La Jornada - Martedì 9 settembre 2003
Testimoni dell'aggressione segnalano come responsabili i padroni di Autobus Alamo
Sconosciuti torturano l'indigeno veracruzano perché è a capo della delle cooperative del trasporto

GUADALUPE LOPEZ - CORRISPONDENTE

Jalapa, Ver., 8 settembre - Il dirigente indigeno della Cooperativa Trasporti Tzocohuite, Hilario de La Cruz Concepción, si trova internato e sotto vigilanza della polizia da una settimana nell'Ospedale Regionale di Poza Rica, dopo esser stato arrestato, picchiato e torturato da presunti pistoleri della ditta Autobus Alamo. Questa è la denuncia di oggi di Marlene Mar Santamaría, rappresentante della Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (Limeddh).

Anche se le autorità di giustizia non hanno dato informazioni al rispetto, una fonte di polizia ha confermato l'arresto di Hilario de La Cruz ed ha ammesso che è stato picchiato e internato nell'ospedale di Poza Rica, ma ha aggiunto che il dirigente è stato aggredito da persone "che non sono state identificate".

La deputata locale del PRD Yazmín Copete ha detto che il dottor Juan José González Menacho ha assicurato che Hilario de La Cruz è fuori pericolo, stabile e senza complicazioni apparenti. Ha comunicato anche che saranno fatte altre analisi per scartare qualsiasi aggravamento che possa richiedere l'intervento chirurgico, però se le analisi vanno bene lo potrebbero dimettere martedì.

De La Cruz è stato arrestato il primo di settembre ed internato nel reclusorio di Chicontepec, per un presunto ordine di cattura spiccato per ostruzione di strade realizzate per reclamare dal governo dello stato che restituisca alla cooperativa i 21 autobus che le autorità trattengono dall'ottobre del 2002, presumibilmente perché le unità sono considerate come rubate nell'Hidalgo.

La Cooperativa Trasporti Tzocohuite è stata creata da abitanti di comunità indigene di Ixhuatlán de Madero per offrire un servizio nella regione, dato che dal 2000 gli abitanti ed i cooperativisti impediscono che il servizio lo svolga la ditta Autobus Alamo, per gli abusi ed i maltrattamenti degli autisti contro gli indigeni.

In questo caso sta intervenendo la Limeddh, la cui rappresentante in Poza Rica, Marlene Mar Santamaría, ha spiegato che Hilario de La Cruz è stato fermato da quattro sconosciuti, vestiti da civili e armati, che sono arrivati a casa sua mentre parlava con Luis Sánchez Martínez.

Gli uomini armati li hanno picchiati, ammanettati e bendati, poi li hanno trascinati per circa 50 metri e li hanno fatti salire su una camionetta bianca senza targa.

Tre familiari del leader indigeno, una con un neonato in braccia, sono stati chiuse in una stanza della casa e minacciate con le armi dai tre pistoleri, che "hanno fatto scattare le sicure" dicendo che "se chiedevano aiuto le avrebbero uccise, insieme ai loro figli".

La camionetta era seguita da un'altra della Sicurezza Pubblica dello stato e da un'altra ancora di colore grigio, guidata da Radamés Mejía del Angel, uno dei proprietari della ditta Autobus Alamo, che era accompagnato da un altro uomo.

Dopo sono passati ad una auto-pattuglia nella quale hanno tolto loro le bende e hanno lavato le ferite e li hanno portati a Chicontepec, dove hanno interrogato Sánchez Martínez, che dopo esser stato fotografato e aver dato i dati personali, come pure nomi e età dei figli, è stato lasciato libero.


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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