 febbraio - Convogli armati dell'Esercito sono entrati due volte in questa comunità di frontiera, al sud della selva Lacandona, durante lo scorso fine settimana, mentre si celebrava qui il Secondo Incontro Chiapaneco contro il Neoliberismo. La riunione, alla quale hanno partecipato quasi 700 persone, era completamente pacifica.

La maggioranza dei partecipanti, indigeni e contadini di tutte le regioni dello stato, membri di diverse organizzazioni indipendenti, hanno testimoniato gli effetti delle politiche "sociali" nelle loro regioni. E sono venuti ad incontrarsi con la militarizzazione e la guerra di bassa intensità, a 10 metri da dove erano riuniti nei giorni 7, 8 e 9.

Le autorità ejidali di Nuevo Huixtán, a maggioranza perredista, si sono allarmate. Mai prima erano entrati i soldati in questa comunità, ubicata ai piedi della strada di frontiera. Venerdì, uno dei convogli che costantemente attraversano la strada tra le basi militari di Amparo Aguatinta e Maravillas Tenejapa, di colpo si è arrestato di fronte alla strada sterrata che entra nel villaggio; e imboccandola, i veicoli sono entrati nella piazza centrale, di fronte alla chiesa e alla scuola.

I veicoli portavano mitragliatrici piazzate ed i soldati sono saltati a terra impugnando armi d'alto potere e hanno camminato per i dintorni. Per arrivare alla piazza hanno dovuto passare al lato del salone multiuso dove si effettuava l'incontro contro il neoliberismo.

Dopo alcuni minuti sono risaliti sui loro veicoli ma di fronte al salone, il convoglio si è fermato per 10 minuti; alcuni soldati si sono attardati fingendo di acquistare bibite. Poi finalmente se ne sono andati.

Sabato i militari hanno ripetuto l'azione. Inoltre, durante i tre giorni dell'incontro i pattugliamenti sono stati costanti. Un distaccamento dell'Esercito è rimasto tutto il fine settimana a pochi chilometri da qui, nelle vicinanze di Nuevo San Juan Chamula.

Nei giorni precedenti all'incontro, gli stessi soldati avevano propagato voci di violenza nella regione ed avevano minacciato gli abitanti di Nuevo Huixtán: "Se permettete che qui si faccia la riunione, questo villaggio va incontro alla guerra".

Maggiore allarme e rabbia ha causato nella comunità il fatto che il presidente municipale di Las Margaritas, Jorge Luis Escandón, perredista come loro, abbia fatto pressione con i Fondi Regionali di Solidarietà nelle settimane precedenti, condizionando le risorse a che gli abitanti si astengano dal partecipare "in queste cose", contro le dighe e il Piano Puebla Panama (PPP).

Annunciano l'inizio delle opere

In tutti i villaggi della regione di frontiera si è disseminata una gran preoccupazione per la, pare imminente, costruzione di dighe idroelettriche nella conca del torrente Usumacinta, che potrebbero costare agli abitanti della regione le loro terre e le loro proprietà.

Le autorità federali e statali lo negano, però tanto in Tabasco come in Guatemala, i due vicini del Chiapas al sud, si annuncia l'inizio di opere idroelettriche nelle prossime settimane.

La imminenza di un colpo "idroelettrico" - che ufficialmente non esiste, ma che però vedono avanzare di fronte ai loro occhi giorno dopo giorno - ha fatto sì che lo scorso 12 ottobre gli abitanti di 86 comunità si riunissero in un presidio contro il PPP e la militarizzazione.

Quel giorno si sono riuniti nel crocevia dei laghi di Montebello contadini e indigeni di sei municipi (Las Margaritas, Trinitaria, Comitán, Indipendencia, Maravillas Tenejapa e Frontera Comalapa). Osservatori civili consultati da La Jornada pensano che questa mobilitazione inattesa - la situazione si è ripetuta nel crocevia di San Javier, a nord est dei Montes Azules - ha causato preoccupazione in il governo e le forze di sicurezza.

Tutto segnala che i piani di investimento idroelettrici e turistici, i possibili sgomberi nei Montes Azules e la militarizzazione crescente della frontiera, invocando motivi di sicurezza nazionale, sono parte di una stessa strategia. Almeno così li percepiscono gli abitanti della striscia di frontiera.

Per lasciare in chiaro che questo non è un gioco, i soldati hanno detto agli indigeni che l'Esercito si dispone ad installare altri due accampamenti, nei dintorni della base già esistente in Amparo Aguatinta.

Oltre alle minacce militari, l'incontro antineoliberalismo è stato boicottato pure dalla Commissione Federale di Elettricità, che ha sospeso l'erogazione di energia nei due giorni della riunione, tra le 9 del mattino e le 6 della sera.

E tutta questa pressione psicologica, perché? Dato che il Secondo Incontro Chiapaneco contro il Neoliberismo illustra in modo molto eloquente, come la rinnovata aggressività ufficiale per aprire il passo agli investimenti ed agli impegni internazionali del governo abbia due volti: quello ambientalista e quello del depredatore feroce.

Chi salverà dai suoi "salvatori" la selva del Chiapas? In questa regione di Nuevo Huixtán si progettano almeno due dighe binazionali con le acque dei fiumi Lacantún, Santo Domingo, Chixoy, Ixcán ed altri. Una ancora, la più grande, si costruirebbe tra Tenosique (Tabasco), le terre basse di Chancalá (Chiapas) e la conca dei fiumi La Pasión, Salinas e Usumacinta (Guatemala): sarebbe la famosa, sempre posposta e negata, ma per quanto si vede già in marcia, costruzione della diga Boca del Cerro.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



logo

Indice delle Notizie dal Messico


home