Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, A.C.
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas
10 Dicembre 2003

COMUNICATO STAMPA

In considerazione del fatto che il mancato riconoscimento e dispregio dei diritti umani hanno dato origine ad atti di barbarie oltraggiosi per la coscienza dell'umanità, si è proclamata, come l'aspirazione più elevata dell'uomo, la venuta di un mondo in cui gli esseri umani, liberati dalla paura e della miseria, abbiano libertà di parola e di credo.

Preambolo DUDH

Da 55 anni lo Stato Messicano si è impegnato ad adottare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed a vigilare per il rispetto dei principi universali in essa contemplati. Tuttavia, nel nostro paese esistono casi come il Massacro di Acteal, che dimostrano chiaramente la mancanza del rispetto di questi diritti, poiché a quasi sei anni da quella barbarie ancora non c'è giustizia né per le vittime di questo crimine di lesa umanità, né per quelle di questa guerra non riconosciuta.

Lo Stato Messicano è responsabile delle violazioni del diritto alla vita, alla sicurezza e alla giustizia commesse nel caso di Acteal, poiché ha mantenuto una strategia di controinsurrezione che contempla l'organizzazione, la preparazione e la tolleranza di gruppi paramilitari che hanno compiuto materialmente il massacro ed hanno provocato lo sgombero forzato in cui vivono ancora migliaia di famiglie indigene chiapaneche. Il Governo non ha neppure garantito le condizioni minime di sicurezza personale che consentano il ritorno ai luoghi di origine perché, ad oggi, non è stata riconosciuta l'esistenza dei gruppi paramilitari e non sono state prese le misure necessarie per disarmarli e smantellarli.

In quanto al diritto alla giustizia: le sentenze rilasciate "secondo diritto" non condannano al risarcimento del danno a favore delle vittime e dei famigliari, ci sono ordini di cattura non eseguiti ed i mandanti del massacro continuano ad essere impuniti.

Attualmente lo Stato Messicano continua ad essere in debito con la società messicana, la comunità internazionale e, soprattutto, con le 19 donne, 8 uomini, 14 bambine, 4 bambini e 4 bambini ancora non nati e che sono stati brutalmente uccisi insieme alle madri.

Come Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas chiediamo:

- Al Governo Federale l'applicazione dei principi universali che si è impegnato a rispettare 55 anni fa.

- Provvedimenti immediati per l'esecuzione degli ordini di cattura pendenti per il massacro di Acteal, la punizione di mandanti e il risarcimento dei danni alle vittime ed ai loro famigliari

- Il disarmo dei gruppi paramilitari affinché non si ripetano eventi come accaduto il 22 dicembre del 1997.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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